Maia sta per compiere trentacinque anni. È una giovane donna con un quasi-lavoro, la sera in un pub, un quasi-amore, Alex con il quale vive da otto anni, e un terribile segreto che lei ha fatto di tutto per cancellare. Finché il passato torna, attraverso delle lettere. Lettere scritte da un uomo a una donna. Le firma Alvise, padre di Maia, ergastolano, rinchiuso in carcere dal giorno in cui Maia nacque, viva per miracolo, strappata dal ventre di sua madre morta.
Mentre legge le lettere, Maia sprofonda nel ricordo, nelle menzogne che hanno avvolto la sua infanzia. «Lasciati guardare», le sussurra, in silenzio, suo padre. «Lasciati guardare» lo griderà lei, muta, alla storia, ai luoghi dove s’è consumato quell’amore folle e incandescente. La campagna veneta prima, poi Napoli, l’isola, il mare. Ma guardare, vedere oltre il tempo e l’apparenza, fronteggiare quel segreto fino in fondo, sarà anche il solo modo per Maia di entrare in possesso della sua esistenza, trasformarla in qualche cosa di straordinariamente normale.