Di cenere e ombra

Mys ha vent’anni e uno strano segno sul polso, di cui non ricorda nulla. È un’abile ladra ma, nei bassifondi di Eidinn, corrotta capitale di Calydon, bisogna lottare ogni giorno per sopravvivere. Ed è ancora più dura quando si è una degli ashling, persone dalle abilità soprannaturali che da secoli sono cacciate e uccise per la loro magia, venduta poi al mercato nero a chi offre di più tra i potenti e facoltosi. Cioè ai nobili appartenenti alle dieci famiglie dei Discendenti, a coloro che dominano Calydon dall’alto dell’inespugnabile Palazzo del Consiglio e della loro ricchezza. Ma Mys non è soltanto un’anima in pena sperduta in mezzo alla massa che cerca di sopravvivere, e quando i suoi poteri attirano su di lei le attenzioni di un famigerato capo criminale, l’unica possibilità di salvezza sembra essere una insolita alleanza con Liam, un damerino che cerca di sfuggire ai suoi demoni combattendo negli incontri clandestini di lotta. È una vita dura, di fughe, sospetti e tradimenti: tutti contro tutti, ma tra i due c’è qualcosa che va oltre quella realtà tanto ostile, qualcosa che risale a un remoto passato e li proietta, forse, in un futuro tutto da scrivere.

L’estate sospesa

Un’estate come tante in Puglia, calda, struggente, estenuante, come solo questa terra può regalare; riti e ritmi consueti, dolci come una carezza, immutabili come una prigione. Poi l’eco di un’amicizia antica che irrompe nell’atmosfera immota della Gravina e stravolge l’esistenza di Nicolò, studente di medicina a Pisa, tornato per trascorrere le vacanze e ritrovare la famiglia. La preghiera che risuona nella calura torpida è quella di Angelo, un amico d’infanzia, recluso nel carcere di Taranto per omicidio. Nicolò sente di avere un antico debito di amicizia nei suoi confronti e accetta di incontrarlo in prigione. Il racconto di Angelo lo lascia senza fiato e lo trascina in un vortice inatteso: l’amico infatti sconta una pena per un omicidio che in realtà non ha mai commesso. Un’enigmatica organizzazione criminale ha comprato la sua libertà in cambio di un milione di euro che potrà ritirare solo al termine della pena. Ora però è gravemente malato e chiede all’amico di trovare le prove della sua innocenza. Stretto all’angolo dai sensi di colpa che la condizione di Angelo fa riaffiorare nel suo animo, Nicolò accetta di entrare in contatto con l’organizzazione e di ripercorrere la sua strada, per liberare l’amico dalle infamanti accuse e, forse, sé stesso dai fantasmi che lo agitano dentro. Questa scelta, il contatto con una realtà inaspettata e sconvolgente, le terribili verità che si troverà ad affrontare, spingeranno però Nicolò sull’orlo del baratro e lo faranno riflettere sul concetto di libertà e sul peso di una scelta, portandolo a prendere delle decisioni drammatiche e definitive.

Il passato negato

Federica vive a Lugano con la madre e il fratello da oltre vent’anni, a malapena rammenta il suo vero nome e la città dove è nata; per sopravvivere ha dovuto morire, cambiare paese e identità. Palermo è una voce lontana, l’eco di affetti, bugie e ossessioni che rimangono sul fondo dell’anima, uniche tracce di una verità che non trova voce. Perché Federica e la sua famiglia usufruiscono di un programma di protezione, che li tiene lontani dalla vendetta mafiosa. Anche Salvo ha alle spalle una storia complessa, intrisa di dolore, che crede di poter domare, lasciata la Sicilia, grazie all’attività di psicoterapeuta in collaborazione con il tribunale dei minori. Ed è in questa veste che incontra Federica una prima volta; un incrocio che sembra non lasciare traccia in nessuno dei protagonisti. A volte però il destino è l’unica forza capace di restituire un significato a una vita lacerata: a decine di anni di distanza, i due si ritrovano per caso nella casa di cura svizzera dove la ragazza collabora come lettrice. La casa di cura diventa un non luogo capace però di riannodare i molti fili strappati. Sebbene inconsapevoli, le confessioni si salderanno ai ricordi passeggeri, dove ognuno, rincorrendo qualcosa, proverà a ricostruire il senso della propria esistenza. Come in un erebo, il luogo dei morti della mitologia greca, le tenebre servono a determinare la verità e a rinsaldare le intenzioni, così Federica avrà l’occasione di frantumare la lastra di piombo che l’ha oppressa e liberarsi definitivamente dai propri fantasmi.

Triplo delitto

Quando, nel giugno del 1789, Lord Richard Trumbull, giovane e brillante rampollo di una nobile famiglia inglese, fa il suo ingresso nel regno di Napoli, non si aspetta di certo di poter essere immediatamente catapultato in una pericolosa avventura, un sanguinoso intrigo capace di impegnare tutte le sue doti fisiche e spirituali e di scuotere le certezze più intime e più radicate. Infatti Richard, cosmopolita e illuminista convinto, è chiamato a Napoli dall’amico Lord John Acton, ministro di Ferdinando IV di Borbone, proprio grazie ai successi ottenuti come investigatore nel Granducato di Toscana e nello Stato della Chiesa; il potente uomo politico lo vuole al suo fianco per organizzare un moderno servizio di informazioni di polizia in grado di proteggere, sorreggere e indirizzare l’operato politico del giovane Re, per la creazione di uno stato moderno. Ma prima ancora di arrivare a Napoli, l’aristocratico ufficiale s’imbatte nel cadavere di un giovane principe partenopeo, Teobaldo D’Aquino di Caramanico, orribilmente sfigurato. Incaricato dal sovrano in persona di trovare il colpevole dell’atroce delitto contro il rappresentante di una delle famiglie più potenti a Napoli, Richard deve muoversi in un ambiente difficile, nella realtà complessa di un regno in trasformazione, dove convivono tradizioni ancestrali e potenti logge massoniche; feroci baroni, riottosi a qualsiasi autorità e pericolosi giochi politici. Grazie al prezioso aiuto del valletto Cyrus, proprio di origine napoletana, si districherà tra inganni e tranelli, accoglienti alcove in straordinari palazzi e tenebrose segrete nei castelli della provincia più profonda, fino all’incredibile soluzione, in uno dei giorni più importanti della Storia, il 14 luglio del 1789.

La goccia

La Storia dell’umanità può essere cambiata radicalmente da fatti insignificanti. Philip Howell, un killer professionista, sta facendo colazione in un caffè di Dallas prima di procedere all’ennesima, terribile missione, quando Emily, cameriera in quel locale, gli fa schizzare una gocciolina di marmellata nel colletto della camicia. In questo preciso istante, mentre nell’universo che noi conosciamo la goccia non colpisce Howell e tutto procede indisturbato, in un mondo possibile e parallelo muta per sempre il corso della Storia. Perché è il 22 novembre del 1963 e l’incarico di Howell è quello di eliminare il presidente Kennedy, ma la goccia farà in modo che l’assassino venga disturbato al momento dello sparo. Il presidente sopravvivrà, innescando una serie di avvenimenti e conseguenze imprevedibili e inattese. La lobby che aveva organizzato il complotto cercherà di correre ai ripari, mentre Kennedy, diffidando degli investigatori istituzionali, affiderà le indagini al più capace dei suoi amici personali, Alan Green. E la giovane Emily sarà costretta ad affiancare Green nel più pericoloso degli intrighi politici, mettendo a rischio la sua vita e quella del suo bambino. In un crescendo di tensione, verità storiche e ipotesi affascinanti, una rilettura avvincente di un episodio cardine della nostra epoca, capace di appassionare e far riflettere sulle conseguenze di ogni minimo gesto.

A che distanza è il cielo

Ogni pilota in cabina di pilotaggio ha un diario di bordo in cui registra quello che accade in volo; il flight book di Amelia, invece, è chiuso nella sua stanza, come lei. E non registra informazioni sul viaggio, ma custodisce i pensieri, i dubbi, i segreti di una diciottenne che non potrà mai realizzare il suo sogno di diventare pilota di linea. Perché Amelia è affetta, fin dalla nascita, da una grave malattia cardiaca. E ora che si sente in pieno stallo, che avverte vicina la fine del suo viaggio, inizia a scrivere, rivolgendosi al Comandante che sta nei cieli. Scrive per mettere ordine nella sua vita, per trovare una risposta alle domande che fa fatica a porsi, per lasciare qualcosa di sé ai suoi genitori… per fermare il tempo, forse. Nella realtà, l’unico modo che ha di fermarlo è entrare nel simulatore di volo che il padre le ha costruito in camera e viaggiare, almeno con la fantasia.

Un romanzo tenero e commovente, tra le cui pagine la straordinaria protagonista ci accompagna e trascina, ricordandoci l’importanza di guardare ogni tanto la realtà da un punto di vista un po’ più distante, più alto, come ali di aereo che superano le nuvole.

La contea, storia d’arme e d’amore in terra d’Otranto

Abbazia di Cerrate, contea di Lecce, anno Domini 1133. Il giovane Lupo cresce sano e forte, tra campi e boschi, grazie agli insegnamenti di Paolo, frate della chiesa greco-bizantina e suo maestro nelle lettere e nell’ uso dell’arco. Ma i suoi tredici anni stanno per essere sconvolti da una delle più terribili calamità dell’epoca: l’abbazia subisce una feroce scorreria saracena, che devasta il territorio e distrugge la piccola comunità, massacrando senza pietà, tra gli altri, la madre stessa di Lupo e catturando i superstiti come schiavi. In un attimo il destino di Lupo si compie; quel dolore quasi insopportabile lo rende immediatamente adulto, catapultandolo in un mondo duro, di ferro e di sangue, dove il coraggio, l’abilità nel maneggiare le armi e lo sprezzo del pericolo sono le qualità necessarie anche per chi intende coltivare i migliori sentimenti: l’amicizia, la lealtà, l’amore. Seguendo sempre i saggi consigli di Frate Paolo, Lupo, avrà l’opportunità di entrare a servizio dei Conti di Lecce, diventare cavaliere, conoscere donne straordinarie e saprà districarsi tra l’impeto delle passioni carnali e la forza assoluta ed eterna dell’amore. Soprattutto sarà testimone e al tempo stesso protagonista di un’epoca di fondamentale importanza per la Storia del regno del Sud e del nostro Paese. Un affresco potente che, sullo sfondo di una ricostruzione accurata degli avvenimenti, rende vivide e reali le vicende dei personaggi narrati, appassionando il lettore dalla prima all’ultima riga.

Il grande scherzo

Ogni volta che Arianne pensava a quella ragazzina indifesa, provava una tenerezza dolorosa. Subito dopo, ricordava quello che le avevano fatto.

Ogni volta, la rabbia si accendeva insieme al desiderio impossibile di vendicarla. E avrebbe tanto voluto avere in mano delle certezze.

Ogni volta, immaginava che non sarebbe stato difficile andare ad Aosta a ottenere informazioni, per trasformare i sospetti in certezze. Sapeva come fare. E sapeva già che cosa avrebbe fatto dopo.

Ogni volta che le veniva in mente Aosta, ripensava ai Draquignaz, a quel relitto patriarcale pieno di monete, agli scheletri e agli intrallazzi su cui sguazzavano con stile, come pesci infestanti di palude.  Negli ultimi anni immaginava Augusto insieme alla moglie giovanissima e all’inqualificabile suocera, sempre ligi nel sostenere i valori di famiglia: conto in banca, cognome ed etnia.

Ogni volta che si soffermava a riflettere sull’intera regione, la Valle d’Aosta, si amareggiava soppesando la corruzione, le mafie e l’immenso marciume custodito sotto lo stereotipo dell’Isola Felice, tanto in voga ai tempi delle stalle d’oro e dei contributi a pioggia.

Ogni volta, ricordava con disgusto la consuetudine, tanto amata dalla gioventù nativa, a organizzare scherzi, scherzi che non accompagnavano soltanto le festività nazionali, scherzi che non erano soltanto innocui o pesanti, scherzi che potevano degenerare.

A quel punto tornava al Grande Scherzo. Al crimine che aveva segnato per sempre la ragazzina indifesa di allora, la piccola Arianne.

Arianne non era stata l’unica vittima. Ma ora aveva un lavoro che amava, un marito, tante cose belle per cui vivere in pace.

Ogni volta, Arianne si diceva che se un giorno non avesse avuto più nulla da perdere, sarebbe tornata ad Aosta a compiere la sua giustizia.

Quel giorno è appena arrivato.

La rosa e il drago

Londra, metà Ottocento. Julian Sanders, un ladruncolo che vive di espedienti nei bassifondi della città, langue in una cella maledicendo il suo miserabile destino. Quando viene portato davanti al giudice Ludovic Layne, Julian teme che sia giunta la sua ultima ora. Ma a sorpresa, senza dargli spiegazioni, il giudice lo conduce invece nella propria dimora e si prende cura della sua educazione con l’aiuto della giovane Anna Foster, segretamente innamorata di Anthony, nipote del giudice. Ben presto però l’arrivo di Julian turba e confonde i sentimenti della ragazza. Quando finalmente Julian viene a sapere il motivo per cui il giudice l’ha accolto in casa è sconvolto dalla rivelazione inattesa sulle proprie origini e dalla scoperta che l’odiato Anthony, suo rivale per l’amore di Anna, è il suo fratellastro. Julian decide allora di giocare la sua partita per entrare di diritto in un mondo nobiliare apparentemente da favola, conquistare il cuore di Anna e l’agognata stima di Ludovic, con una scelta rischiosa le cui tragiche conseguenze muteranno la sorte di tutti i protagonisti. Ma è davvero lui a decidere, oppure è qualcun altro che tira i fili manipolando tutti come pedine? E quali sono le vere ragioni? Sullo sfondo di un’Inghilterra in piena rivoluzione industriale, lacerata dalle tensioni sociali, tra segreti, vendette, avventure e tradimenti la drammatica verità sulla famiglia Layne verrà svelata. Ma l’amore e la felicità arriveranno a chi saprà battersi per conquistarli.

Il cimitero delle bambole

Boccapianola è un nucleo di sole e cemento, un piccolo paese non lontano da Napoli, abituato a nascondere i propri sentimenti, il proprio coraggio, la propria insussistenza dietro alla grande città. Boccapianola è un piccolo serbatoio: di emozioni e umanità, per affrontare una Storia sempre troppo grande e troppo distante; di manodopera per la camorra, sempre pronta a riempire pance e svuotare sguardi, a distruggere e ricreare una piccola morale quotidiana, utile a chi comanda. A Boccapianola non è difficile incontrare corpi riversi ai bordi delle strade disastrate. Nel maggio del 2010 una donna viene ritrovata, uccisa, in un campo. Pare un delitto come tanti, ma, in realtà è rivelatore di tutto un mondo, di sangue che non ha mai smesso di scorrere, di amore che non ha mai smesso di seccarsi a un sole troppo forte e per nulla benefico. Soprattutto è cosa da donne, uniche e fragili, aggredite fin da piccole, inchiodate a necessità sempre imposte da uomini, anch’essi allo stesso tempo vittime e carnefici. Queste donne, Melina e le altre, sapranno raccontare e soprattutto vivere questa storia; sapranno dare senso ai loro gesti e direzione ai loro passi. E noi abbiamo la possibilità, attraverso i loro occhi e la loro voce, di rievocare quarant’anni di un entroterra accorto e nascosto, di un popolo ingenuo e perverso, condannato a essere solo un cimitero di bambole.