Non perdere l’occasione di partecipare al Torneo Letteraio IoScrittore

IoScrittore introduce due importanti novità:

1)
puoi iscriverti al Torneo caricando solo l’incipit
2) potrai correggere la tua opera alla luce dei giudizi che riceverai nel corso della prima fase


In queste settimane diversi scrittori ci hanno espresso il desiderio di partecipare ma, non avendo l’opera pronta o non conforme alle caratteristiche di brevità/lunghezza indicate nel regolamento avrebbero dovuto rinunciare.

Così abbiamo deciso di apportare una variazione ai requisiti di iscrizione: per partecipare alla prima fase è possibile caricare anche solo l’incipit. Il file dell’opera completa si potrà caricare in seguito e fino al 23 aprile, dopo aver ricevuto i primi giudizi!

Si tratta di una importante innovazione che consentirà a tutti gli scrittori di tener conto da subito dei preziosi consigli che gli altri partecipanti al Torneo hanno espresso sulla loro opera. Ogni scrittore avrà quindi la possibilità di migliorare il proprio manoscritto e ricaricarlo entro il 23 aprile.

Riepilogando ecco cosa succede:

– restano invariate le date del torneo, quindi venerdì 28 febbraio è l’ultimo giorno per iscriversi all’edizione 2014. Puoi iscriverti caricando solo l’incipit mentre potrai caricare l’opera completa online entro il 23 aprile.

per iscriversi al torneo è necessario compilare la propria scheda personale (come già avviene), compilare i dati relativi all’opera con la quale si intende partecipare (come già avviene), caricare online solo l’incipit (la novità introdotta quest’anno): in questo modo puoi partecipare anche se hai bisogno di completare la tua opera o adattarla alle caratteristiche di brevità / lunghezza richieste dal regolamento ma soprattutto, lavorarla sulla base dei giudizi che riceverai alla fine della prima fase.

Hai già caricato sia incipit che opera? Perfetto! Potrai comunque aggiornare il file della tua opera fino al 23 aprile.

Avevi deciso di rinunciare al torneo perché la tua opera non è pronta / è troppo lunga / è troppo corta rispetto alle caratteristiche espresse nel regolamento? Corri ad iscriverti!

Detrazione del 19% sul prezzo dei libri: dove stiamo andando?

In un bell’articolo su Repubblica, Rosaria Amato punta il dito contro l’ingiustizia culturale: libri, arte e teatro, scrive, non sono più per tutti. La crisi non solo acuisce le disparità di reddito, ma penalizza anche il consumo culturale delle fasce deboli.
Segnala le forti disparità geografiche della lettura (più intensa al Nord e nei centri urbani) e le disparità di classe (più alto il reddito più alti i consumi culturali). Infine ricorda come la promessa detrazione sull’acquisto di libri (che aveva fatto sognare anche noi), per mancanza di fondi finisce per diventare “un più modesto buono sconto da distribuire agli studenti delle scuole superiori con un reddito familiare sotto i 25mila euro“. I librai potranno recuperare lo sconto con un credito di imposta.
Alcuni giornali hanno dichiarato che questa detrazione fiscale sui libri diventa un bonus per i librai, in realtà lo sgravio rischia di diventare un boomerang per gli stessi librai: con i bilanci in rosso, in questi tempi di crisi per il commercio, i librai come possono essere sicuri di recuperare il credito di imposta?
Ora vediamo i 3 “sogni” di cui siamo vittime.
IL SOGNO DELLA RICCHEZZA? Era un sogno la detrazione sui libri, anziché quella su palestre e decoder degli anni passati, e come tutti i sogni è evaporato quando si sono fatti i conti sulle casse disastrate del nostro Stato. Uno Stato che sicuramente continua a spendere miliardi in cose di dubbia utilità sociale ma difficili da smantellare, perché protette da sistemi di potere, lobby e via dicendo.
IL SOGNO DELL’ISOLA-CHE-NON-C’È? Un altro sogno è quello di immaginarsi un Paese reale diverso da quello che è. Il Paese reale non è a immagine e somiglianza delle persone che le elite al potere frequentano. Il Paese delle elite ha nulla o poco a che vedere con il Paese reale.
Mi spiego meglio: nel 1986 Hoepli pubblicò la mia tesi di laurea che verteva proprio su questi temi. In quello studio rapportavo i consumi culturali degli italiani dei primi anni ’80 con diverse variabili. La conclusione: il consumo culturale e librario era correlato al reddito e al grado di inurbamento. La lettura per abitante e il numero di titoli prodotti per abitante erano infatti fortemente correlati allo sviluppo economico del Paese. Esattamente come riporta ancora oggi Repubblica. Un solo esempio: notavo nella mia tesi che la produzione culturale Coreana fosse superiore quantitativamente a quella italiana. Forse oggi, vedendo l’enorme sviluppo che ha poi avuto questo Paese asiatico e constatando che è in cima ai test mondiali sul livello di istruzione dei suoi abitanti, quella nota fa meno ridere… dunque cultura e sviluppo sono legati a filo doppio. Perché chi consuma formaggio non per questo diventa produttore di formaggio, viceversa il consumo culturale induce produzione culturale, creando un circolo virtuoso che produce anche sviluppo.
IL SOGNO CHE “IN ITALIA SI LEGGE POCO”? Dunque la famosa lamentela che “in Italia si legge poco” va relativizzata alla reale situazione di questo Paese. Il posto occupato dall’Italia nella lettura pro capite è coerente con vari altri indici pro capite. Semmai si può dire che gli Italiani spendono tanto in vestiti e telefonia mobile. Esistono ampie fasce di popolazione che le elite non frequentano abitualmente (perché non sono collocate nei centri urbani del potere e nelle classi di reddito a loro più vicine) che sono distanti mille miglia dalla prospettiva di leggere libri. In taluni casi non hanno i mezzi materiali per procurarseli e possiamo immaginare che abbiano problemi più urgenti da risolvere: il mutuo, le bollette, arrivare a fine mese.
Nel pezzo di Repubblica sopra citato mancano 3 considerazioni per completare il quadro sulla crisi e i consumi “intellettuali” in Italia:
  1. le indagini ISTAT sulla lettura possono contenere un margine di errore: a differenza di ciò che la stessa ISTAT sembra lasciare intendere, e cioè di un continuo incremento della lettura dal 1995 al 2012, ci sono stati cali effettivi del mercato editoriale, ad esempio nel 1999, in un contesto di generale ascesa di questo indice.
  2. queste indagini ISTAT trascurano la quantità di soldi spesi dagli Italiani per tablet e reader, che certo servono anche per i consumi culturali, e che aggiunte ai consumi culturali porterebbero a vedere che, nel complesso, gli Italiani per leggere spendono di più, e non di meno, anche se le multinazionali, le cosidette OTT, che poi contribuiscono ben poco con le loro tasse ai servizi di cui i cittadini hanno bisogno, pretendono una grossa fetta di questi soldi, sia per la vendita dell’hardware che per la vendita degli ebook, impoverendo la creazione culturale.
  3. la considerazione più importante: queste indagini individuano tra reddito e consumi culturali una relazione di causa effetto invertita, come numerosi studi più scientifici del mio hanno dimostrato. Il crescere del consumo culturale porta, sul medio periodo, ad una crescita del reddito. Questo è ancora in parte vero sia in relazione all’individuo che in relazione al Paese. L’affermazione: “a leggere sono soprattutto le persone abbienti” può essere ribaltata: le persone che nella loro vita hanno letto mediamente sono più abbienti…

“NOIR. Istruzioni per l’uso” a cura di Luca Crovi

Luca Crovi ci accompagna fra i segreti di alcuni degli scrittori di suspense più letti di tutti i tempi e regala agli aspiranti autori e a tutti noi lettori curiosi un’antologia di ricordi illuminanti, confessioni a cuore aperto, inedite rivelazioni: imprevedibile come un thriller, appassionante come un noir.

Scarica subito l’invito alla lettura gratuito della versione aggiornata di “Noir. Istruzioni per l’uso” a cura di Luca Crovi >> http://bit.ly/luca-crovi-invito-alla-lettura

Ilaria Margapoti ha visto il suo sogno diventare realtà. Oggi è uscito il suo eBook “Noi non siamo qui”

Innanzitutto, perché hai deciso di partecipare a IoScrittore e qual è il tuo parere su questa esperienza?
“Fare la scrittrice” era il mio sogno sin da bambina, ma sinceramente non ho mai lottato duramente per farmi pubblicare né ho partecipato a concorsi letterari. Poi un’amica mi ha segnalato IoScrittore e mi ha convinta a iscrivermi perché il suo funzionamento è particolare: offre la possibilità di imparare e crescere con altri “aspiranti scrittori”. Ho scoperto così che confrontarsi fra pari è molto più formativo che rapportarsi soltanto con chi è già capace. I modelli servono, ma è il perfettibile che fa ragionare su errori e soluzioni. Mentre i giudizi che si ricevono evidenziano soprattutto i gusti quanto mai diversi delle persone, analizzare in qualità di lettore gli errori degli altri è ciò che veramente fa capire cosa c’è di migliorabile anche nel proprio romanzo. Si danno consigli e ci si accorge che valgono alla stessa maniera per se stessi. C’è una crescita personale e consapevole in questo meccanismo, non un’accettazione passiva dei giudizi altrui, sempre discutibili.
Per questo trovo che IoScrittore sia un percorso da vivere più che una meta a cui aspirare. Un processo soggettivo che può dare soddisfazione a prescindere dal risultato oggettivo che si raggiungerà. “L’importante è partecipare” e non perdere l’occasione per mettersi in gioco!

E ora, presentiamo il tuo romanzo. 


Il libro in una frase 

La ricerca di una ragazza scomparsa, costellata di dubbi e sospetti, per guardare la nostra società con gli occhi inquieti e smaniosi dei nuovi ventenni, fra l’intimità profonda delle amicizie virtuali e lo smarrimento di crescere in un mondo già in crisi.

Amici di scaffale
Questo libro non ha amici reali che possano posarsi su uno scaffale al suo fianco, ma solo amici virtuali che l’hanno ispirato da lontano 😉 Decine di autori sconosciuti che ogni giorno scrivono senza che nessuno ne compri i testi e di cui non si conoscono nomi e identità. 


Segni particolari del romanzo Non c’è una voce narrante, ma un coro di voci polifoniche. Le chat, oltre a essere soggetto del romanzo, sono una delle forme narrative con cui i protagonisti si raccontano.

Tag
“amicizia”, “mass media”, “internet”, “normale”, “lontananza”, “inquietudine”, “ribellione”, “sogni”

Dove e quando
Adesso, subito e in ogni momento. Sette giorni per buttarsi a capofitto alla ricerca di una ventenne: nei luoghi infiniti e indefiniti di Internet e contemporaneamente in una nazione geograficamente ben circoscritta, l’Italia (del Nord, del Centro, del Sud) in cui da anni i mass media influenzano pesantemente l’immaginario collettivo mentre una società cieca e sorda sconvolge il futuro delle nuove generazioni.

Ilaria Margapoti è la vincitrice con “Noi non siamo qui” del premio Vanity10, che Vanity Fair ha assegnato al migliore scrittore under 30 partecipante all’edizione 2013 di IoScrittore. 

Acquista subito l’ebook “Noi non siamo qui”