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Sognate. E sognate in grande, perché costa esattamente quanto sognare in piccolo

di
Redazione IoScrittore
Signore e signori, i giochi sono fatti. Rien ne va plus. Credo molti di voi lo stiano pensando. Chi in carta, chi in elettronico, chi affila le armi. In sostanza, bocce ferme. Quel che doveva succedere è successo. Ma… se non fosse così? Se fosse solo l’inizio?
Sognate. E sognate in grande, perché costa esattamente quanto sognare in piccolo. Ma sognate con umiltà. Imparate dalle batoste, imparate dai suggerimenti dei lettori di IoScrittore. Per me sono stati fondamentali e, tra l’altro, condivisi dagli editor della casa editrice con cui pubblico il mio libro. Sono ragionevolmente certo che nessuno di noi abbia scritto la Bibbia (l’unico libro non migliorabile, si diceva nel blog qualche mese fa).
Credeteci fino in fondo. Leggo opinioni estreme per cui l’e-book sarebbe una iattura.
“Se ci finisco, mi uccido” prometteva qualcuno (credo sia ancora vivo). Non scherziamo. L’e-book è una carta da giocare e una riga in più del cv letterario. Per molti, come per me, la prima.
IoScrittore è una selezione dura a cui anche altre case editrici “non GeMS” prestano orecchio. Un testo letto da decine di lettori indipendenti che, per di più, forniscono spunti e suggerimenti diventa più interessante. Io l’ho provato in prima persona. Lo stesso romanzo che arrivò nei 30 l’anno scorso, ora vede la luce in formato cartaceo da un importante editore con il titolo Venti corpi nella neve (al torneo era La giustizia dei martiri). Con l’editor, il direttore editoriale, lo stesso editore abbiamo affrontato un lavoro impegnativo e stimolante. Nel mio lavoro, hanno visto qualcosa che io non avevo visto. Mi hanno aiutato a tirarlo fuori con un confronto serrato e costante. Un ultimo miglio faticosissimo e divertente in cui ho scoperto quanto sia fondamentale il mestiere dell’editore. A partire proprio dalla scelta del titolo di un’opera.
Venti corpi nella neve era nel cassetto il 31 marzo 2010, il 5 gennaio 2012 è sullo scaffale “fisico” dopo essere stato in quello “elettronico”.
Grazie ai consigli ricevuti dai giudici del torneo, positivi o negativi.
Grazie al lavoro dell’editore. Grazie anche a me, e al sangue che ci ho sputato. Perciò torno sul “luogo del delitto”:
la scelta di un romanzo da pubblicare è, appunto, una scelta che risente di componenti personali di chi la compie. E si basa anche su un piano di marketing e commerciale, gli editori sono aziende. L’editor non diversamente da qualsiasi lettore può apprezzare un libro che altri non apprezzano e viceversa. Non è capitato con gli editor di GeMS ma è capitato con un altro editore grazie alla vetrina che il torneo mi ha dato e Gems, che crede fermamente nel torneo, è ben lieta di dare ogni lasciapassare all’altro editore e collaborare con lui perché un partecipante del torneo che non ha avuto fortuna con i suoi editor aderisca ai progetti di un’altra casa editrice.
Nulla di male. Nessuna bocciatura, solo la spinta per migliorare e cercare altri approdi.  E se Stefano Mauri ha voluto che scrivessi questa breve nota è perché lui per primo è soddisfatto del fatto che ci possano altre vie per le opere del torneo. Posso solo ringraziarlo.
Quindi, in bocca al lupo. Spero che dalla mia vicenda vi arrivi una ventata di ottimismo. È stato bello fare questo pezzo di strada assieme e incontrare quelli di GeMS e il mitico “Staff di IoScrittore”. Sono persone eccezionali. Sul serio. 
Giuliano Pasini

Venti corpi nella neveVenti corpi nella neve
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