Taobuk-Taormina Internatonal Book Festival nel 2025 è dedicata ai confini

Torna per la 15esima edizione il Taormina Internatonal Book Festival, manifestazione ideata e diretta da Antonella Ferrara. L’edizione 2025 avrà come tema i “confini” e si svolgerà dal 18 al 22 giugno.

Taobuk 2025: Confini

“Unisce e divide. Divide e unisce. È questa la duplice funzione di ogni demarcazione, sia essa fisica o metafisica, geografica o esistenziale. Antichissima è la consapevolezza di una tale ambivalenza, impressa semanticamente nella parola latina composta da cŭm e fnis, letteralmente “limite comune”, ad indicare la prossimità con il vicino, l’attiguo. Vale nel microcosmo dei rapporti personali e delle scelte interiori, come nel macrocosmo delle collettività e delle nazioni. I varchi possono diventare barriere, gli spazi tracciati rischiano di essere invasi, gli accordi violati. E viceversa: singoli, gruppi, popoli di etnie diverse possono incontrarsi in un interscambio virtuoso, lungo quelle linee condivise che sono, appunto, i confini”. Proprio su un tema tanto urgente e dibattuto si svilupperà dal 18 al 22 giugno la quindicesima edizione di Taobuk-Taormina Internatonal Book Festival, ideato e diretto da Antonella Ferrara. Sul concept prescelto saranno chiamati a confrontarsi oltre 200 scrittori, artisti, scienziati, intelletuali, politici ed economisti, provenienti da più di 30 Paesi nel mondo, chiamati ad animare la manifestazione realizzata con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, e con il contributo di Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Città di Taormina, Parco Archeologico Naxos Taormina, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Ministero della Cultura, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Fondazione Palazzo Strozzi, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania.

Taormina international book festival

“Seguendo l’approccio multidisciplinare che lo contraddistingue, dal versante letterario a quello artistico, geopolitico e scientifico”, il festival – si spiega nella presentazione – indagherà la complessità di quel “limite comune”, simbolo di tensioni e soprattutto delle opportunità del nostro e di ogni tempo.

Come sottolinea Antonella Ferrara, “i confini, fisici e geografici, ma anche ideali ed esistenziali, segnano la nostra esperienza come individui e come collettività. Non si possono configurare esclusivamente come semplici linee di separazione, ma rappresentano luoghi di confronto e scoperta, spazi di passaggio dove l’io incontra il tu, il noto si confronta con l’ignoto, e la diversità diventa risorsa. Troppo spesso, però, li interpretiamo come mura invalicabili, che difendono un’identità percepita come fragile o minacciata. Invece di essere corridoi verso l’altro, vengono sovente eretti come demarcazioni isolanti, linee che separano ciò che è familiare da ciò che non lo è, alimentando diffidenza e paura. Ma un confine non si può ridurre a ciò che si contrappone: è anche e soprattutto ciò  che collega. È dunque un invito a uscire dal proprio perimetro per accogliere il diverso, comprendere il nuovo, costruire ponti”.

Il programma

Taobuk Award

I Taobuk Award saranno assegnati, come ogni anno, “a personalità di alto profilo letterario, artistico, scientifico o dell’impegno civile, coerentemente con la vocazione multidisciplinare del festival e con la missione di farsi osservatorio della società attraverso un dialogo permanente con i protagonisti di un villaggio sempre più globale”. La consegna avverrà nella serata di sabato 21 giugno al Teatro Antico di Taormina nel corso del Taobuk Gala, uno spettacolo che andrà in onda, come di consueto, su Rai1. Attesi gli scrittori Peter Cameron, Joe R. Lansdale e Susanna Tamaro, tra gli assegnatari del Taobuk Award for Literary Excellence.

 

Il cinquantenario di Horcynus Orca

Taobuk, inoltre, farà da cornice a una serie di iniziative volte a celebrare i 50 anni dalla prima edizione di Horcynus Orca, capolavoro di Stefano D’Arrigo, in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, presieduta da Luca Formenton e diretta da Paolo Verri.  Domenica 22 giugno, nella cornice del Teatro Antico di Taormina, il festival accoglierà uno spettacolo tra musica e parole, affidato alla regia di Davide Livermore, a cui spetterà di evocare i suggestivi brani del romanzo di D’Arrigo.

Nel contesto del progetto Horcynus Orca, l’artista Mimmo Paladino, noto per aver esplorato temi universali e archetipici attraverso un linguaggio visivo che fonde iconografie antiche e moderne, realizzerà due opere gemelle, collocate sulle sponde dello Stretto di Messina, a testimonianza di quel ponte culturale millenario celebrato proprio da D’Arrigo.

Torneo Letterario IoScrittore

Attesa, inoltre, per l’evento dedicato all’annuncio dei semifinalisti del Torneo Letterario IoScrittore, promosso dal Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, presieduto da Stefano Mauri, in collaborazione con ilLibraio.it. Il programma di Taobuk accoglierà un panel dedicato agli aspiranti scrittori e alle aspiranti scrittrici rinnovando l’attenzione alla promozione e alla valorizzazione del talento giovanile.

Teatro Taormina Foto di Alessandro Fucilla, Ernesto Ruscio, Cristina Mikhaiel

Le Celebrazioni dei 70 anni dalla Conferenza di Messina e Taormina

Taobuk 2025 accoglierà “un progetto speciale, promosso dalla regione siciliana, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ovvero le Celebrazioni dei 70 anni dalla Conferenza di Messina e Taormina, data nevralgica nella storia europea, allorché in Sicilia, su impulso dell’allora ministro Gaetano Martino, si riunirono i sei Ministri degli Esteri della CECA (la Comunità per l’Acciaio e il Carbone) per gettare le basi della nascita del Mercato comune da cui sarebbe nata la futura Unione”. I risultati della Conferenza di Messina e Taormina “sono stati di fondamentale importanza per abbattere il concetto di barriera che può annidarsi dietro l’idea di confine e valorizzare invece quello della solidarietà e cooperazione tra popoli vicini”, si spiega ancora nella presentazione.

“Oggi – riflette Ferrara – i confini geopolitici rappresentano le tensioni più drammatiche della nostra epoca. Dal conflitto in Ucraina alla tragedia del Medio Oriente, fino alle rotte del Mare Nostrum, le demarcazioni si trasformano in quei Paesi in frontiere di sangue, in linee che separano e alimentano divisioni. Il Mediterraneo, in particolare, per millenni culla di civiltà, si trova, oggi, a essere un simbolo di contraddizioni: confine di speranza, ma anche teatro di conflitti. Riflettere su queste problematiche significa interrogarsi sul nostro ruolo di cittadini di un globo interconnesso, chiamati a costruire dialogo e solidarietà laddove sembra prevalere la frattura, significa ridefinire i confini ideali di una nuova Europa”.

I confini della scienza e della tecnologia

“Accanto alle sfide antiche – evidenzia la direttrice – ne emergono di nuove, come quelle poste dai confini tra uomo e macchina. Nell’era dell’intelligenza artificiale, ci confrontiamo con limiti inediti, che sollevano interrogativi profondi sulla nostra identità e sulle responsabilità etiche e sociali. L’AI, sempre più capace di apprendere e interagire, non può sostituirsi all’essenza umana, ma integrarsi con essa, diventando uno strumento per espandere le possibilità dell’uomo senza annullarne la centralità. A Taobuk, esploreremo questi temi nella loro complessità, perché i confini – tra culture, popoli, identità, individui e persino tra uomo e tecnologia – non siano muri, ma zone franche per ripensare il nostro modo di abitare il mondo”.

Fonte: www.illibraio.it

“In bocca al lupo”: cosa significa, come si scrive e… come si risponde?

Che cosa significa In bocca al lupo?

Quando qualcuno deve affrontare una sfida impegnativa e avrebbe bisogno di un po’ di fortuna, o anche solo quando ci fa piacere esprimere il nostro supporto morale, l’espressione tipica che tendiamo a utilizzare è In bocca al lupo.

Un sintagma scaramantico che attinge all’antica attività dei cacciatori e alla figura del lupo come personificazione del pericolo (già presente in leggende, fiabe e tradizioni medievali), dal momento che si trattava di un augurio rivolto a chiunque dovesse addentrarsi in un’impresa rischiosa.

Come riporta il sito dell’Accademia della Crusca, infatti, si trattava di una formula antifrastica dal valore apotropaico, che serviva cioè a scongiurare gli influssi negativi con il potere della parola, usando una locuzione che significava l’esatto contrario di quanto veniva affermato.

La persona a cui auguriamo In bocca al lupo, quindi, non speriamo che venga davvero divorata da una bestia selvatica, o dalle circostanze nefaste a cui deve far fronte, ma che viceversa ne esca vittoriosa, raggiungendo i suoi obiettivi e superando nella maniera migliore qualunque difficoltà.

In bocca al lupo o Imbocca al lupo? Ortografia e letteratura

Pur essendo un’espressione molto diffusa nel parlato, capita ancora oggi che sorga qualche dubbio circa la corretta ortografia di In bocca al lupo, che a volte troviamo infatti nella variante Imbocca al lupo: un’alternativa accettabile o da evitare?

La risposta è presto detta: In bocca al lupo è l’unica versione adeguata, mentre sarebbe scorretto scrivere Imbocca al lupo. L’azione descritta dal sintagma, infatti, è quella di una persona che finisce dentro la bocca del lupo, e cioè tra le fauci di ciò che teme di più.

Se scrivessimo Imbocca al lupo, invece, staremmo inspiegabilmente incoraggiando qualcuno a sfamare il lupo, a far sopravvivere il suo nemico, peraltro servendoci di un erroneo complemento di termine al posto del più indicato complemento oggetto (visto che imboccare è un verbo transitivo).

A convalidare questa tesi sono svariate testimonianze letterarie risalenti già al XIII secolo e riprese dai dizionari a partire dal Seicento, fra cui spicca quella di un testo del 1294 di Guittone d’Arezzo (1230 circa-1294), all’interno del quale si legge: “Ma la povera femmina, accostandosi a quell’huomo, si accorse d’essere andáta in bocca al lupo“, o in altre parole di essere finita d’un tratto in un brutto guaio.

A In bocca al lupo si risponde Crepi o Viva (il lupo)?

Tradizionalmente, è considerata buona norma rispondere a In bocca al lupo con una formula diversa dal semplice Grazie, e che consiste in un Crepi il lupo! o nell’abbreviazione Crepi!, in riferimento al fatto che ci si auspica la morte del lupo e la fine della minaccia che rappresenta.

Già da alcuni anni, però, ha cominciato a circolare in rete una teoria secondo cui In bocca al lupo sarebbe in realtà un’espressione di buon auspicio, con la quale speriamo che la persona in questione venga protetta come fa mamma lupo con i propri cuccioli, quando li tiene in bocca perché non accada loro niente di male.

Secondo questa visione, che svecchia l’immaginario del lupo concependolo non come un mero esemplare pericoloso per l’essere umano, ma come un mammifero amorevole e la cui sopravvivenza andrebbe preservata, sarebbe quindi consigliabile rispondere Viva il lupo! o addirittura Viva la lupa!, da abbreviare eventualmente in Viva!.

E tuttavia, almeno fino ad ora, né i dizionari né la stessa Accademia della Crusca hanno confermato la fondatezza di questa interpretazione, che pur essendo molto suggestiva non risulterebbe altrettanto puntuale e autorevole dal punto di vista etimologico, rendendo Crepi il lupo! – allo stato attuale – la sola risposta corretta ammissibile.

Fonte: www.illibraio.it