BRAINSTORMING, ovvero riempire il vuoto con le idee


«Un libro, come un bambino, ha bisogno di tempo per nascere. I libri scritti in fretta (…) mi ispirano diffidenza nei confronti dell’autore.» Henrich Heine

Come superare la terribile angoscia della pagina bianca? Come mettere in ordine le idee che si agitano dentro di noi? Alcuni suggerimenti per iniziare a scrivere

Scrivere è passione, coinvolgimento, ma anche fatica, paura e noia: se avete già scritto qualcosa lo saprete benissimo, altrimenti lo scoprirete presto. Dare forma compiuta a quell’idea, a quel ricordo, a quella sensazione che vi ribolle dentro, che solo voi avvertite e solo voi potete comunicare al mondo costa fatica, ma può dare anche tante soddisfazioni. E allora come scrivere?  Come superare la famosa, terribile angoscia della pagina bianca (be’, ormai meglio dire dello schermo bianco…)?

Scrivendo! Scrivendo tutto quello che vi passa per la testa: appuntamenti, impegni, aspirazioni, paure, ricordi…

E per iniziare potete rispondere a queste domande e fare questi piccoli esercizi di stile (a proposito, se non l’avete ancora fatto, leggete e godetevi l’indimenticabile Esercizi di stile di Raymond Queneau).

  • Perché e per chi voglio scrivere?
  • Di che cosa voglio scrivere?
  • Quali sono i libri che ho più amato nell’ultimo anno?
  • Perché?
  • Riesco a riassumerli in una frase?
  • E quello che ho in mente come sarebbe riassunto in una frase?
  • Provate a raccontare in un messaggio WhatsApp (o in un breve post) il vostro romanzo a tre amici e scrivete anche il messaggio (o il commento al post) di risposta.
  • Provate a imitare lo stile del vostro autore preferito.
  • Prendete un racconto famoso che vi sia piaciuto e riscrivetelo, cambiando i personaggi, oppure l’ambientazione, o il finale.
  • Immaginate una storia a partire da uno scontrino che avete trovato in una vecchia giacca.

E soprattutto, ricordate: chi vuole scrivere deve leggere, leggere, leggere tanto, per informarsi, per capire, per conoscere e imparare a guardarsi con le parole di altre. E, soprattutto, per divertirsi.

Perché questo chiediamo più di tutto a un buon romanzo, che ci diverta e ci coinvolga e, perché no?, che ci sappia stupire.

Pronti per cominciare?

“IoScrittore” 2025: aperte le iscrizioni al torneo letterario gratuito. Tra le novità, un webinar per aspiranti autori

Sono aperte le iscrizioni della sedicesima edizione di IoScrittore, il torneo letterario online gratuito promosso dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, in partnership con ilLibraio.it, Libraccio, Ubik e Taobuk – Taormina International Book Festival. Nato da un’idea di Stefano Mauri, il torneo dà voce alla passione e al talento di migliaia di partecipanti, che ogni anno si registrano sul sito ioscrittore.it.

Sarà possibile iscriversi fino al 10 aprile, gratuitamente

L’edizione 2025 si arricchisce di un’iniziativa dedicata a tutti gli iscritti, che potranno partecipare al primo webinar di scrittura organizzato da IoScrittore: un incontro con autori e editor del Gruppo, che x”un interessante momento di approfondimento e confronto, utile ad allenare il proprio talento”. Il webinar si terrà all’inizio di marzo e sarà comunicato sui social e sul sito del Torneo.

Torna anche il Premio speciale under 30

Confermato anche quest’anno il Premio speciale under 30 a cura del sito ilLibraio.it. Al primo classificato o alla prima classificata tra i partecipanti under 30 verrà infatti assegnato un premio speciale, che consisterà in un editing professionale: il vincitore o la vincitrice avranno la possibilità di confrontarsi con un professionista per capire come lavorare sul testo, per migliorarlo e metterne in luce i punti forti. Per il vincitore o la vincitrice del Premio speciale under 30, è previsto anche un riconoscimento di mille euro in libri editi dalle case editrici del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, a propria scelta tra le edizioni in commercio.

IoScrittore è un progetto di scouting editoriale che mette in contatto aspiranti autori e professionisti dell’editoria, grazie alla sua formula inedita. I partecipanti, iscritti sotto pseudonimo, sono impegnati sia nella veste di scrittori che in quella di lettori, valutando le opere degli altri partecipanti e ricevendo a loro volta critiche costruttive. Una formula che ha motivato tanti autori e tante autrici nel mettersi in gioco e migliorarsi.

Stefano Mauri, Presidente e amministratore delegato di GeMS, sottolinea: “Scrivere è una passione, ma scrivere bene non vuol dire solo rispettare le regole grammaticali e sintattiche quando si scrive un romanzo. Bisogna sapere comunicare, saper colpire le emozioni di chi legge, sapere come fargli ‘vedere’ quello di cui si sta parlando e soprattutto avere qualcosa da dire. Perciò è indispensabile il confronto con un lettore ‘vergine’ e che non vi conosce per misurarsi e comprendere i propri punti di forza e di debolezza. Meglio se con più lettori. In questo senso IoScrittore rappresenta da quindici anni una vera e propria ‘palestra’ per chi ama scrivere e aspira a pubblicare il proprio romanzo”.

La scorsa edizione

Infine, ricordiamo che l’edizione 2024 si è conclusa con l’iscrizione di oltre 4.100 aspiranti scrittori. Dati che confermano come IoScrittore sia ormai diventata negli anni un punto di riferimento per tutti coloro che hanno il sogno di pubblicare la propria opera.

Ne sono testimonianza i romanzi che nel corso degli anni sono stati scelti e pubblicati dalle case editrici: quest’anno usciranno per Longanesi il secondo titolo di Sara Gambazza (vincitrice 2022) e di Francesca Mautino (vincitrice 2023), per astoria l’esordio di Mario Zangrando (vincitore 2023) e per Corbaccio l’esordio di Raffaella Case (vincitrice 2024).

Gli appuntamenti

Ricordiamo inoltre che in questa prima fase – che termina il 10 aprile – i partecipanti saranno chiamati a caricare sulla piattaforma online l’incipit della propria opera. Sarà quindi il festival Taobuk (18-22 giugno 2025) a ospitare in streaming e in presenza l’evento in cui saranno annunciati i 400 finalisti. Da questo punto in poi, gli aspiranti scrittori potranno accedere alla seconda fase del torneo caricando sul sito www.ioscrittore.it il testo nella sua versione integrale.

L’evento di proclamazione dei dieci romanzi vincitori si svolgerà a novembre in occasione di Bookcity Milano.

IoScrittore premia ogni anno i romanzi finalisti con la pubblicazione in ebook e cartaceo on demand, distribuiti in tutti i principali negozi online. Inoltre, a insindacabile giudizio delle direzioni editoriali, uno o più romanzi tra tutti quelli iscritti al torneo verrà pubblicato in cartaceo da una delle case editrici del Gruppo. Sono inoltre previsti premi per i migliori lettori e le migliori lettrici, a sottolineare l’importanza della fase di valutazione nel processo di selezione e pubblicazione editoriale.

Fonte: www.illibraio.it

Le frasi romantiche più belle della letteratura

Nelle giornate spente, in cui niente sembra avere un senso e la vita appare come un susseguirsi di attimi slegati fra loro, se c’è una cosa che può ridare valore al nostro stare al mondo è pensare all’amore di chi ci circonda.

Niente come la sensazione di amare e di essere amati, infatti, sa restituire un certo spessore alla nostra quotidianità, conferendo un significato più ampio e profondo a ciò che facciamo, e permettendoci di ritrovare una scintilla di luce perfino nei momenti più bui.

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Da Wisława Szymborska a Italo Calvino, passando per Emily Brontë e per Jacques Prévert, ecco quindi una selezione di frasi romantiche tratte dalla letteratura di tutti i tempi, per riflettere sui tanti modi possibili di concepire l’amore e sull’impatto che quest’ultimo può avere nella nostra esistenza…

Cominciamo con una citazione tratta dalla tragedia a lieto fine Alcesti (Signorelli, a cura di Silvia Barbantani) del drammaturgo greco Euripide (485-406 a.C.), risalente al 438 a.C. circa. Qui, ai versi 278-280, la protagonista evidenzia l’importanza dell’amore come vera e propria ragione di vita, che ci unisce ai nostri cari in maniera indissolubile e di cui non potremmo più fare a meno:

Infatti, se tu morissi, io non esisterei più;
dipende da te che io viva o meno;
il legame con te mi è sacro.

Una frase romantica, questa, che ricorda da vicino una dichiarazione d’amore più recente, tratta stavolta dalla letteratura inglese dell’Ottocento. Ci riferiamo a un celebre passo del IX capitolo di Cime tempestose (Garzanti, traduzione di Rosina Binetti) di Emily Brontë (1818-1848), in cui Catherine definisce il suo amore per Heathcliff come un sentimento altrettanto totalizzante:

Le mie grandi pene in questo mondo sono state le pene di Heathcliff, e io le ho conosciute e le ho sentite tutte una a una dal principio; la sola ragione di vivere per me è lui. Se tutto il resto perisse, e lui rimanesse, io continuerei a esistere; e, se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l’universo si cambierebbe per me in un’immensa cosa estranea.

una frase romantica di emily bronte

Al di là dell’eterno rapporto fra èros e thànatos, l’amore in letteratura è stato spesso rappresentato anche come la capacità di abbandonarsi all’altro, percependo una comunione di corpo e di spirito che va oltre le nostre capacità razionali. Ne scrive la poetessa Premio Nobel Wisława Szymborska (1923-2012) nel seguente componimento, tratto da La gioia di scrivere (Adelphi, traduzione di L. Rescio):

Cademmo nell’abbraccio,
ci separammo dal mondo,
non sapevamo se eravamo due corpi
o due anime
o un corpo e un’anima .

Certo, c’è poi chi dell’amore non vuole conoscere nient’altro se non l’oggetto del proprio desiderio, per il quale prova un trasporto che non ha nemmeno senso cercare di spiegare, perché nella sua ineffabilità trascende qualunque spiegazione razionale, come scriveva per esempio in Faust (Einaudi, traduzione di Maria José de Lancastre) l’autore portoghese Fernando Pessoa (1888-1935):

Amo come l’amore ama.
Non conosco altra ragione di amarti che amarti.
Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo,
se ciò che ti voglio dire è che ti amo?

Non dimentichiamo, però, che aprirsi all’amore vuol dire soprattutto entrare in contatto con sé stessi, con la propria interiorità, con le proprie pulsioni. E a dimostrarlo è una frase teneramente romantica tratta da Il barone rampante (Mondadori) di Italo Calvino (1923-1985), in cui l’amore si trasforma in un mezzo privilegiato per ampliare la conoscenza di noi stessi mentre viviamo nuove esperienze:

Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre mai s’era potuta riconoscere così.

una frase romantica di italo calvino

In ultimo, ma non per importanza, l’amore resta naturalmente anche conoscenza dell’altro. Un desiderio di condivisione e di vicinanza che passa da tutti e cinque i sensi, come anche dalla presenza fisica ed emotiva dell’oggetto del nostro desiderio. A suggerircelo è l’autore francese Jacques Prévert (1900-1977) nella lirica Tre fiammiferi, contenuta in Poesie d’amore e libertà (Guanda, traduzione di Francesco Bruno, Rino Cortiana e Maurizio Cucchi):

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia

Fonte: www.illibraio.it