Il bello (e il brutto) di essere vecchi. Il romanzo di formazione di un ottantenne

Astrid Mazzola è autrice di La vita inattesa, romanzo edito da IoScrittore


Il libro in una frase
«E dopo questa pausa di vuoto durata troppi anni, d’improvviso la vita che si schiudeva di nuovo, e i visi cari di Lucia, di Francesco e degli altri, e il profumo di quella loro estate casalinga; e c’era ancora un piccolo spazio in coda, un anfratto di futuro, che poteva tornare a riempire di cose belle sperando di riuscire a saziarsene…»
Amici di scaffale
Quando intrecciavamo fiori: li penso collegati da una linea immaginaria che unisce adolescenza e vecchiaia. Inoltre, Lo smemorato di Tapiola di Arto Paasilinna.
In giro ci sono troppi libri che parlano di anziani. Lo so. A mia discolpa posso dire di non averli letti, se si esclude quello di Paasilinna. Non volevo farmi influenzare. La vita inattesa è frutto esclusivo delle mie riflessioni sulla nostra società e sul modo in cui si pone nei confronti della vecchiaia.
E poi, diciamocelo, chi può aver voglia di leggere un libro sulla tarda età? È un periodo in cui non succede niente di interessante…
Segni particolari
Un po’ lento, forse. A volte un tantino melodrammatico. Imperfetto, troppo umano: ormai non riesce più a mentire su di sé.
Ma, dopotutto, questo è il bello e il brutto dell’essere vecchi.
Tag
Vita, vecchiaia, bellezza, esempio, libertà.
Dove e quando
Qui, ora, dentro di te che leggi. Perché è questo mondo, in cui sei cresciuto e che stai costruendo, che si prenderà cura di te quando avrai ottant’anni.
Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore
È accaduto per la prima volta nel 2010; ma ormai questa è storia vecchia. Ho preso parte a tutte le edizioni fino al 2015, con tre diversi romanzi. Uno (Quando intrecciavamo fiori, per l’appunto) è stato tra i vincitori dell’edizione 2013.
Nel 2015 avevo appena finito di scrivere La vita dopo gli ottant’anni (senza sapere che sarebbe poi divenuto La vita inattesa). Il parto era durato oltre dieci anni; anni nei quali il mondo della scrittura e del cinema aveva manifestato un malaugurato interesse per la tarda età, facendomi quasi desistere dall’impresa. Ma questa storia doveva essere scritta, e possibilmente letta.
Appena nato era un romanzo ancora imperfetto: avevo bisogno di lettori e delle loro critiche e IoScrittore aveva dimostrato più volte di essere un utile strumento per migliorare i miei testi.
Non immaginavo che la sua strada, appena iniziata, l’avrebbe portato a diventare un libro tanto in fretta…

L’ultima cosa da fare prima di mandare il proprio manoscritto a un editore…

L’ultima cosa da fare prima di mandare il proprio manoscritto a un editore? Rileggere. Ma con qualche trucco…

 

Avete finito la prima stesura. La seconda. Poi la terza. La prima rilettura. La seconda… E ora siete pronti per sottoporre il vostro manoscritto all’editore. E allora, perché il dito esita sul tasto INVIO?

Forse perché, magari, a pensarci bene… Un’altra rilettura ci sta, chissà mai… Sì, sono d’accordo: un’ultima rilettura va fatta. Ma probabilmente non come la intendete voi.

Il trucco è non rileggere la propria opera con gli occhi di chi l’ha scritta. E no, nemmeno da lettori: se scrivete, quasi certamente siete dei lettori forti (o dovreste esserlo), perciò il giudizio anche in quel caso rischia di essere falsato.

No, dovete travestirvi. Dovete impersonare qualcun altro.

Rileggetelo da spettatore

Immaginate che il vostro romanzo sia un film o una serie tv. A che personaggio vi affezionate? La trama vi coinvolge? Ci sono dei punti in cui se anche ci fosse un’interruzione pubblicitaria non vi scomporreste più di tanto (e quindi dei punti da sistemare)?

Rileggetelo da musicista

Provate ad ascoltare mentalmente la vostra scrittura. Com’è il ritmo? Lento, ballabile, rock? Corrisponde alle vostre intenzioni? E… ci sono delle frasi che vi risuonano alle orecchie come un ritornello?

Rileggetelo da regista

Mettetevi nei panni di chi la storia non la vive né la scrive ma la dirige. La telecamera inquadra sempre e solo ciò che deve inquadrare o ci sono sbavature non necessarie? Le scene si incastrano bene l’una nell’altra? Avete alternato bene campo e controcampo?

Rileggetelo da bambini

Ritrovate per un attimo la limpidezza delle emozioni che hanno i bambini. Senza troppe sovrastrutture, chiedetevi: qual è l’emozione più forte che provo leggendo questo romanzo? Quanto e in che punti mi emoziono?

Rileggetelo da bibliofobi

E infine, la cosa più difficile… Siete dei lettori forti, come ci dicevamo. Ma immaginate di non esserlo. Immaginate di odiare i libri, di detestare leggere. Immaginate che vi capiti in mano proprio il vostro romanzo. Leggendolo, vi convertireste? Vi verrebbe voglia di dire: be’, adesso cos’altro leggo?

E adesso… Siete pronti a premere il benedetto tasto INVIO?

ioscrittore

L’AUTORE E IL TORNEO LETTERARIO IOSCRITTORE – Fabrizio Cocco, autore di questi consigli, è uno degli editor della Longanesi, e segue anche il progetto IoScrittore, il torneo letterario del gruppo editoriale Mauri Spagnol che rappresenta una formula di scouting editoriale innovativa, democratica e attenta alla qualità delle storie. Le iscrizioni alla nuova edizione di IoScrittore sono aperte e sul sito ufficiale si trovano tutte le informazioni sull’iniziativa, di cui ilLibraio.it è mediapartner

Fonte: www.illibraio.it

«Il concorso letterario IoScrittore, spiega il direttore editoriale della Longanesi Giuseppe Strazzeri, nasce come forma di scouting di nuovi autori»

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