Intervista all'autore

Ecco a voi Valentina, mamma di tre gemelle, investigatrice per caso. È uscito il romanzo del torneo IoScrittore 2022.

di
Redazione IoScrittore

Chi ha seguito l’evento a Bookcity del novembre 2022 forse se la ricorderà, Francesca Mautino, in collegamento video da Torino. Era tra i dieci finalisti del torneo di quell’anno, e ancora non sapeva che la sua storia sarebbe stata pubblicata da Longanesi. È passato poco più di un anno e ora il suo romanzo, Qualcuno che conoscevo, è sugli scaffali delle librerie, pronto a conquistare i lettori. Protagonista e voce narrante del romanzo è Valentina Bronti, una carriera messa tra parentesi per vari motivi, tra cui la dolcissima ma faticosa presenza di tre figlie gemelle. E a questo si aggiunge una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe, che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino… Tutto questo non la trattiene dal tuffarsi, con un entusiasmo e una sagacia sorprendenti, soprattutto per lei, in un vecchio cold case, che riguarda la scomparsa di una ragazza, dieci anni prima, quasi inghiottita dal buio di una Torino che da sempre ha fatto del mistero il suo secondo volto. Non vi diciamo di più, per non rovinarvi la lettura, e vi lasciamo con tre domande che abbiamo voluto fare a Francesca sulla sua partecipazione al torneo e sull’esperienza del lavoro con un editor.

Come e perché hai deciso di partecipare a IoScrittore?

Avevo letto del torneo sui social, bazzicando qualche pagina dedicata alla scrittura e ho subito pensato che proponesse un meccanismo interessante e anche sfidante. Avevo appena terminato la stesura del romanzo ma non sapevo come muovermi e Io Scrittore mi è sembrata una bella possibilità per essere letta e poter ricevere dei giudizi, e degli spunti magari, e utilizzarli poi per poter migliorare il mio lavoro. Mi piaceva anche molto l’idea di poter leggere i romanzi di altri aspiranti narratori e devo dire che si è rivelato in seguito l’aspetto più piacevole della partecipazione.

Lo consiglieresti a un aspirante scrittore?

Sì, lo consiglierei perché credo che sia importante non lasciare niente di intentato e perché si ha la possibilità di ricevere dei riscontri che possono aiutare a migliorarsi. Leggere i lavori altrui inoltre può essere davvero molto formativo. 

 Che cosa ci puoi dire della tua esperienza di lavoro con un editor?

L’esperienza è stata molto positiva. L’editor mi ha dato degli spunti per migliorare il romanzo e per rendere più solidi alcuni punti della trama. Mi ha davvero affiancata, senza mai sostituirsi a me e lasciandomi sempre l’ultima parola. Il romanzo ha avuto la sua forma definitiva grazie a questo lavoro di collaborazione e inoltre, considerato che per me era la prima esperienza di questo tipo, ho imparato davvero molto sulla scrittura e sui meccanismi della narrazione. 

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