L’ultima spiaggia delle anime di Roberto Alba

L’ultima spiaggia delle anime” è una storia condotta lungo tre epoche, con tre vicende interconnesse grazie alla penna di Roberto Alba che, in questo romanzo, scrive a tre colori (idealmente: la penna d’oca del 1938, la stilografica del 1978 e … la tastiera del PC del 2009).

Primo filone narrativo: siamo nell’agosto del 1938 e i venti di guerra soffiano sulla barca, la “Principessa” del conte Marrone, ove una combriccola di personaggi dal sangue blu (un conte, una contessa, un marchese) e non (un dottore, un mozzo, una ballerina in cerca di sistemazione economica e sociale, un truffatore) sta compiendo una crociera nelle isole greche, ospitando un gerarca che sembra custodire un segreto internazionale relativo ai rapporti tra Germania nazista e Italia fascista. Tutto si complica: con l’omicidio del graduato e il naufragio del Principessa …

Seconda vicenda, quarant’anni dopo: nell’agosto del 1978, Luisa e Carlo veleggiano in cerca di conferme al loro amore attraverso il Mediteranno e l’Egeo. Quando sembrano ritrovare il loro reciproco sentimento, per una sorta di tragica compensazione, naufragano e approdano sulla stessa isola dove quarant’anni prima hanno trovato la morte i membri dell’equipaggio del Principessa …

Infine, ai giorni nostri, nell’agosto 2009, il giovane avvocato Valerio vola a Rodi (“l’isola delle rose e dell’eterna primavera”) alla ricerca di risposte sulla sua identità: ha strane visioni (“Quelle visioni erano preoccupanti; con i sogni riusciva a convivere, ma queste gli avevano fatto provare dolore e gli si erano impresse in maniera indelebile, quasi fossero reali e vissute”), soffre per incubi ricorrenti, sente voci misteriose e crede di rivivere situazioni già vissute. A Lindos e dintorni Valerio troverà tutte le risposte relative alla sua identità storica e forse una soluzione al suo disagio esistenziale.

All’inizio del mio commento alludevo a tre colori: perché il racconto di Roberto mesce, nell’alternanza delle storie parallele, almeno tre dimensioni romanzesche: quella storica, quella psicologica e … quella fantasy. Delle quali fornirò soltanto qualche cenno, rinviandovi alla lettura del romanzo per l’approfondimento.
Quanto all’ambientazione storica, “dal 1912 le isole del Dodecaneso facevano parte del Regno d’Italia, cedute dalla Turchia dopo la pace di Losanna”. E, nel secondo conflitto internazionale, anche le isole greche diventano teatro di massacri: “Era una storia dimenticata, di cui pochi parlavano, la strage di Cefalonia era più conosciuta, ma quello che accadde a Rodi non fu meno amaro”.

Sul piano psicologico, possibile che Valerio sia affetto dalla “sindrome degli antenati” ossia dalla patologia per la quale “i figli dei sopravvissuti e anche i loro nipoti nei giorni dell’anniversario di quei tragici eventi soffrivano di panico e forse ansia…”?
Quanto al fantasy, cosa sono quelle luci assassine che dal mare raggiungono gli esseri umani, per affliggerli con una malattia mortale che si manifesta in modo orribile? Custodiscono un segreto o proteggono un’isola mitica dalle profanazioni dell’uomo?
Le risposte, nel romanzo, ci sono tutte. Anche per comprendere, alla fine, che una storia come questa non deve essere scomposta nei suoi elementi, ma apprezzata per la sua unità composita …

Bruno Elpis

Su i-Libri puoi leggere l’intervista di Bruno Elpis all’autore Roberto Alba.

Video della premiazione dei semifinalisti al Salone internazionale del libro

Un esperimento ormai concluso e riuscito, legittimato dalla forza dei numeri e dal seguito ottenuto dalla platea degli aspiranti scrittori. E’ stato reso noto l’elenco dei 200 finalisti che hanno superato la prima fase di selezione del torneo letterario IoScrittore, promosso dal gruppo GeMS.
Questi i numeri dell’iniziativa: 3.728 partecipanti totali, 1.109 partecipanti all’edizione 2012, 33.295 giudizi prodotti dalla community, 46 ebook pubblicati, 14 libri pubblicati o in via di pubblicazione, 4 libri già presenti in classifica; più di 100.000 euro di anticipi agli autori di IoScrittore. 

La Redazione de Il Libraio intende darvi conto della premiazione, tenutasi in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Un incontro cui hanno preso parte, dialogando col pubblico, Oliviero Ponte di Pino, direttore editoriale di Garzanti Libri; Stefano Mauri, Presidente del gruppo GeMS; Luigi Spagnol, AD del Gruppo Mauri Spagnol; Donato Carrisi, scrittore e sceneggiatore. 
Oliviero Ponte di Pino: “Teoricamente, di concorsi letterari ce ne sono migliaia, ma questo ha delle caratteristiche particolari. In primo luogo, si svolge sostanzialmente tutto in Rete; in secondo luogo la giuria, ovvero chi giudica i romanzi che partecipano a “IoScrittore”, sono gli altri autori. Dunque, sono gli stessi scrittori o aspiranti scrittori che si giudicano tra di loro. Qui a Torino, presentiamo i 200 finalisti delle terza edizione; a Mantova, a Settembre, presenteremo i 30 vincitori che verranno pubblicati in forma di ebook dal gruppo GeMS.” 
Stefano Mauri: “Da quest’anno non possiamo più definirlo un ‘esperimento’, perché l’esperimento è perfettamente riuscito. Già molti degli autori scovati in Rete con questo metodo innovativo hanno visto i loro libri pubblicati, ed altri verranno pubblicati nei prossimi mesi. 
Già il primo anno avevo cercato di spiegare il lavoro dell’editore in questo modo: tante volte si ha l’impressione di prendere una zucca, una massa di foglie, che è il manoscritto che ci arriva, e con tanto lavoro di trasformarlo in una carrozza, in qualcosa che ha una riconoscibilità pubblica e che trova molti lettori in Italia e possibilmente nel mondo. Questo è quello che è già riuscito più volte.” 
Luigi Spagnol: “Credo che la funzione primaria del torneo sia quella di offrire agli aspiranti scrittori una possibilità di confronto e di giudizio, di consentire che le loro opere vengano lette da persone che non li conoscono e che giudicano in totale obiettività pregi e difetti dei loro romanzi. È una delle cose più difficili da ottenere per un aspirante scrittore.” 
Oliviero Ponte di Pino: “I giudizi che vengono dati diventano, per chi ha scritto quell’opera, dei consigli di scrittura. Tanti partecipanti, di edizione in edizione – ci sono scrittori che hanno partecipato a più di un’edizione – vedono salire il proprio punteggio, e migliorare il posizionamento in classifica. Questo vuol dire, molto semplicemente, che i consigli che arrivano dagli altri lettori sono utili.” 
Stefano Mauri: “Per me avere 4 esordienti con i libri in pubblicazione in questo momento è un’occasione per fare il punto di quest’iniziativa. Poteva sembrare un’idea bislacca, perché in nessun altro Paese del mondo qualcuno ha messo in pratica qualcosa di simile. Siamo riusciti a coniugare quello che richiede il web – un’apertura, un accesso democratico, la pubblicazione – con l’inevitabile necessità per gli editori di selezionare i libri che pubblicano, per evitare ai loro lettori di leggere qualsiasi cosa, di leggere libri con i quali perderebbero tempo e, anche, il piacere della lettura.” 
Luigi Spagnol: “Una parte del premio consiste nel fatto che i 30 vincitori verranno automaticamente sottoposti all’attenzione degli editori delle nostre case editrici.” 
Oliviero Ponte di Pino: “Sono diversi gli autori che sono stati pubblicati dopo essere passati da “IoScrittore”. Alcuni sono stati pubblicati da una casa editrice del gruppo GeMS, altri da altri editori, alcuni sono addirittura finiti in classifica! Questo mi sembra un ottimo biglietto da visita per un concorso di questo genere.” 
Donato Carrisi: “Gli scrittori che pretendono di dare lezioni attraverso i propri scritti sono, forse, quelli meno credibili. Il nostro è fondamentalmente un mestiere involontario, noi ci innamoriamo di una storia e abbiamo l’esigenza di comunicarla. Lo facciamo per iscritto, ma potremmo farlo in altre forme. Io, per esempio, l’ho fatto in altre forme nel corso della mia vita: l’ho fatto con il teatro, ma l’ho fatto anche molto più semplicemente quando incrociavo qualcuno in treno.” 
Stefano Mauri: “Oggi dichiarerei l’esperimento finito e riuscito. Noi continueremo su questa strada in un momento nel quale, con la rivoluzione ebook sempre più pressante, si discute del ruolo stesso dell’editore e della sopravvivenza del libro. Una fase in cui, alle piattaforme che incentivano il self-publishing, si contrappongono gli editori che vogliono garantire al lettore la qualità. Noi, questa piccola comunità – molti hanno partecipato più volte al torneo – abbiamo realizzato una sintesi tra queste due esigenze: la prima, è che il lettore non debba fare la selezione di cento libri ogni volta che ne vuole leggere uno che gli lascia qualcosa; la seconda, che ci sia un accesso democratico e aperto alla possibilità di pubblicare, di diventare scrittori, senza filtri basati sulle conoscenze, le amicizie, la prossimità rispetto agli editori.” 
Oliviero Ponte di Pino: “Questo torneo serve per chi scrive, perché gli consente di farsi conoscere; serve agli editori, che così possono scoprire nuovi talenti, e serve ai lettori, perché sanno che questi libri sono sicuramente piaciuti ad altri lettori.”

Qualche domanda liberamente ispirata al Questionario di Proust per conoscere meglio Valentina D’Urbano

Il tratto principale del mio carattere
L’ironia, qualche volta

La qualità che preferisco in un uomo
L’onestà

E in una donna
Il coraggio (che se accorpi la risposta con quella sopra, fa molto titolo di fiction)

Il mio scrittore preferito
Niccolò Ammaniti

L’errore che non rifarei
Non prendere a calci certe persone, per dimostrare superiorità

E quello che rifarei
Prendere a calci certe persone

Il Paese dove vorrei vivere
L’Islanda. Quattrocentomila abitanti compresi i puffin e un sacco di parcheggi liberi

Da bambina sognavo di diventare
Un vampiro

Mai senza
Sigarette…

Magari senza
Ansia!

Il mio sogno di felicità
Il lavoro che mi piace e un’esistenza dignitosa. In quest’epoca mi sa che è il sogno di tutti.

Presentato a Torino il libro “Il rumore dei tuoi passi” di Valentina D’Urbano

Oggi pomeriggio, al Salone del Libro di Torino nel corso della presentazione dei nuovi 200 semifinalisti del torneo letterario IoScrittore, promosso dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, è stata l’occasione per svelare la storia editoriale de Il rumore dei tuoi passi, romanzo d’esordio della giovane romana Valentina D’Urbano, tra i primi della prima edizione di IoScrittore.
Il romanzo di Valentina, pubblicato da Longanesi e che ha tanto colpito per la sua voce forte e originale – ha detto Stefano Mauri – è una prova del successo di questa innovativa formula editoriale.
IoScrittore, originale invenzione tutta italiana nata in un momento in cui siamo dentro a una rivoluzione e non intendiamo aspettare supinamente che la forma del futuro la disegnino solo oltreoceano, da esperimento si è trasformato in efficace e fortunata realtà, perfetta sintesi tra la selezione meritocratica che l’editore deve garantire ai lettori e l’accesso democratico e aperto garantito dalla rete.


Altri concorrenti sono già stati pubblicati dalle case editrici del gruppo
(Salani, Longanesi, Guanda etc…) e almeno altri due risultati decisamente positivi vanno segnalati. Innanzitutto i primi 30 scelti dal web hanno garantita la pubblicazione in ebook e sono così sotto gli occhi di tutti gli editori italiani. Come è capitato a Pasini che adocchiato da Sergio Fanucci è stato acquisito per la pubblicazione cartacea e mandato in classifica nella nuova collana. È capitato anche ad altri autori (che hanno raggiunto la classifica e anche vinto importanti premi letterari) ma hanno scelto la riservatezza. In secondo luogo tre quarti dei partecipanti che, sulla base dei numerosi giudizi oggettivi ricevuti dalla rete hanno rielaborato la propria opera e si sono riiscritti a questa edizione, hanno scalato la classifica 2012 di 300 posizioni in media, segno che perseverando hanno migliorato decisamente la loro opera. Tutti i partecipanti della prima edizione, vedendo uscire oggi il libro di Valentina D’Urbano (accostato dalle prime recensioni alla Solitudine dei numeri primi o ad Acciaio) rendersi conto del lungo lavoro che occorre per trasformare con i consigli di un editore il manoscritto in un libro vero.

Mentre le piattaforme difendono il self publishing, che non dà nessuna garanzia di qualità al lettore e di assistenza professionale all’autore, e gli editori difendono il ruolo di selezione, necessario a garantire al lettore la qualità ma affidate al casuale invio di manoscritti da parte degli aspiranti scrittori, Gems per prima riesce a conciliare l’accesso aperto consentito dal web, invitando a iscriversi liberamente al torneo, al ruolo dell’editore di garante verso il lettore attraverso la doppia selezione dei partecipanti e degli editor confermando che IoScrittore non è un concorso, non è un raggiro (l’iscrizione è completamente gratuita e i partecipanti destinati alla pubblicazione hanno già avuto contratti per più di 100.000 euro) è quello che ha sempre detto di essere: un nuovo metodo rivoluzionario di scouting.

Conclude Stefano Mauri: “Per me è una grande emozione che questa idea, nata nel 2000 ma realizzabile solo con la diffusione del web di oggi e che poteva non funzionare affatto per mille ragioni, si stia rivelando invece la risposta più originale e riuscita alla domanda di sintesi tra il web e l’editoria della migliore transizione nel panorama editoriale contemporaneo. Le librerie avranno nuove voci da proporre ai loro lettori nate da un processo totalmente trasparente e democratico ma al tempo stesso selezionate dagli editori con l’aiuto del web. Dunque anche per i librai la rete diventa una nuova opportunità.”