Da IoScrittore alla pubblicazione: il romanzo di Paolo Carlo Borgonovo

“Quando ho letto di un concorso letterario in cui la giuria è composta dagli stessi autori, non ho avuto bisogno di altro per volerci provare! È andata bene”. Paolo Carlo Borgonovo, originario della Brianza e amante della lettura, descrive con queste parole la sua esperienza a IoScrittore, torneo letterario gratuito promosso dal Gruppo Editoriale Mauri Spagnol. 

Borgonovo, laureato in giurisprudenza, si è sempre interessato di letteratura, tanto che si era occupato del lancio di una startup per l’editoria digitale. Ama viaggiare e scrivere ed è tra i dieci vincitori del torneo con il romanzo Le memorie segrete dell’avvocato Raniero Bellini, in uscita in versione ebook.

ioscrittore paolo carlo borgonovo avvocato bellini

Il protagonista del romanzo è l’architetto Pietro Bellini, di Como, tormentato da un incubo che gli toglie il sonno, un incubo che gli fa temere della propria salute mentale. Eppure la sua vita è assolutamente ordinaria: conti da pagare, uno studio che galleggia a fatica e una moglie che non vuole deludere; ma nel suo passato si cela una figura paterna incapace di dimostrare affetto al figlio, perché tra Pietro e il padre, l’avvocato Raniero Bellini, vi è sempre stato un vuoto incolmabile soprattutto dopo la prematura scomparsa della moglie e madre. Se sia stato il lutto o la malattia del padre a rendere difficile il loro rapporto, Pietro non lo sa.

Ora, in vecchiaia, l’avvocato Bellini alterna stati di lucidità a momenti di folle paranoia, mentre il figlio è convinto che il padre sia molto più cosciente di quanto dà a intendere. Sarà un viaggio in Svizzera, nel paese natale in Val Verzasca, a sciogliere il mistero, grazie alle memorie ritrovate nella casa d’infanzia, che sconvolgeranno per sempre la vita di Pietro, il quale tuttavia vuole sapere, nonostante il messaggio tetro messaggio che apre la confessione: “Dopo aver letto queste memorie, mi rinnegherai come padre“.

Fonte: www.illibraio.it

Un noir teso e serrato che indaga le pieghe oscure della famiglia

Paolo Carlo Borgonovo è autore di Le memorie segrete dell’avvocato Raniero Bellini, romanzo edito da IoScrittore

Il libro in una frase
«Villa Fior di Legna aveva tutto: un bosco come cornice, un piccolo lago e una vista privilegiata. Sembrava la casa perfetta. Ma a volte l’incubo è soltanto nascosto bene.»
Amici di scaffale
I thriller di Glen Cooper, Michael Connelly e Donato Carrisi. Il giallo svedese di Stieg Larsson e Camilla Läckberg. Le avventure di Clive Cussler e Ken Follet, i techno thriller di Michael Crichton e i classici moderni di Melville, Dickens e Defoe.
 
Segni particolari
Un buon giallo si costruisce intorno al mistero. Non è il delitto in sé ad attrarre, quanto l’enigma che lo precede. Più è densa la nebbia che lo avvolge, più il lettore sarà spinto a volerci vedere chiaro.
Tag
Romanzo, ebook, ebook italiano, thriller, avventura, noir, mistery, giallo, Borgonovo, Carrisi, Connelly, Grisham, cooper, ibooks, kindle, 
Dove e quando 
Il romanzo è ambientato prevalentemente tra Brianza, Comasco e Svizzera. L’intreccio temporale invece si sviluppa lungo due trame: il passato, nel quale seguiremo Raniero Bellini attraverso il suo diario e il presente, dove Pietro proverà a far luce sulla sua oscura eredità.   
Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore
Quando ho letto di un concorso letterario in cui la giuria è composta dagli stessi autori, non ho avuto bisogno di altro per volerci provare! È andata bene. 

Francesco d’Isa: “Scrivere è disegnare”

franceco d'isa immagine di testo

Il brano sovrastante: “Il legame tra disegno e scrittura nasce con entrambi, poiché, a ben vedere, ogni lettera è anzitutto un’immagine” è esemplificato prima ancora di esser letto. Grazie all’espediente del testo specchiato, infatti, è possibile percepire prima la forma dei caratteri tipografici rispetto al loro significato – motivo per cui è un trucco diffuso tra chi i fonts li deve disegnare, per valutarne le forme senza lasciarsi influenzare dall’abitudine a interpretare le lettere.

Se ci si rivolge agli alfabeti più antichi, infatti, si trova già nei geroglifici egiziani una scrittura mista di segni pittografici e fonetici, più simile alle lingue ideogrammatiche dell’estremo oriente che alla nostra. Nel cinese, ad esempio, il legame col disegno è così forte che esiste un solo termine, “huà”, per definire la scrittura e il disegno, mentre il tratto calligrafico è considerato il “segno animato dello spirito”.

Per quanto letterati e artisti si possano guardare con reciproca diffidenza, dunque, tra loro è forse più facile trovare somiglianze che divergenze.

Al di là della funzione didattica di gran parte dell’arte medievale, il cui scopo era anche catechizzare le masse analfabete con opere più simili al fumetto che alla pittura, già nel 1499 Aldo Manunzio, tra i primi editori della storia, pubblica un libro – forse il più bello mai pubblicato – in cui parola e immagine sono inseparabili: l’Hypnerotomachia Poliphili. Per giungere ai tempi recenti si deve ignorare una gran ressa di opere – si pensi, solo nel novecento, ai molteplici esperimenti della letteratura futurista, al surrealismo (amo troppo Una settimana di bontà di Max Ernst per non citarla), al lettrismo o alla ricerca matematico-filosofica mista a immagini di Imre Toth.

La seconda metà del secolo è altrettanto prolifica, se non di più; basti citare la letteratura mista a design dei libri di Bruno Munari, la poesia visiva, gli esperimenti narrativi con i tarocchi di Italo Calvino ne Il castello dei destini incrociati, o il Poema a fumetti di Dino Buzzati.

Il fumetto, ovviamente, apre altrettanti fronti. Si potrebbe far risalire la sua forma contemporanea al 1827, quando l’illustratore svizzero Rodolphe Töpffer realizza una storia composta da immagini in successione accompagnate da didascalie, dal titolo Histoire de M.Vieux Bois – per inciso, il fumetto, in seguito declassato a genere minore, viene caldeggiato in questa primissima versione nientemeno che da Goethe. Da Winsor McCay a Jodorowsky, passando per Spiegelman e Andrea Pazienza, è impossibile enumerare in questa sede le grandi opere che hanno portato allo slittamento semantico da fumetto a graphic novel, di fatto sinonimi, se non fosse che la seconda espressione ha un’aria più seria.]

Il legame tra scrittura e disegno è spesso a doppio senso, come nel caso di Nanà, il celebre quadro di Manet, attualmente esposto presso la Kunsthalle di Amburgo. Nanà è la cortigiana protagonista dell’omonimo romanzo di Zola del 1880, e si potrebbe ragionevolmente supporre che il quadro sia una meravigliosa illustrazione del libro. Ma la cortigiana era già apparsa come personaggio minore in L’Assommoir (1877), sempre di Zola. Manet la individua lì e ne dipinge il ritratto; così, quando Zola vede il quadro, si rende conto che la donna merita un romanzo tutto per sé. Si potrebbe dunque dire che non è Manet a illustrare Zola, ma Zola a illustrare Manet.

Questo aneddoto è tratto da The Pen and the Brush: How Passion for Art Shaped Nineteenth-Century French Novels, di Anka Muhlstein, ma ogni esempio citato nel breve testo che vado a concludere meriterebbe una trattazione a parte. La commistione del linguaggio scritto e visivo è molto più solida e antica di quel che potrebbe sembrare, ma nonostante questo le ibridazioni tra i due sono per lo più considerate eccezioni, forse perché, in un contesto di competenze molto specialistiche, è più rassicurante trattare un’opera ben inquadrata in un media o in un genere. Eppure a volte sembra necessariofranceco disa immagine di testo1

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L’AUTORE E IL NUOVO LIBRO Francesco D’Isa (Firenze 1980) ha studiato filosofia e ha esordito nel 2011 con I., romanzo edito da Nottetempo; direttore editoriale dell’Indiscreto, scrive e disegna per varie riviste e in questi giorni arriva nelle librerie il suo nuovo libro, un testo sperimentale (e multimediale): La stanza di Therese, edito da Tunè. È la storia di una donna che abbandona lavoro e affetti per rinchiudersi in una camera d’albergo, intenzionata a non entrare in contatto con l’esterno finché non avrà risolto l’enigma che l’assilla fin dalla giovane età; da quella stanza lavora convulsamente a una lettera che vuole scrivere alla sorella. Ne scaturisce un romanzo confessione, intimo e filosofico al tempo stesso, la storia di una donna che si preoccupa di un temperamatite, di un bicchiere o di un rossetto e, allo stesso tempo, vive una profonda tensione esistenziale.

Fonte: www.illibraio.it

Ecco: se scrivi per questo, non farlo!

Enrico Galiano è un autore speciale, non solo perché ha appena pubblicato con successo il suo primo romanzo con una delle case editrici italiane più prestigiose: Garzanti.
È speciale per almeno altri due motivi.
Innanzitutto, oltre ad essere uno scrittore, è un docente di lettere nella lista dei 100 migliori professori d’Italia.
In secondo luogo, è un esilarante collaboratore di Scuola Zoo, la più importante realtà online dedicata agli studenti.
È anche l’inventore della web serie School is COOL, ironica e intelligente parodia del mondo scolastico.
In uno dei suoi irresistibili video, regala 5 consigli agli aspiranti scrittori.
Ascoltateli con attenzione, strappano tante risate ma sono consigli molto seri ed efficaci.