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Un romanzo sulla forza delle donne di trovare, anche nella notte più buia, la luce della speranza e il potere dell’amore per andare avanti

di
Redazione IoScrittore
Intervista a Coralba Capuani, autrice di "La ricostruzione del cuore"
Coralba Capuani è autrice di La ricostruzione del cuore, romanzo edito da IoScrittore

 

 

Il libro in una frase

I destini di tre donne si incrociano in un albergo della costa abruzzese che diviene una sorta di limbo sospeso tra passato e presente; il luogo dove affrontare il dolore e le loro solitudini scaturite dalla stessa faglia che, il 6 aprile 2009, ha spezzato anche il cuore della città dell’Aquila.
Amici di scaffale
Visto il genere del romanzo, di sicuro posso dire tutti i romanzi di Valentina D’Urbano. Lei non lo sa, ma la lettura del suo bellissimo romanzo Acquanera mi ha permesso di sbrogliare la matassa sulla scelta della voce narrante. Inoltre è sempre grazie a lei se ho trovato il coraggio di “affondare nel dolore” più profondo dei personaggi senza alleggerire il testo con parti ironiche che, di solito, inserisco sempre, anche nei romanzi più drammatici. Qui invece ho preferito andare a fondo scavando nell’animo dei personaggi esaminando tutti gli elementi contenuti nel “sacco nero” che ognuno di noi si porta dentro.
Segni particolari
Questo romanzo rappresenta uno spartiacque, un esperimento nuovo per me che amo ambientare i miei romanzi nel passato e non ho mai usato come voce narrante principale la prima persona singolare. Un testo che amo molto anche se mi è costato tanto, soprattutto dal punto di vista emotivo. Un romanzo che sentivo dovesse essere scritto e durante la cui stesura, spesso, mi è parso di venire “guidata”. Un romanzo che dedico a tutte le vittime dell’Aquila e dei recenti terremoti nel centro Italia. Un libro che ho scritto con amore e passione, ma, soprattutto, con il massimo rispetto per chi quei drammi li ha vissuti e continua a viverli ancora sulla propria pelle.
Dove e quando
Le vicende si snodano tra la costa abruzzese e la città dell’Aquila. Il lasso temporale è piuttosto breve e va dal 2009 al 2010, con qualche incursione nel 2016.
 
Come e perché ho deciso di partecipare a IoScrittore
Ormai sono una veterana del torneo in quanto partecipo dal 2012 (credo fosse la seconda edizione). Anche se la prima esperienza con il Torneo è stata a dir poco drammatica, e mi ero ripromessa di non partecipare mai più, ci sono ricascata quasi subito e infatti l’anno dopo ero già in gara con un romanzo che avrei poi pubblicato nel 2015. Anzi, devo dire che finora tutti i romanzi che hanno partecipato a IoScrittore sono stati tutti pubblicati, quindi già solo come “portafortuna” vale la pena esserci ogni anno. E comunque, scherzi a parte, mi piace gareggiare ritrovando persone che ormai sono diventati amici (la vecchia guardia del concorso, i partecipanti storici per intenderci).
Quello che ho imparato dopo tutti questi anni di partecipazione, e che voglio condividere con chi affronta quest’esperienza per la prima volta, è che se impari a guardare le cose nella giusta prospettiva anche i giudizi più cattivi o immeritati, alla fine, un fondo (ino, ino) di verità ce l’hanno sempre.
Basta solo non farsi distruggere dalle cattiverie di certi giudici un po’ acidelli facendo tesoro di ciò che di buono c’è nella gara.
Anch’io ho fatto fatica a digerire certi giudizi, ma se sono qui, tra i dieci vincitori, forse la lezione deve essermi servita! Perciò dico ai partecipanti di non mollare mai e di continuare a credere nei vostri sogni perché, a volte, si possono anche realizzare.
In bocca al lupo a tutti!
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