Una ragazza alla ricerca di sé stessa, un passato che fa male, una storia cruda che racconta il dramma di chi cerca di combattere la mafia

Simonetta Pavanello è l’autrice di “Il passato negato“, romanzo edito da IoScrittore.

Il libro in una frase

“La chiamava l’ora del malessere, quel momento in cui prendeva la corrispondenza di suo padre, la spargeva sulle lenzuola e poi, foglio per foglio, cercava tra le righe il suo nome per accertarsi che lui non l’avesse dimenticata”. Per Federica l’incontro con Salvo sarà l’occasione per dipanare i fili che la legano a un passato irrisolto e intriso di bugie, per Salvo è il pretesto per mettere a tacere il senso di colpa e fare ammenda.

Una discesa all’inferno per poter rinascere liberi e affrancati dal dolore, dalle colpe degli altri e dall’infamia di nascere dalla parte sbagliata. 

Amici di scaffale 

Il romanzo ha sicuramente affinità con il Minotauro di Benjamin Tammuz per l’epistolario che accompagna il lettore, per i diversi punti di vista offerti dai personaggi, che alla fine convergono e integrano la storia. Fa anche riferimento a testi di antropologia e folclore di Giuseppe Pitrè ed Ernesto De Martino e altri ancora sui riti funebri antichi. Libri nodali sono stati il Selvaggio e Salvare il fuoco di Guillermo Arriaga e le suggestioni evocate da Leonardo Sciascia e Dürrenmatt. Nel mio scaffale spazia tantissima letteratura: da Roberto Bolanõ a Garcia Marquez, da Borges a Murakami, da Carver a Calvino e poi ancora Buzzati e tutto Pasolini. Tantissimi sono i testi di arte a cui faccio sempre riferimento, sia come fonte di studio che d’ispirazione. Le poesie di Leon Paul Fargue e Fernando Pessoa da sempre allietano le giornate più scure. Gli haiku invece sono per me come i bigliettini nei fortune cake: profetici e divinatori.

Segni particolari 

Il passato negato fa riferimento a periodi storici, famiglie e luoghi apparentemente distanti che hanno in comune il medesimo ambito: quello dell’omertà, della cultura mafiosa e del disagio cagionato dalle scelte dei padri ricadute sui figli. I personaggi si spostano dalla Sicilia a Roma e al nord Italia per incontrarsi ancora in un territorio neutrale: Lugano. Ognuno di loro sceglie una versione e una personale visione sulle vicende che li vede coinvolti, a volte inconsapevolmente, altre in modo quasi furtivo si insinuano nella vita altrui. Nella casa di cura di Lugano, dove Federica ogni domenica si reca a leggere, il destino si compie e restituisce verità inaspettate e dignità infamate.

Dove e quando

Il libro ripercorre la vita e le scelte di due famiglie che nei primi anni del Novecento raccontano da diversi punti di vista lo stesso disagio di chi vive in un ambiente omertoso e malavitoso. In una Sicilia intrisa di tradizioni, contraddizioni e regole dettate dalla paura e da una sana superstizione che aleggia sui personaggi, si ravvisa  la bellezza di una terra amata ma abbandonata, la crudeltà e l’incombenza di una natura che la fa da padrona, e determina i destini di due famiglie di estrazione sociale diversa ma accomunate dalla stessa disgraziata sorte di chi vive all’ombra delle organizzazioni mafiose.

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Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore

Avevo iniziato a scrivere il libro e per caso ho letto online del concorso di IoScrittore. Non ero certa che avrei avuto il tempo richiesto per potervi partecipare seriamente, ma non ero neppure certa che avrei superato la prima selezione. E invece quando ho visto il titolo del mio romanzo tra i 400 finalisti ho pensato che dovevo crederci davvero, finire il libro nei tempi prestabiliti, leggere gli incipit e recensirli in modo serio, insomma tutto molto impegnativo. Sono stati mesi intensi e immersivi ma ne è valsa la pena. Ognuno di noi è ossessivamente legato a ciò che scrive, pertanto avere l’opportunità di lavorare con un professionista è stato molto importante. Credo che questo concorso mi abbia restituito la capacità di essere più obiettiva, mi ha dato il coraggio di eliminare tutto ciò mi era costato giorni di ricerca e di scrittura senza per questo togliere nulla, anzi rendendolo più leggibile e godibile. Consiglio il concorso IoScrittore a tutti quegli aspiranti scrittori che non hanno paura di mettersi in gioco e accettano la sfida fino in fondo.

Dai romantasy ai dark passando per gli spicy: guida ai sottogeneri del romance

Le storie d’amore non annoiano mai. E non ci sono delusioni che tengano: finita una, si è già pronti a ricominciarne di nuove. Forse è per questo che i libri romance sembrano fatti per essere divorati uno dopo l’altro.

Il desiderio di intrecci sentimentali e relazioni appassionate non è una novità degli ultimi anni ma ha da sempre acceso l’interesse di lettrici e lettori, dando vita un genere di grande successo, estremamente vario e prolifico.

Collane storiche come la Biblioteca delle signorine di Salani hanno fatto la storia della letteratura rosa, così come i volumi di Liala sono stati tra i romanzi d’appendice del Novecento più amati a livello internazionale. Per non parlare degli Harmony che, dagli anni ’80 a oggi, hanno forgiato generazioni a suon di trame romantiche e tormentate.

Da sempre popolari e spesso in cima alle classifiche, i libri romance stanno vivendo una stagione di rinnovata popolarità, in particolare grazie a TikTok, dove i più giovani hanno rivendicato il piacere di leggere storie d’amore (basti pensare che il libro più venduto in Italia nel 2022 è proprio un romance, Fabbricante di lacrime di Erin Doom – Magazzini Salani – diventato virale attraverso BookTok). Così, tra classici intramontabili e romanzi contemporanei ormai iconici, hanno iniziato a spuntare racconti moderni, con linguaggi e caratteristiche proprie. Si delineano dunque nuove correnti e sottogeneri di romance, capaci di soddisfare un mercato ormai sempre più ampio e diversificato.

fabbricante di lacrime erin doom

Le caratteristiche dei libri romance

Dopo aver accennato al loro grande successo, vogliamo ora cercare di descrivere, a grandi linee, le caratteristiche dei libri romance.

Partiamo dall’elemento principale, ovvero la protagonista. Esatto: “la”. La maggior parte dei romance, infatti, vede al centro della trama un personaggio femminile. Può avere un carattere forte e determinato, può presentare un’indole docile e remissiva, può essere una tipa un po’ stralunata e stravagante, oppure la classica brava ragazza amante della lettura e dello studio: quello che conta è che la storia giri attorno a lei, alle sue emozioni e alle sue relazioni.

Allo stesso tempo è importante che, accanto alla protagonista, ci sia sempre l’altra metà della mela: il bad boy irraggiungibile, il compagno di classe insopportabile, l’amico che non riesce a dichiararsi, la ragazza più popolare della scuola che non si è nemmeno accorta della sua esistenza… o, ancora: il padre dell’amica per cui ha una cotta stratosferica, il capo che non fa altro che screditarla, lo sconosciuto incontrato per caso e che è pronto a stravolgerle la vita.

Inizia tutto da una semplice scintilla, uno sguardo, una lieve complicità che si accende fino a divampare in un incendio esorbitante. Ebbene sì, non aspettatevi le mezze misure in un libro romance. Non c’è spazio per flirt sconclusionati o blande attrazioni fisiche. L’amore è sempre visto come un sentimento totalizzante e corrosivo, capace di scardinare e rivoluzionare l’esistenza di chi lo prova.

Sarà per l’intensità delle emozioni descritte, sarà per la scorrevolezza dello stile, sarà perché in fondo non c’è niente di più universale dell’amore, ma il romance è un genere che – forse più degli altri – ha la capacità di coinvolgere e di fornire una via di fuga dalla realtà. Dopotutto, anche se è vero che non si legge solo per puro intrattenimento, la lettura d’evasione ha un fascino unico, che mostra in modo chiaro e lampante la forza travolgente delle parole.

Insomma, si sarà capito: il cuore dei libri romance sono proprio le questioni di cuore. Per quanto possano essere diversi nell’intreccio e nelle ambientazioni, i romanzi rosa non possono prescindere dal mettere in scena un conflitto di natura sentimentale (che sfocia molto spesso in un lieto fine).

Impossibile però fare di tutta l’erba un fascio – in qualsiasi caso, ma in questo meno che mai. Vogliamo dunque addentrarci in questo vasto genere attraverso alcuni dei suoi principali sottogeneri, per scoprire le numerose sfumature del romance e per lasciarvi qualche titolo significativo come consiglio di lettura.

Il romantasy

Il romantasy è un termine che indica uno specifico sottogenere del romance, che mescola romanticismo, avventura ed elementi magici tipici del fantasy. Come anticipato, il nodo della trama è sempre la relazione amorosa tra due persone, ma in questo caso anche l’ambientazione ha un ruolo decisivo. Lo sfondo fantastico – caratterizzato da forze soprannaturali, creature magiche e poteri ultraterreni – aumenta notevolmente l’intensità della storia raccontata, rendendo ancora più speciale l’unione tra i due protagonisti.

Romantasy: Una corte di spine e rose. Trilogia. La saga di Feyre

L’esplorazione e il conflitto si espandono dunque su due dimensioni: quella amorosa e quella fantastica, che si alimentano a vicenda creando un vortice narrativo irresistibile. Tra passione, azione, guerre e colpi di scena, i lettori e le lettrici di questi romanzi non possono che rimanere con il fiato sospeso durante tutta la lettura.

I romantasy presentano spesso protagoniste femminili forti, che devono superare molteplici ostacoli per stare con il loro vero amore. La componente di pericolo – e dunque il rischio di perdere la persona amata – è molto alta: bisogna lottare e attraversare mille avversità (fondamentale qui anche il ruolo dell’antagonista) per arrivare al tanto agognato lieto fine. Proprio per la complessità degli intrecci e per la ricchezza degli elementi in gioco, può capitare che i romantasy diano avvio a vere e proprie saghe, puntando sulla forza dell’universo narrativo creato.

Da segnalare, inoltre, che tutta questa dose di adrenalina comporta una svolta inaspettata: l’aumento della componente erotica che, in alcuni casi, cresce in modo direttamente proporzionale al rischio e alle minacce che incombono sui protagonisti.

Romantasy: Sangue e cenere. Blood and Ash

Ma quello che vi starete chiedendo a questo punto è: quanto successo hanno i romantasy? Ultimamente davvero molto, specialmente nel BookTok, dove l’hashtag conta oltre 100 milioni di visualizzazioni. Qualche esempio di titolo da non perdere.

Partiamo da Una corte di spine e rose, la trilogia di Feyre scritta da Sarah J. Maas (Mondadori, traduzione di Lia Desotgiu), in cui la protagonista è una giovane cacciatrice che si trova prigioniera presso la Corte della Primavera, rapita da un Signore Supremo, carnefice e al tempo stesso amante passionale. Una storia di ombre, pericoli, grandiose battaglie ma anche amori travolgenti.

C’è poi la saga di Blood and Ash di Jennifer L. Armentrout (HarperCollins, traduzione di Sara Benatti) che prende le mosse da Poppy, la prescelta, colei che ha il compito di condurre il Regno verso una nuova era. Viene trattata come una creatura sacra, a cui nessuno può parlare o avvicinarsi. Ma in realtà Poppy è una ragazza fatta di carne e di sangue, ha dei desideri e un cuore. Ad accorgersene è Hawke, la sua guardia d’onore, che stravolgerà la sua esistenza e la porterà ad ascoltare la parte più intima e tenebrosa di sè stessa.

Impossibile infine non citare gli universi del Grishaverse creati da Leigh Bardugo, tra cui Sei di corvi (Mondadori, traduzione di Fabio Paracchini e Lorenza Pellegri) e Tenebre e ossa (Mondadori, traduzione di Roberta Verde), da cui è stata tratta anche la serie Netflix Shadow and Bone. I libri di Bardugo ci portano in mondi straordinari e magici, dilaniati dalle guerre, in cui si muovono personaggi memorabili (come la soldatessa Alina Starkov), pronti a rischiare il tutto per tutto pur di salvare la nazione spezzata.

Il paranormal romance

Dal romantasy al paranormal romance il passo è breve, anzi brevissimo. Difficile operare una vera e propria linea di demarcazione tra due sottogeneri che più che cugini potrebbero essere definiti fratelli. La definizione è molto lampante e indica tutti i libri romance che presentano caratteristiche paranormali. Largo spazio dunque a streghevampirilicantropi, demonimutaforma e altri esseri straordinari.

Twilight Fazi

Il titolo più rappresentativo di questo sottogenere non può essere che la celebre saga letteraria e cinematografica di Twilight (Fazi, traduzione di Luca Fusari), scritta dalla scrittrice americana Stephenie Meyer, in cui l’adolescente Bella si innamora di Edward, un vampiro con la pelle diafana, i capelli di bronzo, i denti luccicanti e gli occhi color oro.

paranormal romance: crave

A differenza del romantasy, possiamo dire però che il paranormal romance si nutre principalmente di atmosfere esoteriche e occulte, attingendo a piene mani anche dal mondo horror e dunque creando una narrazione molto più tesa e inquietante (dove essenziali sono, come sempre, l’amore e l’erotismo).

Romantasy: Serpent & dove. La strega e il cacciatore

Anche Crave di Tracy Wolff (Sperling & Kupfer, traduzione di Anna Carbone) rientra a pieno nella categoria, mettendo nuovamente in scena l’amore tra una ragazza umana e un principe vampiro, insieme alla saga Serpent & dove di Shelby Mahurin (HarperCollins, traduzione di Ilaria Katerinov), dove una strega fuggita dalla sua congrega si unisce a un cacciatore nel sacro vincolo del matrimonio.

Non dimentichiamo poi la trilogia Shatter me di Tahereh Mafi (Rizzoli, traduzione di Mariella Martucci e Sara A. Benatti), che vede una giovane di nome Juliette rinchiusa in una cella per 264 giorni. È un gruppo militare a tenerla segregata lì dentro, per usarla come arma in caso di necessità. Perché in realtà Juliette non è come tutte le altre ragazze della sua età: ha il potere di uccidere attraverso il tocco. Scappare sembra impensabile, ma una via di fuga c’è: è Adam, un soldato semplice che scopre di esserle immune e che aprirà tutte le porte che la condurranno alla salvezza.

paranormal romance: the truth untold

Menzione a parte per un caso editoriale tutto italiano, pubblicato da poco ma che ha già scalato le classifiche: stiamo parlando di The truth untold (Magazzini Salani) di Rokia, la storia di una città divisa, di un amore indissolubile e di un segreto da svelare. Protagonisti Isabella e Kinan, rispettivamente appartenenti a due fazioni nemiche: i White e i Red. I due non potrebbero essere più distanti, ma c’è qualcosa di magnetico che li lega e che li porta ad avvicinarsi sempre di più, fino a scoprire una terribile verità che aspetta da troppo tempo di essere raccontata.

Libri dark romance

Anche nel caso del dark romance, l’etichetta ci aiuta a intuire quali libri possano entrare a far parte del sottogenere. La parola “dark“, che significa “oscuro, buio“, connota la trama con tinte più cupe, trascinandoci subito in un mondo ambiguo, contorto e compromettente.

Inutile dire infatti che i dark romance mostrano una componente erotica più spiccata rispetto agli altri, dunque l’elemento carnale è di fatto centrale nello sviluppo della storia. Saranno presenti pertanto molte scene di sesso, spesso esplicite ma anche solo accennate, a seconda dell’intensità della narrazione.

It ends with us colleen hoover

Altro dettaglio da non sottovalutare è che i dark romance, a differenza della maggior parte dei romance “tradizionali”, non hanno sempre un lieto fine: questo perché molti di questi romanzi mettono in scena maltrattamenti, violenze fisiche e psicologiche, abusi e rapimenti. Il protagonista maschile incarna le caratteristiche del bad boy che, di solito a causa di un trauma passato, è diventato crudele, spietato e indifferente.

Di conseguenza, prima di approcciarvi a un libro di questo genere, consigliamo un po’ di attenzione. Superata la soglia di consapevolezza, ecco i titoli che potrebbero piacervi se siete attratti da queste vibes: Kiss me like you love me di Kira Shell (Sperling & Kupfer), in cui si la vicenda amorosa si intreccia ad un gioco perverso e pericoloso, i libri di Colleen Hoover, che affrontano temi legati alla violenza domestica, senza dimenticare il bestseller Cinquanta sfumature di grigio di E. L. James (Mondadori, traduzione di Teresa Albanese), che affonda in territori legati alla violenza, al sadismo e alla dipendenza affettiva.

E naturalmente ci sono anche i libri della giovane autrice italiana Carrie Leighton: Better. Collisione e Better. Dannazione (Magazzini Salani), che esplorano il rapporto altalenante tra Vanessa e Thomas, una relazione fatta di drammi, rabbia, incomprensioni e amore viscerale. I due si desiderano, ma lui nasconde un groviglio di ferite che gli impediscono di vivere la storia che vorrebbe, condannando lei a un attesa straziante e deludente. Così, tra momenti romantici e parentesi di dolore e abbandono, Vanessa e Thomas sono travolti in una spirale di passione e tormento.

Libri spicy

Non troppo lontani dai dark romance si collocano i libri spicy. In questo caso, però, usciamo dal recinto nero delle sofferenze d’amore per approdare in un territorio altrettanto piccante, ma un po’ meno travagliato.

Possiamo pensare agli spicy come i più classici “libri hot“, romanzi in cui si mescolano elementi di romanticismo ed erotismo, senza dimenticare, però, che l’ago della bilancia tenderà sempre più a favore del primo piuttosto che del secondo.

romanzi d'amore Strangely mine. Stranamente mio A. J. Foster

E dunque quali sono i libri spicy da leggere assolutamente? In questo approfondimento ne abbiamo elencati diversi, in questa sede citiamo solo alcuni dei titoli più popolari del momento: The love hypothesis. Il teorema dell’amore di Ali Hazelwood (Sperling & Kupfer, traduzione di Roberta Zuppett), un romance ambientato in ospedale dalle vibes a là Grey’s AnatomyFacciamo finta che mi ami di Elena Armas (Newton Compton, traduzione di Macristina Cesa), romanzo che mette in scena uno dei trope più amati di sempre, quello del fake dating; mentre per restare nel panorama italiano segnaliamo la giovane A.J. Foster con i billionaire romance Dangerously Mine e Strangely Mine (qui la nostra intervista). Nei suoi libri l’autrice, nata su Wattpad, racconta la saga dei sei fratelli Harrison, ragazzi affascinanti, ricchi e tenebrosi. Il primo vede come protagonisti Aidan e Aria, mentre il secondo esplora il rapporto oscuro e intrigante tra Josh e la bellissima Madison.

Romance storici

Banchetti, balli in maschera, passeggiate a cavallo, panorami mozzafiato, cottage di campagna e sontuose residenze reali. Ammettiamolo: almeno una volta nella vita, siamo caduti tutti nel fascino delle storie in costume. E ancora di più quando c’è di mezzo un intreccio amoroso. Impossibile resistere agli intrighi di palazzo e alle passioni che si consumano in un’ambientazione d’altri tempi, specialmente quando, accanto a un’accesa vicenda sentimentale, si assiste a un’accurata ricostruzione storica.

I romance in costume infatti si nutrono delle caratteristiche tipiche del romanzo storico tradizionale, proponendo al lettore un’esperienza d’immersione unica e indimenticabile. In pratica, un viaggio nel tempo, nello spazio e nel romanticismo (come nel caso di Il diario di Mr. Darcy di Amanda Grange, in cui l’autrice racconta la storia di Elizabeth Bennet dal punto di vista di Darcy).

Romance storici: il duca e io Julia Quinn

I romance storici sono un vero e proprio classico del genere, e se ne potrebbero citare moltissimi. Tra i più famosi, ci sono senza dubbi i romanzi di Julia Quinn, l’autrice conosciuta per la serie di Bridgerton, da cui è stata tratta l’omonima serie di successo Netflix.

La scrittrice, nata a New York nel 1970, è laureata in Storia dell’arte ad Harvard, ed ha all’attivo decine di romanzi, tradotti in più di 30 lingue. I libri dedicati agli otto affiatati fratelli della famiglia Bridgerton, che cercano l’amore e la felicità nell’alta società londinese, sono: Il duca e io, Il visconte che mi amava, La proposta di un gentiluomo, Un uomo da conquistare, A Sir Phillip, con amore, Amare un libertino, Tutto in un bacio e Il vero amore esiste (tutti editi da Mondadori).

Gay Romance

Un discorso a parte meriterebbero i gay romance, non tanto per la complessità della categoria, ma per il grande successo che stanno riscuotendo tra i giovani su TikTok, segnale sempre più evidente che le nuove generazioni hanno bisogno e voglia di storie che raccontino l’amore in tutte le sue forme.

Come anima mai rossana soldano

All’interno del sottogenere rientrano, come ovvio, tutti quei libri che vedono al centro una storia d’amore omosessuale: tra i più celebri ci sono la serie a fumetti Heartstopper (Oscar Ink Mondadori, da cui è stata tratta l’omonima serie Netflix) Rosso, bianco & sangue blu dell’americana Casey McQuiston (Hope, traduzione di Daniela Rossetti) e, per citare un romanzo che rientra anche nella categoria romance storici da poco descritta, Come anima mai di Rossana Soldano (Mondadori). Ambientato in Inghilterra nel 1936, racconta la storia tra il figlio del duca di Buccleuch, Lewis Ellsworth, e l’intelligente, affascinante ed eccentrico William Chase. È un amore diverso, ostacolato e vietato, quello tra Lewis e William, un amore che ha bisogno di tanto coraggio per contrastare l’odio, la guerra e il pregiudizio. Perché anche se credere nelle favole sembra impossibile, a volte è l’unica via per vivere davvero.

Sport romance e gli altri trope

Allenamenti intensi, obiettivi da raggiungere, competizioni, stress, sogni infranti e molto altro: lo sport romance è un sottogenere del romance particolarmente apprezzato grazie alle sue trame appassionanti e avvincenti. Che sia la pallavolo, il football, il nuoto o il pattinaggio sul ghiaccio non è importante: ciò che conta è la centralità dell’attività sportiva, alla quale si lega, naturalmente, l’intensa storia d’amore.

Sport romance: Non so perché ti amo

Molti di questi romanzi provengono da oltreoceano e tra i più apprezzati – specialmente sul BookTok – non possiamo non citare Il contratto di Elle Kennedy (Newton Compton, traduzione di Federico Cenciotti) e Non so perché ti amo di Mariana Zapata (Newton Compton Editori, traduzione di Erica Farsetti e Natalia Amatulli), in cui la talentuosa campionessa di pattinaggio sul ghiaccio Jasmine Santos si innamora di Ivan Lukov, campione mondiale che le chiede di diventare sua partner, nonostante i due non vadano esattamente d’accordo.

Ci sarebbero poi molti altri sottogeneri da esplorare, categorie dai confini labili, come abbiamo già visto, che sconfinano l’una nell’altra dando vita ad ambientazioni sorprendenti e allo stesso tempo iconiche. Ed è forse proprio l’inclinazione al cristallizzare tendenze e trope a rendere il romance un genere estremamente confortevole che, però, non annoia mai.

Enemies to lovers, Childhood sweethearts, Forbidden Love, Impossible Love, Second Chance Love, Love Triangle, Fake Relationship e tanti, tantissimi altri: i topos dei romanzi rosa non sono schemi posticci e ritriti da presentare senza alcun coinvolgimento, ma linee guida da reinventare ogni volta con grande originalità e trasporto. Un po’ come succede nelle storie d’amore.

Libri romance e storie d’amore senza tempo

Chiudiamo in bellezza questo nostro approfondimento sul romance dedicando un breve spazio a una categoria “del cuore”, all’interno della quale far rientrare tutti i romance che ci hanno insegnato ad amare i romance. Definiamoli pure “i testi cardine” del genere, quelli che si potrebbero consigliare a chi è digiuno di storie d’amore e vorrebbe accostarsi alla materia (anche perché, in questa guida ai sottogeneri, abbiamo voluto fotografare principalmente tendenze e titoli di spicco del momento su TikTok).

Felicia Kingsley Bugiarde si diventa

Da dove cominciare, dunque? In questa vivace rassegna abbiamo stilato una folta lista di consigli di romanzi rosa da leggere assolutamente: all’interno troverete nomi celebri come Felicia Kingsley e Anna Premoli (pensando a due autrici italiane tra le più amate del genere), ma anche Valentina D’Urbano con il suo Non aspettare la notte e Il rumore dei tuoi passi (Longanesi), gli amatissimi romanzi seriali di Alessia Gazzola e un grande classico per chi ha vissuto l’adolescenza nei primi anni duemila: Federico Moccia.

Mettiamo la ciliegina sulla torta citando anche la regina della chick lit Sophie Kinsella, e il maestro assoluto delle storie romantiche: Nicholas Sparks.

Fonte: www.illibraio.it

“Il passato negato”: il romanzo di Simonetta Pavanello, finalista al torneo IoScrittore

“Avevo iniziato a scrivere il libro e per caso ho letto online del concorso di IoScrittore. Non ero certa che avrei avuto il tempo richiesto per potervi partecipare seriamente, ma non ero neppure certa che avrei superato la prima selezione. E invece quando ho visto il titolo del mio romanzo tra i 400 finalisti ho pensato che dovevo crederci davvero, finire il libro nei tempi prestabiliti, leggere gli incipit e recensirli in modo serio, insomma tutto molto impegnativo. Sono stati mesi intensi e immersivi ma ne è valsa la pena…”. Parola di Simonetta Pavanello, finalista al torneo letterario gratuito IoScrittore, promosso dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, con Il passato negato, romanzo (dal 28 febbraio disponibile in ebook) che racconta di una ragazza alla ricerca di sé stessa, con alle spalle un passato che fa male. Una storia cruda, che narra il dramma di chi cerca di combattere la mafia.

Pavanello è nata e vive a Torino. Laureata in Storia dell’arte, insegna, collabora come curatrice indipendente alla gestione e promozione di eventi culturali e mostre d’arte e scrive per diverse testate nazionali di arte contemporanea. Accanita studiosa e ricercatrice, legge e scrive per professione, per puro diletto, per necessità esistenziale.

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E veniamo alla trama del suo primo romanzo: Federica vive a Lugano con la madre e il fratello da oltre vent’anni, a malapena rammenta il suo vero nome e la città dove è nata; per sopravvivere ha dovuto morire, cambiare paese e identità. Palermo è una voce lontana, l’eco di affetti, bugie e ossessioni che rimangono sul fondo dell’anima, uniche tracce di una verità che non trova voce. Perché Federica e la sua famiglia usufruiscono di un programma di protezione, che li tiene lontani dalla vendetta mafiosa.

Anche Salvo ha alle spalle una storia complessa, intrisa di dolore, che crede di poter domare, lasciata la Sicilia, grazie all’attività di psicoterapeuta in collaborazione con il tribunale dei minori. Ed è in questa veste che incontra Federica una prima volta; un incrocio che sembra non lasciare traccia in nessuno dei protagonisti.

A volte però il destino è l’unica forza capace di restituire un significato a una vita lacerata: a decine di anni di distanza, i due si ritrovano per caso nella casa di cura svizzera dove la ragazza collabora come lettrice. La casa di cura diventa un non luogo capace però di riannodare i molti fili strappati. Sebbene inconsapevoli, le confessioni si salderanno ai ricordi passeggeri, dove ognuno, rincorrendo qualcosa, proverà a ricostruire il senso della propria esistenza. Come in un erebo, il luogo dei morti della mitologia greca, le tenebre servono a determinare la verità e a rinsaldare le intenzioni, così Federica avrà l’occasione di frantumare la lastra di piombo che l’ha oppressa e liberarsi definitivamente dai propri fantasmi.

Fonte: www.illibraio.it

Consigli di scrittura per chi sogna di scrivere un noir – di Gian Andrea Cerone

Nonostante mi stia precipitosamente avvicinando alla soglia dei sessant’anni, nel mondo dell’editoria sono quello che viene considerato un cosiddetto scrittore emergente 

Tutto vero. Mi sono affacciato al mondo della narrativa da circa due anni, con il mio primo romanzo, Le Notti Senza Sonno, e ho da poco pubblicato il secondo, Il Trattamento del Silenzio. Quindi, tecnicamente, non sono più un esordiente ma quello che si chiama uno scrittore in via di consolidamento. Fors’anche con qualche inaspettato merito, visto che grazie all’entusiasmo dei lettori il primo romanzo è stato un successo editoriale che mi ha consentito di entrare nel ristretto mondo degli scrittori di noir e di thriller. Una meravigliosa esperienza, per ora anche fortunata. Ovviamente sto toccando ferro, perché ho imparato che la prima regola di tutti gli scrittori è essere estremamente cauti e prudenti quando si parla di successo, di tirature e di copie vendute, per cui anch’io mi sono subito allineato agli arcani rituali del settore.  

Questa premessa, a prima vista, potrebbe anche sembrare un limite. Soprattutto se al maturo scrittore emergente viene chiesto di provare a dispensare qualche buon suggerimento a coloro sognano di scrivere e di veder pubblicato il loro romanzo.  

Per cui non lo farò. Mi limiterò a condividere alcuni aspetti della mia esperienza personale che spero possano risultare utili. Anche perché, diciamocelo con franchezza, la scrittura è essenzialmente un’esperienza soggettiva. Un po’ come la vita, con cui, in effetti, ha uno strettissimo legame. E così è stato anche nel mio caso. Diventare uno scrittore per me ha rappresentato soprattutto il compimento di un percorso culturale e umano. A un certo punto della mia vita professionale mi sono detto che era arrivato il momento di dar vita al romanzo che volevo scrivere da tempo. Un noir, o piuttosto un polar, come dicono i francesi, che fa più chic.  

Mi interessava esplorare quel confine letterario, certificato da generazioni di illustri giallisti italiani, alcuni dei quali sono stati semplicemente degli inarrivabili scrittori, primo tra tutti il maestro Scerbanenco. I paladini della letteratura in purezza dicono che in giro ci sono troppi noir e troppi commissari. E forse in parte hanno ragione, anche se io credo che sia più corretto distinguere tra libri buoni e libri che non lo sono. Evidentemente, tra i cosiddetti gialli, ce ne sono di molto buoni.  

A me interessava soprattutto scrivere un romanzo di grande respiro, corale. E credo che l’ambito del noir sia quello più arioso e ampio, quello che ingaggia meglio i lettori e concede allo scrittore il giusto spazio per approfondire al meglio le storie dei personaggi. 

Pertanto, quando ho deciso di cimentarmi seriamente nella narrativa, sono partito da pochi ma essenziali punti fermi 

All’inizio mi sono dato un unico obbiettivo: divertirmi sempre, in ogni momento della scrittura. Poi ho seguito una regola fondamentale: essere sempre il primo lettore di me stesso. Né ipercritico, né troppo accondiscendente, una via di mezzo, un lettore attento. In questo caso le domande che bisogna porsi sono poche e basilari: mi piace quello che ho scritto? Mi diverte? È coerente con le mie intenzioni originali? Se le risposte saranno oneste avrete sempre, in voi stessi, un prezioso compagno di scrittura che vi aiuterà a chiarirvi le idee nei momenti più difficili. Perché ci saranno, fidatevi 

Secondo punto. Avere una storia da raccontare. Che, detto così, sembra banale, ma invece fa tutta la differenza del mondo. La formula magica è semplice. Se avete tra le mani una storia che per voi vale davvero la pena raccontare non potrete resistere al desiderio di farlo. Questo è il solo modo per riconoscerla, per sapere che quella è veramente la vostra storia. E allora dovrete preparavi, conoscerne ogni dettaglio, incontrare i personaggi e parlare con loro, letteralmente, capire chi sono, perché fanno parte di quel mondo e quale ruolo hanno all’interno di esso. E soprattutto dovrete difendere la storia da tutto e da tutti, anche dalla vostra sfiducia. Perché si paleserà, fidatevi 

A questo punto dovete soltanto scrivere e iniziare la vostra avventura. Ricordatevi che l’incipit è una sorta di affaccio, la porta d’entrata del romanzo. Un punto di partenza che dà il via a un concatenarsi di eventi e di capitoli, ciascuno dei quali con un suo specifico inizio, con una precisa funzione. Ogni capitolo è come un atto nella partitura di un’Opera. Lo scopo è non perdere mai l’armonia generale del vostro racconto. Mai. Quando percepite delle dissonanze o delle stonature, fermatevi un momento, riflettete. Affidatevi alla storia e lei vi indicherà una via per uscire dall’impasse. 

Gian Andrea Cerone Gian Andrea Cerone

Aggiungo in ordine sparso alcune altre regolette che mi sono dato. Non ricerco quasi mai un effetto che possa piacere al lettore. O almeno non lo faccio razionalmente, perché credo che lo scopo della scrittura non debba essere piacere a tutti e a tutti i costi. Scrivo perché voglio dar vita alle storie che si palesano nella mia testa e hanno la necessità di essere raccontate. Il mondo del commissario Mario Mandelli e della sua squadra è dentro di me, così come le sue vicende umane e criminali. Il mio compito è prendere i lettori sotto braccio, portarli dentro quel mondo, e scoprire insieme a loro come vanno a finire le cose. Sorprendermi insieme a loro 

Non è vero che si riscrive. O perlomeno, io non lo faccio quasi mai. Provo a spiegarmi: scrivo in continuità e poi rileggo più volte, rimodello, smusso, aggiungo una parola o ne tolgo un’altra. Cerco il suono giusto, fino a che il testo non diventa ciò che è. Ma questa è una cosa che si fa fino alla fine, nel processo di scrittura di un romanzo. Persino quando lo rileggi dopo la pubblicazione, vorresti cambiare qualcosa. Quindi, a un certo punto, lasciatelo andare. Che prenda il mare del confronto con i lettori e segua il suo destino. 

Infine, se volete scrivere un noir, un giallo o un thriller, sappiate che dovete prepararvi. Bisogna studiare moltissimo gli aspetti tecnici e investigativi, per restituire al lettore un contesto realistico del lavoro di indagine. Per questo mi avvalgo anche di un consulente speciale… un commissario di polizia conosciuto per ragioni professionali e a cui mi lega una profonda stima. A lui chiedo più che altro delle conferme su alcuni passaggi delicati. Quando mi risponde “affermativo”, so di aver fatto bene i compiti. La cosa divertente è che adesso, ogni tanto, me lo dice anche Mandelli. 

 

L’AUTORE E I LIBRIGian Andrea Cerone, savonese classe 1964, milanese d’adozione, ha una lun­ga esperienza nell’ambito della comuni­cazione, dell’editoria tradizionale, tele­visiva e digitale. Tra i numerosi incarichi svolti, è stato responsabile delle relazio­ni istituzionali presso il ministero del­lo Sviluppo Economico e presso EXPO 2015. Nel 2018 ha fondato la piattafor­ma editoriale di podcast Storielibere.

Nel 2022 ha pubblicato con Guanda il suo libro d’esordio, Le notti senza sonno, vincitore del Premio Franco Fe­deli dedicato alla narrativa poliziesca e primo romanzo della serie che vede in azione la squadra investigativa dell’U­nità di Analisi del Crimine Violento di Milano. Protagonisti il commissario Mario Mandelli, cinquantacinquenne solido, vecchia volpe del mestiere e appassionato di storia, e l’ispettore Antonio Casalegno, affascinante e donnaiolo, perfettamente complementare al suo capo, alle prese con un complicato caso di omicidi seriali.

Il trattamento del silenzio (Guanda), il secondo romanzo con protagonisti Mandelli e Casalegno, presenta un nuovo mistero per l’UACV, travolta da otto giornate intrise di sangue e crudeltà. Cosa lega i cadaveri, orribilmente seviziati, di due noti collezionisti d’arte, alla sparizione di un libro esoterico che custodisce un antico segreto? Quale insano istinto scatena proprio ora la follia di un maniaco tra i corridoi universitari alla ricerca di giovani prede femminili? Lungo le strade di una Milano fradicia di pioggia e di corruzione, il lettore viene trascinato in un vortice di inganni e colpi di scena…

Fonte: www.illibraio.it

Le parole d’amore “intraducibili” in italiano

Se è vero che la lingua italiana ci mette a disposizione un patrimonio lessicale immenso, al quale possiamo attingere ogni giorno per descrivere situazioni, stati d’animo e idee di ogni sorta, è anche vero che – come accade in tutti gli idiomi – ci sono concetti che non ci permette di sintetizzare con una sola parola.

Uno dei campi semantici in cui possiamo notarlo più facilmente è quello variegato, complesso e affascinante delle emozioni umane, di fronte al quale non a caso “ogni lingua diviene, tremando, muta“, come avrebbe scritto il sommo poeta Dante Alighieri (1265-1321).

Per chi, però, vorrebbe esprimere ciò che prova andando al di là delle definizioni offerte dal dizionario, ecco cinque parole d’amore intraducibili nella nostra lingua, capaci di spiegare in modo sintetico ed efficace alcune sensazioni universali, in cui tutti e tutte potremo rispecchiarci almeno una volta nella vita…

Mamihlapinatopei

La prima parola ci porta fra le tribù indigene del Cile, e più precisamente fra gli Yaghan, noti anche come Yámana e stabilitisi nella Terra del Fuoco ben 6000 anni fa. A loro si deve un sostantivo che è entrato nel Guinness World Record per essere il termine più conciso e più difficile da tradurre al mondo, ovvero mamihlapinatapai.

Al suo interno troviamo la radice ihlapi, che descrive l’incapacità di fare qualcosa, il prefisso riflessivo-passivo ma- e numerosi suffissi, che insieme indicano lo sguardo carico di desiderio che ci si scambia sperando sia l’altra persona a fare la prima mossa, quando siamo troppo timidi per manifestare apertamente i nostri sentimenti.

Iktsuarpok

Dal Sud del mondo arriviamo fino al Circolo Polare Artico, per conoscere più da vicino un lemma del popolo inuit con cui potremmo avere familiarità. Quando, infatti, fissiamo lo schermo in attesa di un messaggio, o un binario sperando che un certo treno arrivi presto, abbiamo a che fare proprio con l’iktsuarpok.

In altre parole, ci riferiamo a una condizione di grande fermento, a metà tra l’ansia e l’emozione, che precede l’incontro con una persona a noi cara. In passato era utilizzata per spiegare l’atto di guardare l’orizzonte aspettando che comparissero delle slitte, mentre oggi l’oggetto di interesse è profondamente cambiato…

Manabamate

Vi è mai capitato di innamorarvi di qualcuno e di notare che, nei giorni seguenti, la vostra fame è diminuita a vista d’occhio? Si tratta di una reazione involontaria del nostro organismo, quasi inevitabile, che spesso non riusciamo a spiegarci ma che puntualmente si verifica quando ci confrontiamo con una forte emozione.

Ebbene: nell’Isola di Pasqua, la civiltà Rapa Nui ha coniato una parola che farà proprio al caso nostro. Si scrive Manabamate, si legge mancanza di appetito, e non è raro che ci capiti di sperimentarla se ci sentiamo sazi d’amore e per un po’ non riusciamo a nutrirci di nient’altro, nemmeno del nostro cibo preferito.

Cafuné

E veniamo ora a una delle parole d’amore più conosciute in tutto il mondo, grazie alla popolarità che ha riscosso da anni sui siti internet dedicati alle lingue straniere (e non solo). Parliamo di cafuné, un termine che deriverebbe dall’antica lingua yoruba, poi portato in Brasile dagli schiavi che lavoravano nelle piantagioni.

Oggi, in portoghese, questo vocabolo rappresenta l’atto di passare delicatamente le dita fra i capelli di qualcuno, un modo spontaneo e delicato per regalargli una coccola, oppure il gesto di accarezzare gli animali per farli sentire a loro volta sereni e in un posto sicuro.

Nunchi

Ultimo, ma non per importanza, un concetto coreano che simboleggia un vero e proprio stile di vita, applicabile tanto ai rapporti d’amore quanto a quelli familiari o di amicizia. Nunchi, infatti, è una parola assimilabile per sommi capi alla nostra empatia, anche se in realtà il suo significato è ben più elaborato di così.

Siamo davanti a una capacità rara ma importante, che consiste nel capire senza sforzi i comportamenti, i pensieri e i gesti di un’altra persona, entrando in sintonia con lei per interpretare i suoi bisogni e stati d’animo. Un atto di grande intelligenza emotiva, quindi, che ci ricorda fino a che punto l’ascolto sia la chiave dell’amore.

Fonte: www.illibraio.it