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Una vittima che trova la forza di liberarsi. Ma il dolore non dimentica.

di
Redazione IoScrittore
Intervista a Fabrizio Fondi autore di "Il dolore non dimentica", un romanzo che racconta la vicenda di un bambino concepito e cresciuto per diventare un grande artista, sotto la regia ossessiva della nonna si dipana davanti agli occhi attoniti del lettore, in un romanzo nerissimo e serrato, in cui ognuno finirà per pagare molto, troppo caro gli errori commessi.
Il libro in una frase:
Una donna con un’ambizione ossessiva, un piano folle per provare a realizzarla. Una vittima che trova la forza di liberarsi. Ma il dolore non dimentica.
Amici di scaffale:
I primi  che mi vengono in mente: Mordecai Richler, Don Winslow, Oriana Fallaci, Valerio Varesi, Lee Child, Raul Montanari, Fred Vargas, Tiziano Terzani, Dan Simmons, Jonathan Tropper, Jonathan Carrol. Poi c’è la prima piazza. E là sopra ci va Stephen King.
Segni particolari:
Dovevi opporti, si grida. Vigliacca. Vigliacca!
Dovevi trovare la forza per dire no, una volta nella vita! Era
una follia e lo sapevi. Era una mostruosità. Era contro ogni buonsenso, contro le regole della natura. Era contro tutto!
Era sfidare Dio. Sfidarlo illudendosi che Lui avrebbe tollerato.
Perché l’hai lasciata fare? Perché?
Sta parlando del giorno in cui, diciassette anni prima, tutto è cominciato.
 
Tag:
Ambizione, follia, pittura, vendetta, ribellione, plagio, sequestro, televisione, chat.
 
Dove e quando:
Provincia italiana, ai giorni nostri
Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore: 
Ne sono venuto a conoscenza tramite il web fin dal 2010. La formula mi è parsa interessante perché presentava un aspetto essenziale per un aspirante scrittore: la possibilità di essere valutato da lettori del tutto sconosciuti, che non lo fanno per amicizia o per stima; la possibilità di essere giudicato in piena sincerità e di fare tesoro di critiche e appunti provenienti da angolazioni così diverse, a volte diametralmente opposte. Senza neppure considerare le opportunità offerte da una vittoria, ho ritenuto che la sola partecipazione fosse di per sé un formidabile strumento  di crescita: ti costringe comunque a dare il meglio, visto che il tuo lavoro finirà nelle mani di 15 ignoti che non avranno (giustamente) alcuna indulgenza nel valutarlo. Questo, di fatto, è proprio ciò che davvero manca a un aspirante scrittore: un giudizio obiettivo, magari anche crudo e doloroso, ma scevro da „inquinamenti“ che ne mitigano l’efficacia. E d’altra parte, se vuoi scrivere qualcosa e vuoi anche farlo leggere, devi essere pronto ad affrontare pareri di ogni tipo. In questo Ioscrittore si rivela un’ottima palestra, e devo riconoscere  che parteciparvi mi è stato di grande utilità.
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