Milo ha sedici anni e vive a Sarajevo, la città dove c’è tutto ciò che ama. C’è la madre, c’è Simo Zivanovic, l’amato professore di storia del liceo cittadino, impegnato a scrivere la triste storia del contadino bosniaco Jovan il rosso, catturato dai turchi nel 1500. C’è Ibrahim, lo «zio», l’allenatore di calcio, amico e protettore dei «suoi» ragazzi, e c’è il suo formidabile talento di portiere.
Milo capisce, accetta la fuga, ma la Storia sembra aver scritto una storia diversa.