Cinque nuovi eBook di IoScrittore a 0,99€

I bambini osservano muti le giostre dei grandi

Il piccolo Remì ha dieci anni. Ha una famiglia, va a scuola e
ha una fidanzatina. Un’infanzia apparentemente normale, ma
nella terra martoriata dalle guerre di camorra essere bambini
pare impossibile. Suo nonno è il boss di una potente banda
criminale, che tiene in mano le sorti della sua famiglia e di un
indefinito quartiere fra Napoli e Caserta, lungo la Domiziana:
la moglie e il figlio si uniscono alla schiera del popolo che lo
teme e lo serve, soltanto la nuora, la madre di Remì, riesce a
tenergli testa. Il bambino, sospeso fra questi modelli, si ritrova
al centro di un mondo feroce, scandito da rigide regole
d’onore, immerso in un implacabile meccanismo di colpe e
punizioni dove è sempre più difficile distinguere ciò che è
giusto e ciò che non lo è. Per difendere la mamma in pericolo
il piccolo protagonista si trova a combattere una battaglia solitaria
che lo porterà a mettere in discussione tutto quello in
cui credeva, persino le sue radici.
Marotta, grazie alla lieve e sincopata alternanza tra italiano
e napoletano, tratteggia una storia estremamente reale, ironica
e al contempo drammatica, lasciando filtrare il suo grido di
denuncia dagli occhi puliti di un bambino. Un bambino che,
da vittima a testa bassa, diverrà eroe consapevole, pronto a
costruirsi il proprio destino.

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A che ora muori?

L’afa di luglio avvolge e intorpidisce Genova dai vicoli al
mare, ma qualcosa di terribile sconvolge l’immobilità estiva:
una inarrestabile ondata di omicidi catapulta il capitano Ugo
Marassi e la sua squadra in un mondo di violenza e tranelli,
trascinandoli in un viaggio dal quale usciranno profondamente
cambiati.
Un serial killer attira la polizia in una ragnatela di enigmi
perversi, una spirale sempre più oscura che gioca subdolamente
con le vite di otto giovani donne. Attraverso il punto
di vista semplice e scanzonato dell’agente scelto Pasquale Pasquali,
l’indagine non lascia un attimo di respiro intrecciandosi
all’appassionato impegno dei componenti della squadra:
piccoli eroi di tutti i giorni alle prese con debolezze e battaglie
quotidiane, uniti in una lotta costante in difesa della città che
amano.
La lingua di Carabba si muove sicura nel comporre una
intensa polifonia, condita di tessere dialettali, che combina
le riflessioni ironiche del protagonista alla realtà terribile con
la quale si scontra e che lascia al lettore il piacere di un giallo
appassionante che sa anche divertire.

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Asia e i suoi fratelli

Asia, dolce ragazza dai quattordici anni insicuri e infelici, costretta
a vivere in una città che non le appartiene. Asia, “piazzata
dai suoi con un ruvido gesto in una classe qualsiasi di
una scuola qualsiasi senza dirle perché e per quanto”. Asia,
che vive in bilico tra una realtà in cui non si riconosce e un
mondo fatto di sogni sottosopra alla Chagall, in un collage di
volti di ieri, voci di oggi e fantasmi inconsistenti di un domani
ancora da scrivere.
È arrivata da pochi mesi a Roma, la piccola Asia, ospite
di una zia che farebbe qualunque cosa pur di farla sentire
a proprio agio. Eppure, il mondo che ha perso – quello del
kibbutz, del lontano Uzbekistan, di Israele e delle estati dai
nonni in Germania – è un richiamo potente e straniante che le
occupa il cuore, rendendo le sue lunghe giornate da straniera
qualcosa di eterno e di insopportabile. È un piccolo mondo
magico che ha il sapore di terre lontane, di musiche, colori e
profumi passati, che le appartengono da sempre ma che deve
lasciarsi alle spalle per far posto alla sua nuova vita.
Una storia lirica e struggente di emarginazione, crescita e
lotta, un commovente urlo di dolore, capace di lasciare un
segno indelebile nel cuore di ognuno di noi.

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Nebbia sull’Arno

Rodolfo è disperato. È notte e si trova a passeggiare lungo
l’Arno alla ricerca di risposte, ma quello con cui si scontra
nella nebbia del fiume è invece un sogno, un miracolo, un
salto nel tempo che lo riporta in un passato a lui familiare.
In un attimo, la realtà rumorosa e complicata dei nostri
anni scompare per lasciare spazio all’atmosfera rallentata del
Secondo dopoguerra, e anche Limite, il paese immerso nella
campagna toscana dove è nato e che non ha mai lasciato, ritorna
a vivere secondo quei ritmi antichi. Immerso in questa
realtà inspiegabile, diventerà protagonista del proprio passato:
farà amicizia con suo padre, stringerà fra le braccia suo
fratello, incontrerà una donna che lo cambierà.
Sempre più convinto di trovarsi finalmente nel luogo e nel
tempo ai quali appartiene davvero, Rodolfo proverà in questo
mondo così nuovo e insieme così remoto i sentimenti autentici
che ha sempre cercato. Ma si tratta di visione o di realtà?
Starà a lui scoprirlo in questa onirica ricerca di se stesso, indizio
dopo indizio, passo dopo passo, mentre il romanzo si
colora delle sfumature di una favola.

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Il canto della balena

Un piccolo villaggio sprofondato nell’atmosfera rarefatta
del Sudamerica di fine Ottocento. Una famiglia unita, dove
ognuno ha i propri compiti e un ruolo preciso. E un evento
inaspettato, che aprirà finalmente la strada a un Futuro di
cambiamenti.
Attorno alla misteriosa comparsa della Balena, una minuscola
isola, uno scoglio di tutti e di nessuno, si intrecciano i
destini di León, Anita, i loro figli e un’intera società che conduce
una vita monotona, china sui campi, vittima delle angherie
dei proprietari terrieri e del governo. L’isola diviene per
loro simbolo di libertà, e si trasforma, grazie alle fantasiose
iniziative della piccola Himelda, in una miracolosa ancora di
salvezza. La variopinta galleria di personaggi che popola Il
canto della Balena si fonderà con questo luogo magico, capace
di trasformarsi in uno specchio nel quale ognuno può riscoprire
la propria natura più nascosta.
Sobrero intreccia le fila di una storia che ha il sapore di
un romanzo e le sfumature di una ballata popolare, e riesce
da subito a trasportare il lettore in un mondo fantastico e allo
stesso tempo estremamente concreto, dove il sogno lontano
di un riscatto sociale sembra quasi poter diventare realtà.

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Sognate. E sognate in grande, perché costa esattamente quanto sognare in piccolo

Signore e signori, i giochi sono fatti. Rien ne va plus. Credo molti di voi lo stiano pensando. Chi in carta, chi in elettronico, chi affila le armi. In sostanza, bocce ferme. Quel che doveva succedere è successo. Ma… se non fosse così? Se fosse solo l’inizio?
Sognate. E sognate in grande, perché costa esattamente quanto sognare in piccolo. Ma sognate con umiltà. Imparate dalle batoste, imparate dai suggerimenti dei lettori di IoScrittore. Per me sono stati fondamentali e, tra l’altro, condivisi dagli editor della casa editrice con cui pubblico il mio libro. Sono ragionevolmente certo che nessuno di noi abbia scritto la Bibbia (l’unico libro non migliorabile, si diceva nel blog qualche mese fa).
Credeteci fino in fondo. Leggo opinioni estreme per cui l’e-book sarebbe una iattura.
“Se ci finisco, mi uccido” prometteva qualcuno (credo sia ancora vivo). Non scherziamo. L’e-book è una carta da giocare e una riga in più del cv letterario. Per molti, come per me, la prima.
IoScrittore è una selezione dura a cui anche altre case editrici “non GeMS” prestano orecchio. Un testo letto da decine di lettori indipendenti che, per di più, forniscono spunti e suggerimenti diventa più interessante. Io l’ho provato in prima persona. Lo stesso romanzo che arrivò nei 30 l’anno scorso, ora vede la luce in formato cartaceo da un importante editore con il titolo Venti corpi nella neve (al torneo era La giustizia dei martiri). Con l’editor, il direttore editoriale, lo stesso editore abbiamo affrontato un lavoro impegnativo e stimolante. Nel mio lavoro, hanno visto qualcosa che io non avevo visto. Mi hanno aiutato a tirarlo fuori con un confronto serrato e costante. Un ultimo miglio faticosissimo e divertente in cui ho scoperto quanto sia fondamentale il mestiere dell’editore. A partire proprio dalla scelta del titolo di un’opera.
Venti corpi nella neve era nel cassetto il 31 marzo 2010, il 5 gennaio 2012 è sullo scaffale “fisico” dopo essere stato in quello “elettronico”.
Grazie ai consigli ricevuti dai giudici del torneo, positivi o negativi.
Grazie al lavoro dell’editore. Grazie anche a me, e al sangue che ci ho sputato. Perciò torno sul “luogo del delitto”:
la scelta di un romanzo da pubblicare è, appunto, una scelta che risente di componenti personali di chi la compie. E si basa anche su un piano di marketing e commerciale, gli editori sono aziende. L’editor non diversamente da qualsiasi lettore può apprezzare un libro che altri non apprezzano e viceversa. Non è capitato con gli editor di GeMS ma è capitato con un altro editore grazie alla vetrina che il torneo mi ha dato e Gems, che crede fermamente nel torneo, è ben lieta di dare ogni lasciapassare all’altro editore e collaborare con lui perché un partecipante del torneo che non ha avuto fortuna con i suoi editor aderisca ai progetti di un’altra casa editrice.
Nulla di male. Nessuna bocciatura, solo la spinta per migliorare e cercare altri approdi.  E se Stefano Mauri ha voluto che scrivessi questa breve nota è perché lui per primo è soddisfatto del fatto che ci possano altre vie per le opere del torneo. Posso solo ringraziarlo.
Quindi, in bocca al lupo. Spero che dalla mia vicenda vi arrivi una ventata di ottimismo. È stato bello fare questo pezzo di strada assieme e incontrare quelli di GeMS e il mitico “Staff di IoScrittore”. Sono persone eccezionali. Sul serio. 
Giuliano Pasini

Venti corpi nella neveVenti corpi nella neve
Il commissasio Serra indaga a Case Rosse

Giuliano Pasini