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Una storia di donne, uniche e fragili, aggredite fin da piccole, inchiodate a necessità sempre imposte da uomini

di
Redazione IoScrittore
Intervista a Maria Iervolino, autrice di "Il cimitero delle bambole"

Maria Iervolino è l’autrice di “Il cimitero delle bambole“, romanzo edito da IoScrittore.

Il libro in una frase

Un coro di voci. Uno sguardo al passato da un futuro che per tanti non si è mai realizzato. Una provincia di donne; di guappi; di venditori e contadini; di amori e follia. Un mondo in bianco e nero di malavita e di silenzi screziato dai colori e dall’ingenuità della gente comune.

Amici di scaffale

 La Storia di Elsa Morante, La compagnia delle anime finte di Wanda Marasco, Mariolina Venezia: Mille anni che sto qui, L’amore molesto di Elena Ferrante, I leoni di Sicilia di Stefania Auci, L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio. No, non solo donne. Nello scaffale a fianco uomini grandissimi: Richler, Roth, McCarthy, Williams. 

Segni particolari

La terra nera punteggiata da papaveri rossi e da margherite gialle.

Dove e quando

Nella Valle del Sarno con il Vesuvio che accoglie da qualunque parte si arrivi. In un periodo che va dal 1976 al 2010.

Tag

#Donne #Discriminazione #Provincia #Camorra #Pedofilia #Pavor #Tradizioni #Saggezza popolare.

Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore

Partecipo a ioscrittore fin dalla seconda edizione su invito di una carissima amica. Da allora non ho più smesso. Il torneo è stato per me un “gioco” bellissimo, un paravento se vogliamo, con la formula dell’anonimato, che mi ha protetto a lungo dalle mie insicurezze. Ho sempre partecipato con poca convinzione e senza troppe aspettative, consapevole di avere tanta strada da fare. Edizione dopo edizione, continuare in ioscrittore è stato come essere a casa, merito soprattutto del vecchio forum della kermesse, luogo in cui ho conosciuto persone meravigliose che a distanza di anni sono diventate amicizie vere. Veder nascere e crescere una comunità di singoli diversi eppure accomunati dalla stessa passione ha contribuito all’esserci per il solo piacere di esserci. 

Il torneo offre ai partecipanti il metro che restituisce misura e senso alle proprie parole. Per i giudizi ricevuti ma anche per quelli dati. E per questo motivo che ho accettato di leggere le opere, sempre, anche quando avrei potuto non farlo. Leggere, e non l’ho inventato io, è l’unica vera scuola per imparare a scrivere.

Il 2018 fu per me un anno molto difficile con conseguente pausa forzata. Ho creduto di non avere più niente da dire, ma al tempo stesso dentro di me sentivo che se avessi provato a scrivere ancora sarei stata qualcosa di diverso da prima. Premettendo che chi scrive, scrive già mentre pensa, io sentivo che quella voce che avevo a lungo cercato si stava facendo strada dentro di me. Quale occasione migliore di ioscrittore 2019 per metterla alla prova? E così ci ho riprovato, con la leggerezza di sempre. 

Questa pubblicazione arriva dunque proprio quando non la aspettavo più. La considero una nuova partenza e non un arrivo, la strada è sempre troppo lunga, ma è giunto il momento di lasciare il paravento e le insicurezze, sperando che in tanti avranno voglia di leggere le mie parole.

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