Romance trope: i topos più celebri della letteratura rosa

Quello del romance è uno dei generi più prolifici di sempre: apprezzato dalle nuove generazioni così come dai lettori di lunga data, è in grado di regalare farfalle nello stomaco e brividi, emozioni travolgenti e sospiri… e, ammettiamolo, a volte anche qualche lacrima di commozione.

Quando si parla di romance ce n’è davvero per tutti i gusti: sono molti i suoi sottogeneri, e numerosi i titoli che ogni anno vengono pubblicati, sempre più spesso con successo. Ma i romance riescono a catturare anche perché, il più delle volte, ci mettono di fronte a situazioni già collaudate, coinvolgenti nella loro semplicità, schemi fissi destinati a essere sempre rielaborati per risultare allettanti e piacevoli a lettrici e lettori.

Parliamo proprio dei romance trope, un termine che rimanda a tutti quei topos e a quelle scelte narrative in grado di spostare la trama verso direzioni prevedibili, ma non per questo meno intriganti.

In questo articolo ripercorriamo alcuni dei trope più celebri e apprezzati, ovviamente non trattenendoci dal suggerire delle letture (e in alcuni casi, anche dei film) a tema…

Che cosa sono i romance trope?

Partiamo dall’inizio: che cos’è un trope? Trope è un termine inglese utilizzato (anche) per indicare un tema ricorrente nella narrazione, quindi non solo riguardante il genere romance, ma più globalmente ogni tipo di schema utilizzato per far proseguire la trama verso una precisa direzione.

Nello specifico, però, sono soprattutto i film e i romanzi d’amore a servirsi di questi leitmotiv, per cui i personaggi tendono spesso a trovarsi in situazioni “già viste”, vicine al cliché, ma che in un modo o nell’altro finiscono comunque per catturare il lettore con elementi di novità.

Importante non confondere i trope con il genere del romanzo rosa, che riguarda le atmosfere, le tematiche e le caratteristiche generali del libro (per saperne di più vi rimandiamo al nostro approfondimento su tutti – o quasi – i sottogeneri del romance): è un trope invece la particolare trovata narrativa che porta ad avvicinare i due protagonisti, così come la loro specifica modalità di interagire (quando per esempio lui è un bad boy scorbutico e lei una ragazza dolce e sorridente), e così via.

Negli ultimi tempi le varie tipologie di romance trope sono passate molto al centro dell’attenzione. Soprattutto su TikTok, i lettori hanno iniziato a mostrare maggiore consapevolezza dei motivi ricorrenti alla base delle loro storie preferite, suggerendo di conseguenza romanzi con presupposti analoghi, per poter sperimentare emozioni simili e trovare nuove letture.

Da personaggi costretti a condividere lo stesso letto, a feroci scontri tra colleghi che finiscono per far scattare la scintilla di un nuovo amore, proseguiamo quindi con il presentare alcuni dei trope più popolari del genere romance, identificati in inglese.

10 tra i romance trope più popolari

Amnesia

Cominciamo con un romance trope che lascia già presagire lacrime di commozione. In questo caso, uno dei protagonisti è colpito da una perdita di memoria (temporanea o permanente), che lo porta a dimenticare il suo passato e, assieme a quello, l’amore provato per il partner. Riuscirà lo sventurato a riaccedere ai propri ricordi, anche grazie all’aiuto dell’amato o dell’amata? Oppure dovrà riscoprire giorno per giorno la persona che ha al suo fianco, finendo per innamorarsene di nuovo?

Un trope forse non molto accurato dal punto di vista medico, ma di certo un grande classico del genere romance. Lo ritroviamo infatti, con varie modifiche e aggiustamenti, in diversi libri e commedie romantiche.

Le pagine della nostra vita Nicholas Sparks

E partiamo proprio con un romanzo (divenuto nel 2005 anche un film, con Ryan Gosling e Rachel McAdams): Le pagine della nostra vita (Sperling & Kupfer, traduzione di Lisa Morpurgo) di Nicholas Sparks, che interpreta questo trope in modo originale. Al centro del libro c’è la tenera ed emozionante storia d’amore tra Noah e Allie, sposati e innamorati da molto tempo. Ed è proprio il loro amore che Noah racconta giorno dopo giorno a sua moglie, malata di Alzheimer, nel tentativo di riaccendere in lei i ricordi di quel passato sempre più lontano.

Anche 50 volte il primo bacio (2004, film diretto da Peter Segal, con Adam Sandler e Drew Barrymore) vede la protagonista femminile, Lucy, soffrire di perdita di memoria in seguito a un incidente che la porta a dimenticare tutto ciò che le succede, compresi i suoi incontri con il protagonista maschile, Henry.

se mi lasci ti cancello

Ancora più emblematico il film cult Se mi lasci ti cancello (2004, premio Nobel per la miglior sceneggiatura originale nel 2005), diretto da Michel Gondry. In questo caso il trope dell’amnesia è rappresentato in un modo ancora diverso. Clementine, interpretata da Kate Winslet, decide infatti di rivolgersi a una clinica per cancellare dalla sua memoria la storia d’amore con Joel, interpretato da Jim Carrey. A sua volta Joel pensa di fare lo stesso: ma sarà davvero pronto a perdere per sempre il ricordo di Clementine?

Brother’s best friend

Chi non si è mai preso una cotta per una ragazza o un ragazzo più grande? Questo romance trope si basa proprio sull’infatuazione della protagonista per il migliore amico di suo fratello maggiore. Il più delle volte lui è un ragazzo affascinante e sicuro di sé, mentre lei una ragazza goffa e timida. Qualora però l’attrazione tra i due sia reciproca, subentra spesso un’altra questione: come la prenderà il fratellone? Riuscirà ad accettare l’amore tra sua sorella e il suo amico più caro, oppure loro dovranno tenerlo nascosto? Un mix di attrazione, segreto, tentazione e tensione sessuale ha reso questo trope così popolare.

Alla base di L’amore è sempre in ritardo (Newton Compton) di Anna Premoli c’è la storia di Alexandra Tyler, innamorata del migliore amico di suo fratello, Norman Morrison, da quando era adolescente. Ma lui l’ha rifiutata senza mezzi termini. Ora deve cercare di essergli amica, e di superare il nervosismo che le provoca la sua presenza. È proprio vero che il primo amore non si scorda mai

Enemies To Lovers

Detto anche Hate to love, questo è forse uno dei romance trope più amati, e per questo anche più utilizzati. Traducibile in “da nemici a innamorati“, i protagonisti del romanzo inizialmente non possono sopportarsi. Nelle prime pagine assistiamo a litigi, baruffe, vendette e parole taglienti, per poi gradualmente scoprire che dietro a tutto quell’astio in realtà c’è una forte attrazione, e che i due (anche se ancora non vogliono ammetterlo) sarebbero pronti a fare di tutto l’uno per l’altra…

Nel modo in cui cade la neve Erin Doom libri per l'inverno

Quando si parla di enemies to lovers, i libri da consigliare sarebbero innumerevoli. Per citarne solo qualcuno, cominciamo da Erin Doom, pseudonimo dell’autrice del libro più venduto in Italia nel 2022, Il fabbricante di lacrime (Magazzini Salani). Quest’ultimo e il suo secondo romanzo, Nel modo in cui cade la neve (entrambi inizialmente pubblicati su Wattpad, e poi portati in libreria da Magazzini Salani) hanno catturato centinaia di migliaia di lettori, anche grazie al rapporto contrastato tra la protagonista femminile e l’intrigante e misterioso ragazzo che le fa tremare il cuore.

Parlando di altri successi provenienti da Wattpad, Better. Collisione (Magazzini Salani) di Carrie Leighton, anche in questo caso pseudonimo di una giovane scrittrice italiana, presenta il personaggio di Thomas, un miscuglio esplosivo di fascino e rabbia, un ragazzo con un passato tormentato che lo ha lasciato ferito, furioso e incapace di aprirsi all’amore. Il suo rapporto con Vanessa è quindi conflittuale, intenso, appassionato ma anche doloroso, e prosegue con ancora più forza in Better. Dannazione (Magazzini Salani).

Il principe crudele Holly Black

Passando invece a un genere totalmente diverso, il trope enemies to lovers è alla base de Il principe crudele (Mondadori), primo romanzo di una trilogia scritta dall’autrice statunitense Holly Black. Parliamo in questo caso di un romantasy, cioè di un romance con ambientazione ed elementi fantastici: Jude, la protagonista, dovrà destreggiarsi tra magie, inganni e intrighi di palazzo, lottando contro il disprezzo delle creature fatate, che la reputano solo un’umana indegna di rispetto. Il principe Cardan, il figlio più giovane del Sommo Re, con lei è particolarmente malvagio, ma Jude non ha intenzione di cedere alle sue minacce…

Fake Dating 

I presupposti sono semplici. Per qualche motivo i due futuri amanti devono fingere di stare assieme, spesso per frequentare un evento sociale al quale uno dei due non può presentarsi da solo, oppure per farlo credere a qualcun altro. A partire dalle prime bugie, però, inizia una lenta e dolce discesa verso un vero innamoramento…

Facciamo finta che mi ami Elena Armas

I romanzi che partono da queste basi sono diversi, e non disdegnano una spruzzata del trope enemies to lovers. Una delle letture più apprezzate dell’ultimo periodo è Facciamo finta che mi ami (Newton Compton, traduzione di Mariacristina Cesa), di Elena Armas, che vede la protagonista, Catalina Martín, costretta a trovare un accompagnatore dell’ultimo minuto per il matrimonio di sua sorella, in modo da non sfigurare davanti al suo ex. Purtroppo, l’unico candidato disponibile per fingersi il suo ragazzo è il suo insopportabile collega, Aaron Blackford.

Proseguiamo poi con The love hypotesis (Sperling & Kupfer, traduzione di  Roberta Zuppett) di Ali Hazelwood, una storia d’amore ambientata in un laboratorio scientifico. Adam Carlsen, giovane e affascinante professore di solito intrattabile con tutti, sorprendentemente decide di stare al gioco quando Olive Smith, dottoranda in biologia, finge che lui sia il suo fidanzato. Adam si rivela una persone gentile e affascinante, e Olive sarà costretta a rinunciare al suo rifiuto per l’amore.

Anche Tu prima di me. Two Wrongs Make a Right (Netwon Compton) di Chloe Liese è un esempio da manuale del trope del fake dating. I protagonisti sono Jamie e Bea, decisi a dare una lezione ai loro amici ficcanaso, che non possono fare a meno di combinare loro appuntamenti al buio, compreso quello che li ha fatti incontrare mettendo in moto il loro piano di vendetta. Ma forse le cose non andranno come pensavano…

Forced Proximity

Ovvero “vicinanza forzata“. Un imprevisto porta i nostri protagonisti a trovarsi a stretto contatto (bloccati in un ascensore, in uno sgabuzzino o in una baita di montagna) per un periodo di tempo più o meno lungo. I due non sono affatto intimi, e a volte non si stanno nemmeno simpatici: ma cosa c’è di più efficace di uno spazio ristretto per farli avvicinare?

Due cuori in affitto

Anche in questo caso la sovrapposizione con il trope enemies to lovers calza a pennello, per cui le prime fasi di convivenza forzata spesso finiscono per essere piuttosto complicate. Emblematico il caso del bestseller Due cuori in affitto di Felicia Kingsley: per un errore Blake e Summer hanno prenotato la stessa casa per le vacanze negli Hamptons, e nessuno dei due ha la minima intenzione di andarsene. Ma forse alla fine la loro convivenza finirà per risultare piacevole…

Friends To Lovers

Uno dei romance trope più emozionanti, che vede due amici di lunga data, spesso amici d’infanzia, scoprire l’amore. A volte uno dei due potrebbe amare l’altro da tempo, e solo dopo anni scoprire di essere ricambiato, oppure tutti e due potrebbero sentire, fin da bambini, di essere destinati a stare assieme, per poi essere costretti dagli eventi a separarsi. In ogni caso, si tratta di un intreccio capace di scaldare il cuore.

dammi mille baci tillie cole

Dammi mille baci (Always Publishing, traduzione di Monica Ricco) di Tillie Cole, uno dei romance più apprezzati dal #BookTok, è un esempio perfetto del trope friends to lovers: Poppy e Rune sono amici e vicini di casa fin da quando sono bambini, e il loro amore cresce con il passare degli anni. Fino a quando Rune non è costretto a trasferirsi, e poco tempo dopo Poppy scompare dalla sua vita senza dare spiegazioni.

L’amicizia si trasforma in amore anche nel romanzo della scrittrice coreana Jenny Han, L’estate nei tuoi occhi (Rizzoli, traduzione di Annalisa Biasci), primo libro di una trilogia divenuto anche una serie tv Amazon. Belly passa ogni estate nella casa sul mare di Susannah, la madre di Jeremiah e Conrad, con cui ha condiviso l’infanzia: ma ora è cresciuta, e la vicinanza di Conrad le fa battere il cuore. Chissà se però lui riuscirà mai a vederla come qualcosa di più di un’amica, o di una sorellina…

Grumpy x sunshine

In questo caso, il trope si riferisce al carattere dei due protagonisti: da un lato abbiamo la personalità grumpy, cioè scontrosa, introversa e irritabile, dall’altro invece quella del raggio di sole (sunshine), socievole, allegra e vivace. A volte è la componente femminile a interpretare il ruolo dello spumeggiante ed energico raggio di sole, a volte invece è quella maschile… in ogni caso, questo trope prende il proverbio “gli opposti si attraggono” e lo rende legge.

The fine print Lauren Asher

Un esempio? The fine print. Un accordo per due (Always Publishing, traduzione di Serena Stagi) dell’autrice statunitense Lauren Asher. Dal lato grumpy abbiamo Rowan Kane, serio e burbero, costretto a presentare un corposo progetto di rinnovamento per il parco dei divertimenti fondato dalla sua famiglia: solo così potrà entrare in possesso della sua eredità. Dalla parte allegra e brillante si trova invece Zahra Gulian, una dipendente del parco ricca di idee e di creatività. La loro collaborazione darà il via a un rapporto turbolento, ma non solo…

Love Triangle

C’è chi lo ama e chi lo odia: il “triangolo amoroso” è capace di dividere i lettori così come la nostra protagonista, che si trova indecisa tra due ragazzi. Ciascuno la colpisce per un motivo (di solito per motivi opposti), e la ragazza non riesce proprio a rinunciare a uno dei due. Inevitabilmente qualcuno dei lettori finisce per rimanere deluso dalla scelta che, alla fine, la nostra eroina è chiamata a fare. Ma in fondo al cuore non si comanda…

Il triangolo amoroso è un tema caldo nel genere romance: a partire dalla saga che nei primi anni duemila ha scaldato di più gli animi, tra sostenitori del team Edward e quelli del team Jacob, cioè Twilight, di Stephenie Meyer (Fazi, traduzione di Luca Fusari), il love triangle continua ad essere un trope molto utilizzato.

Tenebre e ossa Leigh Bardugo

Per esempio in Tenebre e ossa (Mondadori, traduzione di Roberta Verde), romantasy frutto della penna di Leigh Bardugo. Alina è infatti divisa tra l’amore per il suo forte, gentile e leale amico d’infanzia, Mal, e l’attrazione pericolosa per l’Oscuro, il potente e letale generale a capo dei Grisha, termine con cui si indicano tutte le persone in grado di manipolare gli elementi. Da questo primo capitolo della saga è stata tratta anche una serie tv Netflix.

Ritornando ad atmosfere più familiari, l’apprezzato romanzo di Coleen Hoover, It ends with us. Siamo noi a dire basta (Sperling e Kupfer, traduzione di Roberta Zuppet) vede due figure maschili contendersi il cuore di Lily, la nostra eroina: Atlas, il ragazzo che ama fin dall’infanzia ma che le è stato strappato via, e Ryle, un avvenente neurochirurgo che però dimostrerà di nascondere un lato oscuro…

Parlando sempre di legami complessi, Parlarne tra amici (Einaudi, traduzione di Maurizia Balmelli), il primo romanzo di Sally Rooney, autrice tre le più apprezzate della sua generazione, molto conosciuta su TikTok per il suo Persone normali (Einaudi, traduzione di Maurizia Balmelli), mostra l’ambiguità dei sentimenti e dei rapporti umani. Al centro del libro ci sono infatti le diverse forme d’amore tra i personaggi, che vivono relazioni extraconiugali e poliamorose, amicizie, allontanamenti e ritorni di fiamma.

Second Chance At Love

Un altro romance trope molto commuovente è quello del “dare all’amore una seconda chance“. In questo caso, i due innamorati protagonisti si sono lasciati (volontariamente o meno) dopo grandi tormenti, per poi scoprire di poter  essere di nuovo felici assieme.

It Starts With Us Coleen Hoover libri da leggere 2023

It starts with us. Siamo noi l’inizio di tutto (Sperling & Kupfer, traduzione di Roberta Zuppet) di Coleen Hover, (il seguito del sopracitato It ends with us. Siamo noi a dire basta) è un esempio emblematico di questo trope. Dopo il suo divorzio con Ryle, Lily sembrerebbe aver raggiunto la tanto agognata serenità. Ma il fragile equilibrio che si è costruita viene presto scombussolato dall’inaspettato incontro con Atlas, il suo primo amore, che la invita ad uscire. Ma sono tanti gli ostacoli che separano i due dalla felicità: riusciranno a superarli e a vivere finalmente assieme?

Small town

Per finire con la panoramica sui romance trope più apprezzati, quello dello small town prevede una storia d’amore ambientata in una piccola cittadina, meglio ancora se in campagna o in mezzo alla natura, dove la nostra eroina (spesso proveniente dalla grande città) troverà inaspettatamente l’uomo della sua vita.

Cose che non abbiamo mai superato Lucy Score

Ultimo ma non per importanza, Cose che non abbiamo mai superato (Newton Compton, tradotto da Valentina Nobili) di Lucy Score è ambientato proprio in una cittadina sperduta della Virginia, un luogo in cui le discussioni vengono risolte a suon di botte. Naomi si ritrova inaspettatamente bloccata in quel paesino assieme alla nipote undicenne (che ha appena conosciuto), figlia di sua sorella, la quale l’ha abbandonata lì soffiandole la macchina. Eppure in quell’angolo sperduto del mondo Naomi riuscirà a trovare l’amore in Knox, scorbutico e solitario barbiere, che al suo contrario ama quel posto. Aggiungiamo quindi a questo romanzo una buona dose del trope grumpy x sunshine, e il gioco è fatto!

Fonte: www.illibraio.it

Che cosa sei disposto a fare per amicizia? Nel caldo estenuante di un agosto pugliese, un ragazzo di fronte a una richiesta drammatica.

Marco Pulejo è l’autore di “L’estate sospesa“, romanzo edito da IoScrittore.

Il libro in una frase

In un’estate pugliese, assolata e onirica, un giovane si trova a riflettere sul significato di una scelta, sul peso di una decisione, fino a scoprire quanto è disposto a perdere nella sfida con sé stesso e con l’ambiguità del male.

Amici di scaffale

Hanno partecipato all’editing di questo romanzo (in ordine di apparizione nei miei sogni) Richard Matheson, Franz Kafka, Flannery O’Connor, Albert Camus, Cesare Pavese, Andrea Camilleri, Josè Saramago, John Updike. Ho ricevuto anche una chiamata dal grande Paul Auster, ma (ahimè) aveva sbagliato numero.

Segni particolari

Una Puglia insieme sognata e reale. Il vento che risuona nella gravina. Un’amicizia sepolta nel passato. Il fascino del denaro e il prezzo della libertà. Un patto scellerato con un’organizzazione malavitosa. La ricerca dell’amore e della propria identità. L’eredità della famiglia e del sangue. La scoperta del male e il suo richiamo di sirena.

Dove e quando

Il romanzo si svolge ai nostri giorni ed è ambientato a Gravina Nuova, nome di fantasia per la città di Massafra, in provincia di Taranto, città natale di mia moglie. La vicenda ruota attorno alla gravina, un luogo di confine, selvaggio e misterioso, una discontinuità nel paesaggio, che mette alla prova l’equilibrio di chi vi si sporge e invita a un pericoloso salto nell’ignoto.

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Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore

Partecipo a questo torneo dalla seconda edizione. IoScrittore è un’officina di scrittura in cui si impara a coltivare il proprio talento, a comprendere i propri limiti, ma soprattutto ad avere pazienza. L’esercizio della pazienza, lo dico senza ironia, è forse l’insegnamento più importante che questo torneo possa offrire a un aspirante scrittore o scrittrice. 

IoS è anche una grande famiglia in cui ci si scambiano pareri, esperienze e post divertenti, attraverso i canali social collegati al torneo.

Il viaggio dell’Eroe: la struttura narrativa teorizzata da Christopher Vogler

Il viaggio dell’eroe è una struttura narrativa molto utilizzata nell’ambito della scrittura creativa, che trova la sua teorizzazione principale nel saggio Il viaggio dell’Eroe (Dino Audino Editore, traduzione di Jusi Loreti) dello sceneggiatore hollywoodiano Christopher Vogler.

Il viaggio dell’eroe è infatti un modello rintracciabile principalmente nel cinema di origine statunitense, ma una volta compreso è facile individuarne gli elementi principali in gran parte delle narrazioni più apprezzate e conosciute, a partire dalla mitologia, passando per Shakespeare fino a giungere alle saghe dei fumetti contemporanei.

copertina del saggio il viaggio dell'eroe di christopher vogler

Vogler stesso nel suo libro consiglia la lettura di L’eroe dai mille volti (Lindau, traduzione di Franca Piazza) di Joseph Campbell, grande studioso dei miti, testo al quale si è largamente ispirato nel delineare le sue teorie. Campbell infatti grazie ai suoi studi approfonditi ha potuto notare che nei miti fondativi di culture lontane e diverse fra loro si potevano rintracciare le stesse strutture narrative, probabilmente la fonte del loro carattere di universalità.

copertina de l'eroe dai mille volti di joseph campbell

Come tutti i principi che regolano la narrativa, anche il viaggio dell’eroe di Vogler è un utile modello da cui prendere spunto per capire la necessità di ragionare sulla struttura e sul senso delle storie durante la scrittura, senza lasciarsi trasportare unicamente dalla propria fantasia. Ma se da un lato è importante che la storia sia sorretta da un struttura, dall’altro non bisogna ossessionarsi sull’aderenza a un modello, perché sono proprio gli elementi di originalità a fare la differenza in un mondo ormai dominato da molteplici forme di intrattenimento.

Viaggio dell’eroe: lo schema

Veniamo quindi a capire in cosa consiste nello specifico il viaggio dell’eroe; nell’esaminare questo modello potrebbe essere utile tenere a mente l’intreccio di un film fantasy o d’avventura che si conosce bene, oppure quello di un mito classico: sebbene il viaggio dell’eroe si possa rintracciare anche in forme narrative come romanzi, serie tv, articoli e podcast, e in generi come commedie d’amore, thriller e film d’azione, in questi primi esempi è riconoscibile facilmente anche a un occhio meno allenato.

Secondo questo schema infatti ogni storia può essere interpretata come un viaggio compiuto dal protagonista, in particolare un viaggio interiore che lo porta a crescere e cambiare durante l’arco narrativo. Nei miti e nelle storie d’avventura questo viaggio coincide spesso con un viaggio “fisico”, in un’altra terra o in un’altra realtà, e per questo è più facile individuarlo. La libertà conferita dalle atmosfere fantasy inoltre consente di comprendere meglio il ruolo degli archetipi principali in una struttura narrativa basata sul viaggio dell’eroe.

Il viaggio dell’eroe: le 12 fasi

Il viaggio dell’eroe si può immaginare come una struttura più specifica da applicare alla classica struttura in tre atti specificandone più nel dettaglio i passaggi. Si compone si dodici punti:

  1. Il mondo ordinario. Qui viene presentato il protagonista nella sua realtà: non c’è modo migliore di comprendere un personaggio (e ciò di cui va alla ricerca) se non vederlo vivere nel suo ambiente.
  2. La chiamata all’avventura. Si tratta di un problema, una sfida o un’avventura che viene proposta al protagonista, che stravolge l’equilibrio del suo mondo ordinario e che ne chiarisce meglio l’obiettivo finale.
  3. Il rifiuto della chiamata. La prima reazione del protagonista è il rifiuto ad accettare la sfida, che rappresenta anche la sua mancanza di volontà a mettersi in gioco (ragion per cui la chiamata arriva dall’esterno).
  4. L’incontro con il mentore. Interviene quindi una figura tendenzialmente amica che prende il nome di mentore, fondamentale nel far cambiare idea al protagonista e nel prepararlo ad affrontare la sfida.
  5. Il superamento della prima soglia. A questo punto il protagonista ha accettato il percorso che gli si pone di fronte, ed è pronto ad affrontare la responsabilità e le conseguenze dell’accettazione della prova. Solitamente a questo punto ci troviamo nel secondo atto, oltre che nel mondo “straordinario”.
  6. Prove, alleati, nemici. In questa fase il protagonista si fa un’idea più chiara del ruolo che hanno i personaggi che lo circondano. In una tipologia di storia in cui è chiara la divisione tra “bene” e “male” in questa fase prendono forma più chiaramente le “squadre” che si combatteranno d’ora in poi. Ma questo momento non manca anche in altre tipologie di storie: basti pensare a personaggi a favore o contrari alla relazione del protagonista in una commedia romantica.
  7. Avvicinamento alla caverna più profonda. Qui il protagonista si avvicina all’oggetto (fisico o metaforico), della sua ricerca, che di norma si trova nella “tana” del nemico. Per farlo, pianifica una strategia con i suoi alleati.
  8. Prova centrale. Veniamo al primo scontro importante, da cui il protagonista esce perdente. Dopo questa sconfitta il protagonista può però rinascere più forte, e l’intoppo nel suo piano lo renderà più umano agli occhi dello spettatore, che si identificherà con lui più facilmente.
  9. Ricompensa. La sconfitta porta anche dei benefici al protagonista: potrebbe per esempio ricevere in dono dal mentore uno strumento utile a vincere la battaglia finale, o semplicemente acquisire conoscenze che più in là si riveleranno fondamentali.
  10. Via del ritorno. Passiamo quindi al terzo atto: il protagonista sente la mancanza del mondo ordinario, o comunque il desiderio di riuscire a ottenere una situazione in cui l’ordine venga ristabilito. La sfida finale assume quindi i tratti dell’inevitabilità.
  11. Resurrezione. In questa fase, il protagonista dimostra di essere cambiato, e affronta in modo metaforico una morte e una rinascita (in alcuni casi questo momento coincide con una quasi-morte anche dal punto di vista fisico, dal quale il personaggio però riesce a riprendersi).
  12. Ritorno con l’elisir. Il personaggio principale torna finalmente al mondo ordinario, portando però con sé un simbolo della sfida affrontata: si tratta spesso di una lezione imparata, che può anche essere incarnata da un oggetto. Si tratta in ogni caso della ricompensa per la sfida intrapresa.

Vogler stesso sottolinea come l’ordine e la composizione di queste 12 fasi non vadano intesi troppo rigidamente: possono essere soggette a delle variazioni, oppure in alcuni casi essere eliminate del tutto.

Il viaggio dell’eroe: gli archetipi

copertina del libro - gli archetipi dell'inconscio collettivo - che ha ispirato il viaggio dell'eroe

Ne Il viaggio dell’eroe Vogler delinea anche 7 archetipi da utilizzare nell’ideazione dei personaggi che comporranno la storia. Anche in questo caso l’ispirazione sono tipi di personaggi presenti in diverse mitologie. Nel descriverli l’autore aderisce alla teoria degli archetipi junghiana (approfondita in Gli archetipi dell’inconscio collettivo, edito da Bollati Boringhieri e tradotto da Elena Shanzer e Antonio Vitolo), secondo cui oltre all’inconscio individuale ne esisterebbe anche uno collettivo, che grazie alla sua universalità ci permette di rintracciare modelli caratteriali simili in persone, culture, storie e tempi differenti tra loro.

copertina di - morfologia della fiaba - a cui si è ispirato il viaggio dell'eroe

Nell’elaborare la teoria degli archetipi Vogler si ispira anche al saggio Morfologia della fiaba (Newton Compton, traduzione di Salvatore Arcella) di Vladimir Propp, e in particolare all’idea che gli archetipi non vadano interpretati come gabbie rigide da imporre al personaggio, ma piuttosto come funzioni che egli svolge in un determinato punto nella storia. I personaggi quindi possono (in alcuni casi devono) mutare, e possono incarnare uno o più di questi archetipi. Anche il protagonista potrà assumere ruoli diversi in relazione a se stesso, persino quello di antagonista.

Benché gli archetipi possano essere pressoché infiniti, questi sono i 7 più ricorrenti, al quale gli altri possono essere ricondotti:

  1. Eroe. Si tratta di un personaggio che va alla ricerca di qualcosa, e nel quale il pubblico è chiamato a identificarsi. Più universale sarà l’oggetto della sua ricerca (per esempio: l’affetto di un genitore, le proprie radici familiari o culturali, una comunità a cui appartenere), più ampio sarà lo spettro di fruitori che riuscirà a identificarsi nel suo percorso. È il personaggio che mostra il percorso di crescita interiore più evidente nell’arco narrativo.
  2. Messaggero: colui che chiama l’eroe all’avventura, attraverso l’annuncio di un cambiamento o di una sfida in arrivo che distruggerà definitivamente l’equilibrio precario in cui egli viveva nel mondo ordinario. Non necessariamente il messaggero è un personaggio: può anche trattarsi di un evento che fa da precursore dell’arrivo di una forza inarrestabile.
  3. Mentore: è solitamente una figura positiva, che aiuta la crescita dell’eroe (e che a sua volta impara qualcosa di nuovo dal suo “alunno”). I mentori inoltre potrebbero essere stati loro stessi eroi in passato, e donano al loro successore oggetti o conoscenze utili, spesso appartenenti alla sfera del magico.
  4. Guardiano della soglia: impedisce l’ingresso nel mondo straordinario, ma non è necessariamente una figura nemica. A volte per poter lasciar passare l’eroe i guardiani hanno solo bisogno di una prova del suo valore (rappresentativa delle difficoltà che lo aspettano sul percorso), che una volta superata li convincerà a passare dal lato degli alleati. In quanto nemici invece sono spesso aiutanti dell’antagonista.
  5. Shapeshifter: letteralmente “mutaforma”, sono dei personaggi che agli occhi del protagonista cambiano una o più volte aspetto (nel ruolo di alleati o nemici), e per questo confondono o ingannano l’eroe. Il loro cambiamento a volte è sottolineato figurativamente anche da cambiamenti nell’aspetto fisico.
  6. Ombra: si tratta della forza negativa, rappresentata dai nemici, ma che trova terreno fertile anche nei lati oscuri degli eroi. Necessaria affinché ci sia conflitto, l’ombra è l’unica forza capace di tirare fuori il lato migliore dell’eroe, che nel suo equilibrio ordinario egli teneva nascosto. Fondamentale per la buona riuscita della storia è che anche i personaggi che incarnano l’ombra siano il più possibile tridimensionali.
  7. Trickster: utili ad allentare la tensione, i trickster offrono spesso degli spunti di comicità alla storia. Né alleati né nemici, i trickster seminano discordia mentre lavorano mantenendo come unico obiettivo i propri interessi personali.

Fonte: www.illibraio.it

L’estate sospesa in Puglia, attorno alla gravina

Mentre è entrata nel vivo l’edizione 2023 del Torneo letterario gratuito IoScrittore (con la novità di un premio dedicato agli under 30), esce in ebook un nuovo romanzo finalista al torneo: L’estate sospesa di Marco Pulejo, segnalato nella XXXIV edizione del Premio Italo Calvino.

Il libro si svolge ai nostri giorni ed è ambientato a Gravina Nuova, nome di fantasia per la città di Massafra, in provincia di Taranto, città natale della moglie dell’autore. “La vicenda ruota attorno alla gravina, un luogo di confine, selvaggio e misterioso, una discontinuità nel paesaggio, che mette alla prova l’equilibrio di chi vi si sporge e invita a un pericoloso salto nell’ignoto”, racconta l’autore.

l'estate sospesa

Il suo romanzo è ambientato in un’estate pugliese, assolata e onirica: un giovane si trova a riflettere sul significato di una scelta, sul peso di una decisione, fino a scoprire quanto è disposto a perdere nella sfida con sé stesso e con l’ambiguità del male.

La trama vede al centro l’eco di un’amicizia antica che irrompe nell’atmosfera immota della Gravina e stravolge l’esistenza di Nicolò, studente di medicina a Pisa, tornato per trascorrere le vacanze e ritrovare la famiglia. La preghiera che risuona nella calura torpida è quella di Angelo, un amico d’infanzia, recluso nel carcere di Taranto per omicidio. Nicolò sente di avere un antico debito di amicizia nei suoi confronti e accetta di incontrarlo in prigione. Il racconto di Angelo lo lascia senza fiato e lo trascina in un vortice inatteso: l’amico infatti sconta una pena per un omicidio che in realtà non ha mai commesso.

Un’enigmatica organizzazione criminale ha comprato la sua libertà in cambio di un milione di euro che potrà ritirare solo al termine della pena. Ora però è gravemente malato e chiede all’amico di trovare le prove della sua innocenza. Stretto all’angolo dai sensi di colpa che la condizione di Angelo fa riaffiorare nel suo animo, Nicolò accetta di entrare in contatto con l’organizzazione e di ripercorrere la sua strada, per liberare l’amico dalle infamanti accuse e, forse, sé stesso dai fantasmi che lo agitano dentro. Questa scelta, il contatto con una realtà inaspettata e sconvolgente, le terribili verità che si troverà ad affrontare, spingeranno però Nicolò sull’orlo del baratro e lo faranno riflettere sul concetto di libertà e sul peso di una scelta, portandolo a prendere delle decisioni drammatiche e definitive…

Pulejo è nato a Carrara e si è laureato in ingegneria meccanica a Pisa, dove vive con la moglie e la figlia. Viaggia tra India e Cina per sviluppare motori per una grande azienda di Pontedera. È appassionato di letteratura contemporanea con una predilezione per il racconto di formazione. Ha pubblicato Il baseball in viale Calabria per LuoghInteriori nel 2021.

Fonte: www.illibraio.it

Il viaggio dell’eroe attraverso il corpo: cos’hanno in comune yoga e scrittura creativa?

Ci sono discipline che sembrano distanti tra loro, mondi che apparentemente hanno poco in comune ma che invece rivelano numerosi punti di contatto. Si è spesso pensato che la dimensione del corpo fosse distinta da quella intellettuale, e che entrambe dovessero essere coltivate sì, ma separatamente, come se ognuna avesse prerogative e linguaggi differenti. Ma cosa succede, invece, quando queste due realtà si incontrano, per confrontarsi e arricchirsi?

Nel corso Yoga & Scrittura Creativa – Compiere con il corpo il viaggio dell’eroe (che si terrà a Milano, nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 marzo), l’indagine è incentrata proprio sul desiderio di esplorare come la pratica yoga possa legarsi e influenzare l’atto creativo, diventando uno strumento unico per approcciarsi alla scrittura.

Con le diverse posizioni che si assumono durante lo yoga il corpo cambia, reagisce, si allunga, prova dolore oppure si sente meglio. Il primo passo da fare è mettersi in ascolto e accettare tutto quello che succede. Per comprendere a fondo e trasformare la comprensione in consapevolezza è necessario trovare le parole giuste per descrivere ciò che percepiamo, in modo che le sensazioni possano trovare uno spazio nella razionalità e lasciare che si radichino a fondo nella nostra mente.

Le parole poi acquisiscono forza quando diventano corpo, quando rimangono nel tempo. Ed è così che lo yoga diventa scrittura. Il corpo si trasforma nel personaggio di una storia, e come tale compie un viaggio: il viaggio dell’eroe.

copertina del saggio il viaggio dell'eroe di christopher vogler

Quest’espressione si rifà alla struttura teorizzata nel saggio Il viaggio dell’eroe (Dino Audino Editore, traduzione di Jusi Loreti) dello sceneggiatore hollywoodiano Christopher Vogler, un testo che si basa archetipi narrativi e che affonda a sua volta le radici ne L’eroe dai mille volti (Lindau, traduzione di Franca Piazza) di Joseph Campbell.

cos'hanno in comune yoga e scrittura creativa

Ecco, prendendo ispirazione dal modello illustrato da Vogler, il corso (ideato e tenuto da Sissi Decorato, comunication specialist e storyteller, e Viola Daizotti, facilitatrice olistica e embodiment yoga) propone un viaggio tra le varie emozioni che si attraversano durante una lezione di yoga: la fatica, la stanchezza, la ricerca, il senso di benessere che si prova nel raggiungimento del traguardo. Sono tutte piccole tappe che compongono questo peculiare viaggio dell’eroe, che unisce consapevolezza corporea e linguaggio per trasformare il proprio percorso in un racconto breve.

Un’esperienza di yoga “incarnato” che aiuta a prendere coscienza e costruire il nostro modo di essere.

Il corpo non è solo il contenitore della nostra mente, piuttosto è un aspetto integrante del nostro modo di esistere. Il corpo parla, intuisce e rinforza le nostre credenze.

Fonte: www.illibraio.it

IoScrittore: al via le iscrizioni al torneo. E debutta il nuovo premio per autrici e autori under 30

Prende il via la 14esima edizione di IoScrittore, il torneo letterario online gratuito promosso dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, in partnership con ilLibraio.it, IBS.it, Ubik, il Libraccio e TaobukTaormina International Book Festival.

CI SI ISCRIVE ENTRO IL 30 MARZO, GRATUITAMENTE

Diventato nel corso del tempo un punto di riferimento per gli aspiranti scrittori e le aspiranti autrici in cerca di un’occasione per mettere alla prova il loro talento, il torneo è una realtà in evoluzione, che coinvolge ogni anno migliaia di iscritti sul sito del progetto. A proposito, ricordiamo che quest’anno è possibile iscriversi sul sito entro e non oltre il 30 marzo 2023.

ioscrittore

IoScrittore è il torneo letterario organizzato dalle case editrici di GeMS, un progetto di scouting editoriale che riesce a mettere in contatto aspiranti autori e professionisti dell’editoria. I partecipanti, iscritti sotto pseudonimo, sono impegnati sia nella veste di scrittori sia in quella di lettori, valutando le opere degli altri partecipanti e ricevendo a loro volta critiche costruttive. Una formula unica, che ha portato tanti autori a migliorarsi, avvicinandoli al mondo dell’editoria italiana, come è accaduto ad esempio Sara Gambazza, con il suo Ci sono mani che odorano di buono, Longanesi, e Bruno Manca, autore di A che distanza è il cielo, TEA.

IL PREMIO SPECIALE UNDER 30

Quest’anno IoScrittore si arricchisce di un’importante novità, il “Premio speciale under 30”. Il vincitore o la vincitrice riceveranno 1000 (mille) euro di libri delle case editrici del Gruppo editoriale Mauri Spagnol a propria scelta tra le edizioni in commercio. Inoltre, avranno la possibilità di confrontarsi con un editor professionista per capire come lavorare sul testo, per migliorarlo e metterne in luce i punti forti. Un’occasione davvero unica.

L’APPUNTAMENTO IN DIRETTA FACEBOOK, CON TANTI CONSIGLI AGLI ASPIRANTI AUTORI

Inoltre, giovedì 9 marzo, alle ore 18.15, in diretta sulle pagine Facebook di IoScrittore e del Libraio, è in programma il nuovo appuntamento di LibLive: Consigli d’autore per scrivere un romanzo di successo. In occasione dell’apertura delle iscrizioni a questa 14esima edizione, un incontro tutto dedicato al mondo degli esordi narrativi, per avere l’opportunità di ascoltare i consigli di autori e editor affermati. Parteciperanno infatti Francesca Giannone, autrice di La portalettere (Nord) e Matteo Strukul, autore di Paolo e Francesca (Nord-Sud Edizioni). E con loro Marco Figini, direttore editoriale di Magazzini Salani e di Nord-Sud Edizioni e Cristina Prasso, direttore editoriale di Nord. Modera Marta Perego (autrice, conduttrice, content creator e giornalista).

IL CALENDARIO DI IOSCRITTORE 2023

In questa prima fase, che termina il 30 marzo, i partecipanti dovranno caricare sulla piattaforma online l’incipit della propria opera. Sarà quindi Taobuk a ospitare in presenza e in streaming l’evento in cui saranno annunciati i 400 finalisti che potranno accedere alla seconda fase del torneo caricando sul sito www.ioscrittore.it il testo nella sua versione integrale. L’evento di proclamazione dei 10 romanzi vincitori si svolgerà a novembre in occasione di Bookcity Milano 2023.

IoScrittore premia ogni anno 10 opere con la pubblicazione in ebook e cartaceo on demand dopo un accurato editing professionale, che saranno distribuite in tutti i principali negozi online. Inoltre, a insindacabile giudizio delle direzioni editoriali, uno o più romanzi che hanno partecipato al torneo verrà pubblicato in cartaceo da una delle case editrici del Gruppo. Sono inoltre previsti premi per i migliori lettori, a sottolineare l’importanza della fase di valutazione nel processo di selezione e pubblicazione editoriale.

 

Fonte: www.illibraio.it

Da Wattpad al self-publishing, fino a Garzanti: Rita Nardi racconta il suo percorso, dal web alle librerie

“Hai iniziato scrivendo su quella piattaforma online… Wattpad, giusto?”.

“Ci racconti com’è stata la tua esperienza da autrice autopubblicata?”.

“La versione del romanzo che ora è in libreria è diversa rispetto a quella precedente?”.

Per chi non mi conoscesse, sono Rita Nardi, l’autrice di Liberi come la neve (Garzanti, 2023), e queste sono le domande che mi vengono poste più frequentemente da lettori e autori emergenti, da giornalisti e interessati del settore, a cui rispondo volentieri.

Partiamo dalle basi: cos’è Wattpad?

Wattpad è una piattaforma di scrittura online, che vanta milioni di iscritti nel mondo. Non è l’unico sito su cui è possibile pubblicare le proprie storie, ne esistono decine, come Typee oppure EFP Fanfiction, per citarne qualcuno. Ma Wattpad è sicuramente la più conosciuta, non solo da autori di ogni genere e lettori amanti del digitale, ma anche da numerosi editori che ne hanno intuito le potenzialità, scovando delle vere e proprie perle.

Urge sfatare due miti, però: non tutte le opere che si trovano sulla piattaforma sono fanfiction (opere scritte dai fan di un personaggio famoso, da cui si prende spunto per le vicende da narrare) o storie definite da alcuni “dozzinali” o “illeggibili, sgrammaticate e da cestinare”.

Esistono, invece, dei veri e propri boccioli in attesa di fiorire.

Inoltre, Wattpad è un ottimo modo per creare la propria comunità di lettori. Si instaurano legami profondi tra l’autore e chi legge le sue opere, e capita spesso che nascano delle solide amicizie. I lettori della community sviluppano gran senso di appartenenza e l’affetto è assolutamente reciproco.

Il mio viaggio, quindi, inizia proprio qui, su questa piattaforma.

Iscritta dal 2017, ho fruito per mesi dell’applicazione in veste di lettrice. Ma dopo una lunga assenza, ho ripreso in mano una storia che tenevo nel cassetto da tanto tempo e, nel dicembre 2021, precisamente la Vigilia di Natale, ho pubblicato i primi capitoli online.

Ma occorre una precisazione: non ho iniziato a pubblicare su Wattpad per gioco o per noia; la mia intenzione, sin dall’inizio, era di autopubblicare il mio romanzo, per vedere finalmente il mio sogno di diventare una scrittrice realizzato e, soprattutto, per poter sfogliare il libro fisicamente, tra le dita, e non solo leggerlo su uno schermo.

Ma ho pensato che sarebbe stato bello ricevere dei feedback sulla storia, prima del grande passo dell’autopubblicazione, così ho preso la decisione di caricare i primi capitoli, diffondendo la notizia anche sul mio canale TikTok (@pensieri_come_parole) – dove attualmente parlo di libri – e, in questo modo, i lettori hanno iniziato a crescere, portando il romanzo all’attenzione delle prime case editrici, che mi hanno contattata.

Sfatiamo un altro mito (ce ne sono parecchi!): non bisogna ottenere milioni di letture su Wattpad per essere notati dalle case editrici. O meglio, non è un requisito imprescindibile per gli editori più seri e professionali, che fiutano il talento dell’autore prima che lo facciano altri. Il mio romanzo, ad esempio, aveva poco più di 50.000 letture quando è stato autopubblicato, non un numero particolarmente alto per una storia con più di quaranta capitoli, soprattutto se comparato con ad altre storie di Wattpad, eppure alcuni editor avevano iniziato a notarmi.

Ma ero determinata ad intraprendere la strada del “self publishing”.

Infatti, tramite piattaforme come Amazon KDP, un autore può pubblicare la sua opera senza l’ausilio di una casa editrice o di un editore.

Con il supporto di altre scrittrici emergenti e di una grafica che ha realizzato la copertina, ad aprile 2022 Liberi come la neve ha preso finalmente vita.

Il processo del self publishing non è una passeggiata, non lo nascondo: l’autore deve fungere da scrittore, editore e addetto al marketing contemporaneamente. Deve gestire le entrate economiche e controllare la curva delle vendite. Deve pubblicizzare il suo libro, anche senza sponsorizzazioni a pagamento, e organizzare autonomamente le collaborazioni con i lettori. Pubblicare un libro in self necessita di impegno, tempo e tanta passione e determinazione.

Non lo nascondo: parallelamente allo studio per la maturità classica, ho portato avanti questo progetto, trascorrendo molte notti in bianco cercando di capire come funzionasse Amazon KDP, leggendo e rileggendo il manoscritto per scovare errori, pensando a strategie per diffondere la notizia della pubblicazione.

Ma ricordo quel periodo impegnativo con il sorriso; l’autopubblicazione mi ha insegnato tanto, e ripeterei quest’esperienza altre mille volte.

Nei mesi successivi, sono arrivate le proposte di case editrici più grandi, tra cui la Garzanti, che ha scelto di pubblicare il mio romanzo.

Ma vorrei sfatare l’ennesimo mito: un bravo editore non si limita a ripubblicare il testo così com’è, apponendo il proprio marchio sulla copertina.

Il lavoro di editing è fondamentale! Prima dell’autopubblicazione non ho avuto la possibilità di collaborare con un professionista sul testo, motivo per cui ero consapevole che, in vista dell’approdo in libreria, avrei dovuto rivedere l’intero romanzo.

Lavorare con un editor o una editor significa affinare lo stile, ripercorrere la trama più e più volte, studiare la psicologia dei personaggi e donare loro tridimensionalità.

È un lavoro di labor limae, di rifinitura. È come avere un blocco di marmo abbozzato sotto mano, ma c’è bisogno della precisione di uno scalpello per trasformarlo in una statua.

Sembra un paradosso, me ne rendo conto, ma l’editing vuol dire cambiare tutto senza cambiare nulla. Rimanere fedeli alla storia, cercando di migliorarla e migliorarsi.

Con la Garzanti ho avuto modo di crescere come scrittrice e, con me, è cresciuto anche Liberi come la neve. La nuova versione, che si trova in tutte le librerie, è il frutto di quel lavoro.

Questa, dunque, è stato il viaggio di Liberi come la neve. Spero che, raccontando la mia esperienza, altri autori emergenti possano trarne beneficio, scegliendo il percorso più adatto a loro. Spero anche di riuscire a orientarli in un mondo complesso, quale è quello dell’editoria.

Ci tengo molto ad infondere coraggio e speranza in tutti gli aspiranti scrittori che credono sia quasi impossibile pubblicare con una casa editrice. Ma non lo è, e io ne sono la prova vivente. Come nella vita, occorrono sempre degli ingredienti fondamentali: impegno, dedizione, passione e… un pizzico di fortuna!

Liberi come la neve rita nardi

L’AUTRICE E I LIBRI – Rita Nardi è una giovanissima autrice, molto attiva e seguita su TikTok, dove parla di libri. Liberi come la neve è il suo primo romanzo, ora in libreria per Garzanti.

Racconta la storia di Nive White, giovane ragazza che dalla scomparsa dei genitori ha iniziato a essere sballottata da un paese all’altro. Senza una casa o qualcuno che l’accogliesse. Per questo motivo, quando atterra in Canada, le aspettative sono estremamente basse. Tra i boschi e metri di neve trova però un luogo accogliente. Lo zio Henry le dà il benvenuto in casa, Margareth le cucina i pancake, Kaya le strappa un sorriso di tanto in tanto.

C’è solo una persona a cui non piace: Hurst. Un ragazzo schivo, con occhi grigi e impetuosi come una tormenta. Una diffidenza che inizia però a sciogliersi man mano che i giovani si conoscono…

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“Premio speciale under 30”: la grande novità della quattordicesima edizione di IoScrittore

Dopo tredici anni di successo, torna la nuova edizione di IoScrittore, l’unico torneo letterario gratuito promosso da un grande gruppo editoriale: il Gruppo Mauri Spagnol, in partnership con ilLibraio.it, IBS.it, Ubik, il Libraccio e Taobuk – Taormina International Book Festival.

Diventato nel corso del tempo un punto di riferimento per chiunque sogni di arrivare alla pubblicazione, IoScrittore è una realtà in continua evoluzione, che coinvolge ogni anno migliaia di iscritti dando loro l’opportunità di entrare in contatto con editor di importanti case editrici.

IoScrittore infatti punta a scovare e valorizzare le nuovi voci della narrativa italiana, come è accaduto, tra gli altri,  a Sara Gambazza con il suo Ci sono mani che odorano di buono (Longanesi), a Bruno Manca con A che distanza è il cielo (TEA), e a molti altri autori che sono riusciti a muovere il primo passo nel mondo dell’editoria proprio grazie al torneo.

L’attenzione alle storie, al talento e alla scrittura è sempre stata la bussola che ha guidato IoScrittore, tanto che quest’anno è stata introdotta una grande novità rivolta ai più giovani: il “Premio speciale under 30”, un’iniziativa pensata per incentivare ragazze e ragazzi a tirar fuori i loro manoscritti dal cassetto. 

E veniamo dunque al premio. Il primo classificato tra i partecipanti under 30 riceverà 1000 (mille) euro di libri delle case editrici del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, a propria scelta tra le edizioni in commercio. Inoltre avere la possibilità di confrontarsi con un editor professionista per capire come lavorare sul testo, per migliorarlo e metterne in luce i punti forti. Un’occasione davvero unica per tanti giovani autori. 

Oltre al Premio speciale under 30, restano invariati gli altri riconoscimenti: IoScrittore infatti premia ogni anno 10 opere con la pubblicazione in e-book e cartaceo on demand dopo un accurato editing professionale, garantendo la distribuzione in tutti i principali negozi online italiani e internazionali. Inoltre, a insindacabile giudizio delle direzioni editoriali, uno o più romanzi che hanno partecipato al torneo verrà pubblicato in cartaceo da una delle case editrici del Gruppo editoriale Mauri Spagnol (astoria, Bollati Boringhieri, Chiarelettere, Corbaccio, Garzanti, Guanda, Longanesi, Magazzini Salani, Newton Compton, Nord, Ponte alle Grazie, Salani, TEA, Tre60). Sono inoltre previsti premi per i migliori lettori, a sottolineare l’importanza della fase di valutazione nel processo di selezione e pubblicazione editoriale.

Le iscrizioni per la quattordicesima edizione di IoScrittore sono ufficialmente aperte, e sarà possibile partecipare entro e non oltre il 30 marzo 2023. Per accedere alla prima fase, i partecipanti dovranno caricare sulla piattaforma online l’incipit della propria opera. Solo i 400 finalisti ammessi alla seconda fase – che saranno proclamati a giugno durante il festival Taobuk – saranno poi destinati a gareggiare con l’opera integrale. L’evento di proclamazione dei dieci romanzi vincitori si svolgerà a novembre in occasione di Bookcity Milano

L’appuntamento – Giovedì 9 marzo, alle ore 18.15, in diretta sulle pagine Facebook di IoScrittore e de ilLibraio.it l’incontro digitale: Consigli d’autore per scrivere un romanzo di successo 

In occasione dell’apertura delle iscrizioni a questa quattordicesima edizione, un incontro tutto dedicato al mondo degli esordi narrativi, per avere l’opportunità di ascoltare i consigli di autori e editor affermati.

Parteciperanno Francesca Giannone, autrice di La portalettere (Nord) e Matteo Strukul, autore di Paolo e Francesca (Nord-Sud Edizioni). E con loro Marco Figini, direttore editoriale di Magazzini Salani e di Nord-Sud edizioni, e Cristina Prasso, direttore editoriale di Nord. Modera Marta Perego (autrice, conduttrice, content creator e giornalista).