Dopo gli attentati che hanno sconvolto la vita della sua cittadina, Irene è fuggita, da tutto e da tutti. Sola nella sua casa tra le montagne, ultimo regalo dell’amatissimo nonno, si sente alla fine di un lungo viaggio, forse anche all’inizio di un altro, dalla meta ancora sconosciuta. È il momento di scrivere, di rivivere sulle pagine del suo diario la storia della sua adolescenza e delle persone che l’hanno segnata. I suoi amici innanzitutto, dalla strana Linda, con le sue teorie sulla rivoluzione pacifica, a Ruben, il rockettaro privo di senso pratico, e poi i genitori, con i quali il rapporto non è mai stato facile. Ma c’è anche un altro incontro da raccontare, uno di quelli che ti sconvolgono la vita…
Mentre l’autunno ammanta i boschi con i suoi colori che sanno di perdita ma anche di rinascita, Irene capisce che è giunto il momento di affrontare il dolore che si porta dentro e di aprirsi di nuovo alla speranza e alla fiducia. Un originale romanzo di formazione, la storia semplice e profonda di una ragazza che impara la gioia di rifiorire.
Astrid Mazzola (Trento, 1981) è autrice dei romanzi La Ragazza con la Capra (2001) e I Senzaombrello (TravenBooks, 2006), del romanzo a puntate per bambini Mamme rane e Nasi verdi (Vita Trentina, 2004) e dei libri divulgativi Kosovo tutto ok (Il Margine, 2010) e Firme in cielo (Il Margine, 2013). Dopo aver scritto Quando intrecciavamo fiori ha seguito l’esempio di Irene: vive in una casa nei boschi con marito, figlia e gatto.