La felicità di scrivere (e di leggere): dal 3 al 5 luglio la festa di Pietrasanta

La Felicità di Scrivere è la manifestazione che darà il via al consueto appuntamento con il Festival La Versiliana e si inserisce nei festeggiamenti del decennale del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, iniziati al Salone del Libro di Torino e che proseguiranno alla Fiera di Francoforte per concludersi a ottobre in occasione di Bookcity Milano.

Dal 3 al 5 luglio si terranno incontri, letture ed eventi per festeggiare autori, lettori e libri: scrittori conosciuti si accostano a esordienti per offrire al pubblico uno scorcio sull’ampio panorama editoriale del Gruppo, che nei suoi dieci anni di vita ha sempre conservato nel proprio dna lo spirito libero e il desiderio di cultura dei suoi fondatori.

Scopri il programma e conosci gli autori partecipanti
Intanto abbiamo chiesto ad alcuni autori vicini a IoScrittore perché leggere e scrivere li rende felici. Ecco le loro risposte:

Alice Basso:

#leggererendefeliciperché… “posso baciare Heathcliff, sconfiggere un Nazgul o avere il girovita di Amy March”.
#scrivererendefeliciperché… “reincarnarsi è lungo e la schizofrenia scomoda; è ancora il metodo migliore per vivere più di una vita”.

Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora in una casa editrice. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni e canta in una band di rock acustico per cui scrive anche i testi delle canzoni. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.

Valentina D’Urbano:
-#leggererendefeliciperché… “non devo scegliere tra la vita che ho e le altre mille che vorrei, posso averle tutte!”.
-#scrivererendefeliciperché… “scrivendo si incontrano sempre personaggi interessanti, che agiscono per conto loro, e tutto il processo diventa una scoperta continua”.

Valentina D’Urbano è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice per l’infanzia. Il suo romanzo d’esordio, Il rumore dei tuoi passi, è uscito nel 2012 presso Longanesi conquistando un pubblico sempre più numeroso e affezionato.

«Tanto rabbiosamente primitiva quanto capace di plasmare personaggi commoventi.» LA REPUBBLICA

PREMI E RICONOSCIMENTI:

Il rumore dei tuoi passi
Romanzo vincitore del torneo IoScrittore I° edizione
Premio città di Penne opera prima
Finalista Premio Kihlgren
Finalista Premio Zocca Giovani
Premio città di Cuneo – sezione scuole

Quella di Pietrasanta sarà anche la festa dei lettori che sui social potranno rispondere alla domanda: #leggererendefelici perché?

Trucchi per scrivere un bestseller con Donato Carrisi

1) Trucchi per scrivere un best seller. Ogni capitolo deve contenere una piccola storia: partendo con un teaser che catturi subito la attenzione, un conflitto che deve risolversi con un colpo di scena che però non deve essere auto conclusivo ma un gancio per il capitolo successivo.

2) Come si crea la suspense? Prima di tutto conoscendo il sentimento che ne è alla base, vale a dire: la paura, che insieme all’amore, è l’unico sentimento in grado di far battere il cuore.

3) Come si creano i personaggi in un romanzo. E’ fondamentale creare i personaggi che devono interpretare la storia che abbiamo in mente. Anzi, è il primo passo da compiere. Cercare dei caratteri che siano immediatamente distinguibili dalla folla di protagonisti che attraverserà tutto il romanzo.

4) Le fasi della creatività.
Anche la creatività ha le sue fasi:

La prima fase corrisponde alla ricerca. Le storie ed i personaggi che non nascono in una stanza chiusa ma bisogna andarseli a cercare per strada.

La seconda fase è quella della struttura. Lo scrittore si comporta come uno chef, aggiungendo o togliendo ingredienti e cercando di rispettare un preciso equilibrio.

La terza fase è quella della scrittura. Se le due prime fasi si sono svolte in maniera disciplinata la storia scaturirà con un’insospettabile magia.

5) Come nasce l’idea di un romanzo. La domanda che uno scrittore si sente rivolgere più spesso è: “Ma come ti è venuta l’idea di quella storia?”.
In realtà non c’è mai un unico momento magico perché l’idea può scaturire dalla chiacchierata con un amico, dalla visione di un film, da un viaggio in macchina, dall’ascolto di una canzone e quasi mai questo processo è del tutto casuale. Infatti bisogna essere bravi a cercarle le idee per le storie e per questo bisogna leggere tantissimo. I grandi scrittori sono anche grandi lettori.

IoScrittore: inizia la lettura. Ma la copertina?

Crickey! eccomi a scegliere da quale romanzo far partire la mia avventura di revisore  del torneo IoScrittore.
Tra le dieci opere che mi hanno assegnato decido di iniziare da quella che ha il titolo che mi piace di più – oh, don’t ask me, please 😉 –  ma c’è una cosa che mi manca e che non posso valutare: la copertina.

Capita anche a voi? la prima cosa che faccio io quando ho tra le mani un libro, che sia di carta o ficcato dentro l’e-reader, è guardare l’illustrazione in copertina, poi leggere la quarta di copertina, insomma quei piccoli dettagli che aiutano ad entrare in sintonia con l’opera.

La copertina è importante perché mi aiuta a creare l’immaginario del libro, a darmi aspettative. Titolo e copertina sono come la promessa di qualcosa che è lì a portata di mano. L’ho capito in termini pratici in tutti questi mesi di IndieShake&Co in cui ho dato un’occhiata a un notevole numero di copertine di autori indies e mi sono trovato davanti a molte copertine di questo tipo:

c’è la versione gialla, con le strisce rosse, e quella con le strisce; poi c’è blu con le strisce giallei; c’è persino una versione grigia. Da dove venga fuori una copertina così tanto gettonata per me rimane un mistero – please, se qualcuno ne sa qualcosa si faccia avanti 😉 – e a prima vista mi dà l’idea di un prodotto poco curato.

Il titolo… il titolo è ancora un’altra faccenda, ma intanto se qualcuno è in cerca di un’idea per la propria copertina,  Free Online Book Cover Maker by Canva è un buon servizio totalmente gratuito che permette di creare copertine, per nulla banali, appositamente per il Kindle.

Ecco allora che carico il pdf nel mio Kindle, aggiusto la dimensione del carattere… oh, don’t ask me about title and author even if I could imagine a good cover.

Esce il documentario Le più piccole del 68 di Elena Costa, una delle autrici vincitrici della scorsa edizione di IoScrittore con il romanzo omonimo

Esce il documentario Le più piccole del 68 di Elena Costa, una delle autrici vincitrici della scorsa edizione di IoScrittore con il romanzo omonimo.
L’ebook premiato da IoScrittore è liberamente ispirato a uno sciopero di giovanissime operaie nell’estate del 68 in una piccola fabbrica vicino a Roma, antesignano del movimento operaio dei mesi successivi; il documentario ne racconta i fatti, dalla viva voce delle protagoniste.
Le più piccole del 68 sarà presentato al Biografilm Festival di Bologna, nella sezione Biografilm Italia, il 12 giugno alle ore 19.
Sarà possibile vedere gratuitamente il documentario in streaming su My Movies, il 14 giugno alle ore 21, previa registrazione sul sito http://www.mymovies.it/.
A questo link è disponibile il trailer: http://www.biografilm.it/2015/programmazione/evento-le_piu_piccole_del_68

IoScrittore, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha pubblicato 90 ebook e 10 libri con sigle editoriali del Gruppo editoriale Mauri Spagnol.
I suoi partner sono: IBS.it, la più grande libreria online in Italia; IlLibraio.it, il nuovo sito dell’unica rivista italiana gratuita dedicata ai libri e a chi ama leggere; MSN, il sito di attualità di Microsoft che con la propria offerta di contenuti editoriali contribuisce al successo del primo network in Italia; Vanity Fair, il settimanale italiano di costume, cultura e moda, appartenente a Condé Nast, prestigioso gruppo multimedia internazionale; WUZ, il social network dei libri tutto italiano.

Nostalgia della macchina per scrivere? Eccone una gigante (per “scrivere” ci si salta sopra)

10Nostalgia delle macchine per scrivere? Nell’era digitale sono ormai oggetti vintage, e le nuove generazioni farebbero grande fatica a usarle. Eppure, sono in molti ad averne nostalgia, o a esserne ancora affascinati (anche tra i giovani). Non a caso negli Usa in queste settimane si stanno raccogliendo fondi (servono 5mila dollari) per costruirne una gigante. Come racconta l’edizione Usa dell’Huffington Post (che svela la storia nei dettagli), e come confermano queste immagini, infatti, l’obiettivo di questo gruppo di appassionati è costruirne una in cui le persone, saltando fisicamente da un tasto all’altro, con il peso del proprio corpo possano scrivere su un foglio a sua volta gigante. Una sorta di “giostra poetica”, dunque.

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La macchina per scrivere gigante – identica nei minimi dettagli a quella che vedete nella foto grande (un esemplare Underwood del 1927) –  sarà pronta per il festival Burning Man, al via il 30 agosto. E sarà esibita (e “testata”) in anteprima a Boston il 25 e 26 luglio.

Tutto è curato nei minimi dettagli dal team del signor Turgeon, meccanica compresa. La macchina per scrivere sarà perfettamente funzionante, e ai creatori interessa molto capire come reagiranno le persone. E, soprattutto, quali versi poetici decideranno di “scrivere”…

Our crew at the end of our first build weekend

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ps. A proposito, si dice “macchina da scrivere” o “macchina per scrivere”? Ecco la risposta dell’Accademia della Crusca… 

Fonte: www.illibraio.it

“Le più piccole del ’68″: dalla vittoria di “IoScrittore” al documentario

Nel giugno 1968 cinquanta operaie occupano l’unica fabbrica di Manziana, un paese in provincia di Roma, per opporsi alla sua chiusura. Molte di loro sono giovanissime, appena adolescenti, e quella è la loro prima esperienza non solo di politica, ma di convivenza fuori casa, di confronto con i grandi problemi del mondo, di libertà. Tra cortei e discussioni, manifestazioni e crisi, si dipana il racconto dei 37 giorni di una lotta in cui l’avversario non era solo il padrone, ma le convenzioni e l’ignoranza. Sono passati quasi cinquant’anni ma le ragazze di Manziana, mentre costruivano vite, carriere, famiglie, non hanno dimenticato. E oggi rievocano quei giorni che le resero grandi e consapevoli, protagoniste della loro riscossa.

Il documentario e l’e-book premiato da IoScrittore, torneo letterario online promosso Gruppo editoriale Mauri Spagnol, sono quindi liberamente ispirati a questo sciopero di giovanissime operaie, antesignano del movimento operaio dei mesi successivi.

Le più piccole del 68 (tratto dall’omonimo libro di Elena Costa) sarà presentato al Biografilm Festival di Bologna, nella sezione Biografilm Italia, il 12 giugno alle ore 19.

Sarà possibile vedere gratuitamente il documentario in streaming su My Movies, il 14 giugno alle ore 21, previa registrazione sul sito mymovies.it.

Qui il trailer:


“La terra dei liberi sognatori” di Adriana Iacono

La terra di Sicilia è dura, ma tanto bella, quando si confonde con il cielo e con il mare. La terra dà da vivere, ma chiede anche tanto agli uomini. La terra è passione, dolore e fatica. Lo sa bene Carmelo, che ha gli occhi azzurri e guarda il cielo, così come lo sa il suo amico Saro, che è furbo e guarda dove tira il vento. Lo sa ancora meglio Don Alvaro, per il quale la terra è danaro e sfruttamento dei lavoranti, che buttano il sangue sulle zolle della Noce, la sua tenuta. Lo sanno anche Ninetta e sua cugina Letizia, donne senza diritti in un mondo di individui senza diritti, eppure capaci di tanta dignità… E lo sa la mite Donna Maria, china sotto il peso degli errori del marito. Insieme a loro, sullo sfondo di un’isola bellissima e difficile, si muovono altri personaggi, ricchi e poveri, notabili e braccianti, e tra vigneti e campi di grano si consumano amori, odi e faide, battaglie vinte e perse. E come, ultima, estrema soluzione, l’emigrazione in una terra lontana dove si parla una lingua tanto diversa dal dialetto di casa e dove forse, per alcuni, si apre la speranza di un futuro diverso, migliore…

Un avvincente romanzo corale calato in una Sicilia insieme arcaica e senza tempo, che racconta il passato per spiegare il presente e ci conduce in un mondo lontano ma sempre vicino.

“Le più piccole del ’68”: dalla vittoria di “IoScrittore” al documentario

Nel giugno 1968 cinquanta operaie occupano l’unica fabbrica di Manziana, un paese in provincia di Roma, per opporsi alla sua chiusura. Molte di loro sono giovanissime, appena adolescenti, e quella è la loro prima esperienza non solo di politica, ma di convivenza fuori casa, di confronto con i grandi problemi del mondo, di libertà. Tra cortei e discussioni, manifestazioni e crisi, si dipana il racconto dei 37 giorni di una lotta in cui l’avversario non era solo il padrone, ma le convenzioni e l’ignoranza. Sono passati quasi cinquant’anni ma le ragazze di Manziana, mentre costruivano vite, carriere, famiglie, non hanno dimenticato. E oggi rievocano quei giorni che le resero grandi e consapevoli, protagoniste della loro riscossa.

Il documentario e l’e-book premiato da IoScrittore, torneo letterario online promosso Gruppo editoriale Mauri Spagnol, sono quindi liberamente ispirati a questo sciopero di giovanissime operaie, antesignano del movimento operaio dei mesi successivi.

Le più piccole del 68 (tratto dall’omonimo libro di Elena Costa) sarà presentato al Biografilm Festival di Bologna, nella sezione Biografilm Italia, il 12 giugno alle ore 19.

Sarà possibile vedere gratuitamente il documentario in streaming su My Movies, il 14 giugno alle ore 21, previa registrazione sul sito mymovies.it.

Qui il trailer:

Fonte: www.illibraio.it

Montroni (Centro per il libro): “Ecco come immaginiamo la Biblioteca dell’Inedito…”. Ma è polemica in rete

Ieri, in serata, abbiamo dato conto delle dichiarazioni del ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, che ha proposto di dar vita “alla ‘Biblioteca Nazionale dell’Inedito’, in cui raccogliere tutti gli inediti che ci sono nel nostro Paese”. Ha aggiunto: “Sarebbe la memoria di un intero Paese. Chissà quante storie di famiglie, quante storie perse che farebbero memoria…”. Ineluttabilmente, le parole del ministro (che è anche un romanziere, per Bompiani) hanno fatto il giro della rete, suscitando non poche ironie e commenti critici.

Visto che l’iniziativa, se dovesse andare in porto, coinvolgerà direttamente il Centro per il libro e la lettura (a sua volta spesso al centro delle polemiche), ilLibraio.it ha chiesto al suo presidente, Romano Montroni, di spiegare più approfonditamente cosa ha in mente il ministro. Anche perché – come è stato fatto notare da molti – i fondi per il Cepell e la promozione della lettura al momento sono molto limitati, come pure quelli a disposizione delle biblioteche…

Montroni, sui social network in tanti stanno attaccando la proposta di Franceschini. Del resto, in un Paese in cui si legge poco, e in cui allo stesso tempo in tanti scrivono e sognano di pubblicare, si è sempre detto che la priorità dev’essere la promozione della lettura…
“Giustissimo, confermo. Ma la prego di lasciarmi spiegare. Anche perché la proposta dal ministro è arrivata anche a me solo ieri…”.

Franceschini propone di raccogliere tutti i testi di chi non riesce a essere pubblicato dagli editori? Come ben sa, l’Italia è piena di manoscritti nel cassetto: servirebbe un’immensa biblioteca borgesiana…
“Assolutamente non è quello che ha in mente, sarebbe folle. L’idea, che mi sembra molto positiva, non è affatto quella di pubblicare i milioni di manoscritti ‘rifiutati’ dagli editori, ma di far emergere parti della memoria del nostro Paese, testimonianze di vita vissuta, anche tra gli anziani. E il Centro per il libro dovrebbe strutturare il progetto. Ma tra il dire e il fare…”.

Ma per l’idea che ha in mente Franceschini non esiste già l’Archivio di Pieve Santo Stefano, che dal 1984 “raccoglie scritti di gente comune in cui si riflette, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia”. Diari, epistolari, memorie autobiografiche…
“Sì, lo conosco. Infatti, quando lavoreremo al progetto, sicuramente contatteremo anche l’Archivio di Pieve Santo Stefano”.

Il Centro per il libro ha a disposizione fondi molto scarsi. Un progetto di questo tipo avrebbe dei costi elevati…
“Infatti, se non arriveranno finanziamenti adeguati, sarà impossibile portare avanti questa proposta”.

A proposito di fondi: quelli per la promozione della lettura sono aumentati in questi mesi?
“Non ancora. Le risorse limitatissime che abbiamo, le stiamo investendo tutte in progetti sulla lettura, vera emergenza nazionale, con la partecipazione attiva di insegnanti, famiglie, associazioni, autori, editori, librai, bibliotecari…”.

Franceschini le ha promesso maggiori risorse economiche?
“Bisogna tener conto del contesto economico, naturalmente. Il ministro pensa che il Cepell debba coordinare le attività della filiera del libro. So che sta facendo i salti mortali per trovare nuovi finanziamenti. Franceschini sa che sono necessari”.

Torniamo alla Biblioteca Nazionale dell’Inedito: l’idea è di realizzarne una fisica o virtuale?
“Le ripeto, il progetto deve ancora svilupparsi. Franceschini credo pensasse più a uno spazio virtuale. Ma ne parleremo. Abbiamo accettato questa proposta. Ora andrà studiata nel dettaglio, e andranno valutati i costi”.

Prima, però, viene la promozione della lettura, conferma?
“Sì, siamo un Paese ignorante. Peccato che i tg Rai non percepiscano la gravità della situazione. Alle nostre iniziative nelle scuole viene data pochissima visibilità. Penso a progetti come “Libriamoci” e al “Maggio dei libri”, con tantissimi appuntamenti da Nord a Sud. Meriteremmo più sostegno”.

Quali saranno le prossime iniziative del Cepell?
“Nelle prossime settimane pubblicheremo un rapporto sulle iniziative che si fanno nel resto del mondo per educare i giovani alla lettura. Tutti lavorano con le scuole, con il contributo dei ministeri. E’ questa la direzione da seguire”.

Prima ha citato la Rai. Oltre alla tv, il Centro per il libro non dovrebbe però puntare di più sulla rete, anche per coinvolgere le nuove generazioni? La comunicazione sui social sembra scarsa…
“Abbiamo un sito aggiornato, in cui comunichiamo le varie iniziative, ma confermo che sui social network siamo un in ritardo. La verità è che al momento le risorse sono quelle che sono…”.

Oggi in quanti lavorano al Centro per il libro?
“Gli operativi sono 6, poi c’è chi si occupa dell’amministrazione. La burocrazia è assai complessa…”.

LEGGI ANCHE:

10 cose che potrebbe fare la scuola per crescere giovani lettori (e un invito alle famiglie) – di Giusi Marchetta

I miti da sfatare sulla letteratura per ragazzi e i giovani lettori  – di Aidan Chambers

Lasciamo scegliere ai nostri figli i libri che vogliono – di Luigi Spagnol

 

 

Fonte: www.illibraio.it

Ho rubato da tutti, fedele al detto: i cattivi artisti copiano, quelli buoni rubano. A tutti devo qualcosa.

Il libro in una frase 

Dove finisce il sole quando il mare se lo inghiotte? 
 
È il pensiero della giovane e bella Letizia davanti a un tramonto immenso e rosso, come se ne vedono spesso in Sicilia. 
Un pensiero che nasconde un velo di inquietudine per il giorno che finisce. Il crepuscolo avanza coprendo di una luce polverosa eventi tumultuosi e venti di ribellione. Un giorno attraversato da una energia travolgente per lei e tutta la comunità. È la fine del mondo per come Calatrebbiano lo ha conosciuto ma anche il preludio di una nuova alba, il punto di svolta dal quale non si torna indietro. 
 
Amici di scaffale
 
Vicini di casa, direi, più che amici di scaffale. 
Vivo ad Agrigento al confine tra due importanti parchi letterari: la casa museo di Pirandello, in contrada Caos e i luoghi del Gattopardo, dedicato a Tomasi di Lampedusa. 
In territorio agrigentino hanno le loro radici anche Andrea Camilleri, Leonardo Sciascia, Antonio Russello. 
La Sicilia ha una tradizione letteraria infinita che include, tra gli altri, Verga, Consolo, Bufalino, a questa meravigliosa letteratura mi sono ispirata e ho voluto rendere umile omaggio.
Ho rubato da tutti, fedele al detto: i cattivi artisti copiano, quelli buoni rubano, a tutti devo qualcosa. 
A Camilleri, per esempio, che ha dato dignità letteraria in ambito nazionale, e non solo, a questa lingua meticcia fatta di italiano, dialetto e regionalismi, ma anche a scrittrici come: Simonetta Agnello Hornby con 
La Mennulara, Silvana Grasso con L’albero di Giuda, Giuseppina Torregrossa con La miscela segreta di casa Olivares, e soprattutto Beatrice Monroy e i suoi bellissimi Elegia delle donne morte e Niente ci fu. 
 
Segni particolari
 
Letizia guardò la strada per l’ultima volta, vide la polvere della trazzera toccata dagli ultimi raggi di sole farsi rosso sangue. Saro non c’era. Si rattristò ma era decisa a non rovinarsi la giornata, quello era un momento speciale per tutto il paese, fece un lungo sospiro e si mise l’anima in pace. 
Nella valle l’allegria del giorno si spegneva in una quiete silenziosa: la gente aveva smesso di ridere e cantare, si sentivano i grilli ora e qualche uccello ritardatario che si affrettava al nido. 
Si sistemò accanto a Ninetta riparata dalla roccia dove la vista si apriva sulla vallata giù fino al mare. 
Era bello il mare a quell’ora, calmo e azzurro come non l’aveva visto mai. Anche il cielo era bello, rosso, sembrava vino o sangue. Un soffio di brezza le smosse i capelli, si strinse nello scialle: il fresco della sera cominciava a farsi sentire. Senza sapere perché le venne voglia di pregare. 
Raccolse le gambe al petto, appoggiò la fronte sulle ginocchia e pregò in silenzio tra sé, come faceva sempre quando le emozioni la travolgevano o sentiva qualcosa più grande di lei afferrarle il petto. 
Pregò per Saro ma anche per Ninetta, Pino, Carmelo e tutta la gente del paese. 
Disse un padrenostro, due avemarie e un angelo custode. «Madunnuzza bedda, proteggimi tu» concluse. 
Fece il segno della croce e si strinse al braccio di sua cugina senza dire niente. 
Guardò l’orizzonte ancora striato di rosso. Chissà dove finisce il sole quando il mare se lo inghiotte? pensò. 
 
Tag
 
Amicizia, amore, tradimento, ribellione, passione, energia, consapevolezza, cambiamento. 

Dove e quando
 
Tra la Sicilia e l’America in un tempo sospeso in una terra fantastica e reale allo stesso tempo. 
Vicende di una terra arcaica ma anche nuova che contiene i germogli della modernità. 
Storie del passato, ma molto vicine al nostro presente. 
 
Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore.
 
Prima di tutto per divertimento, poi perché avere a disposizione tanti lettori che emettono un giudizio lungo e articolato sull’opera assegnata in lettura, visto che si partecipa come lettori e scrittori allo stesso tempo, è un’opportunità fondamentale. 
Il mio romanzo ha subito diverse revisioni e l’ultima, quella scaturita dai giudizi ricevuti in questo concorso, è stata molto importante. 
Infine c’è il piacere di condividere il successo con altri romanzi che ci sono piaciuti. Qualche anno fa, per esempio, ho partecipato con un testo che ha superato solo la selezione degli incipit (comunque un ottimo risultato visto che si trattava di una bozza sperimentale) ma ho avuto il piacere di leggere e valutare (con un dieci pieno, in quel caso) Cate, io di Matteo Cellini, romanzo che è poi diventato finalista allo Strega e vincitore del Campiello 2013 e ho sentito di avere anch’io, nel mio piccolo, contribuito a quel successo. Insomma come lettori o come scrittori il divertimento è assicurato.

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